Mario Pianesi con la moglie Loredana Volpi
AGGIORNAMENTO – Il Gip del tribunale di Ancona il 22 luglio 2021 ha archiviato le posizioni del vice segretario e di Giovanni Bargnesi in merito a tutte le accuse che venivano loro contestate. In seguito a ciò per entrambi la vicenda giudiziaria si è dunque conclusa senza che siano emersi elementi di responsabilità alcuna.
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«Siamo tutti ancora sconvolti, ma certi che la magistratura farà chiarezza sull’accaduto». L’associazione “Un punto macrobiotico” rompe il silenzio. E lo fa con una lettera rassicurante inviati a tutti i soci sostenitori, dopo aver scelto fino adesso la strada del “no comment” per quanto riguarda l’inchiesta delle procura di Ancona. Gli inquirenti hanno definito l’associazione una “pisco-setta” e al momento risultato indagate quattro persone: il fondatore e guru Mario Pianesi, la moglie Loredana Volpi, il segretario generale Giovanni Bargnesi e il vice segretario. A tutti viene contestata l’associazione per delinquere volta a compiere una serie indeterminata di reati contro la persona e la libertà individuale (minacce, maltrattamenti, esercizio abusivo della professione, riduzione in schiavitù), reati strumentali per commettere illeciti di tipo fiscale. A Pianesi e Volpi vengono contestate anche una serie di reati finalizzati alla riduzione in schiavitù. «Vogliamo rassicurarti che l’impegno dell’associazione rimane invariato e le nostre attività continueranno nel rispetto dei principi di trasparenza, pari opportunità, dignità e dei diritti inviolabili di ogni persona – scrive ora Upm ai propri soci – A tal proposito, ti confermiamo che, per rispetto dell’istituzione associativa, il segretario generale e il vice segretario hanno deciso, rispettivamente, di autosospendersi e dimettersi. Ti volevamo rassicurare anche che il nostro silenzio sui media, che può esserti apparso poco comprensibile, è stato un atto ragionato e condiviso da più parti per la tutela dell’associazione e di tutti i soci».
Una delle vittime di malnutrizione legata alla dieta macrobitoca
Le indagini, condotte dai poliziotti delle Squadre mobili di Ancona e Forlì e supportate dalla Squadra anti sette del Servizio centrale operativo, hanno avuto inizio nel 2013 grazie alla denuncia di una ragazza, in passato vittima della presunta setta. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, tutta la vita degli adepti sarebbe stata gestita dal maestro, che si avvaleva dei suoi collaboratori prescelti, ovvero i “capizona” e i “capicentro” che si legavano ai punti macrobiotici sul territorio, per manovrare e manipolare gli iscritti attraverso alcune regole. Una delle prime riguardava lo stile di vita, basato sul rifiuto della medicina tradizionale «perchè i medici sono tutti assassini e i farmaci non curano» e sulle cosiddette diete MA.PI. (le iniziali di Mario Pianesi), divise in 5 classi. Alcune venivano proposte per curare e prevenire patologie croniche, dirette a persone – secondo quanto raccolto dagli investigatori – che si avvicinavano al mondo macrobiotico dopo un periodo di tossicodipendenza, depressione o malattie. «Siamo certi che ci saranno i modi, i tempi e le sedi più opportune per chiarire questa vicenda – continua la lettera di Upm ai soci – Quello che possiamo fare adesso come associazione e come soci è continuare a diffondere un’alimentazione equilibrata e naturale nel rispetto dell’ambiente, promuovendo la filosofia macrobiotica basata su modelli di sviluppo sostenibili. Sarà nostra cura tenerti aggiornato sull’evoluzione di questa vicenda per garantirti massima trasparenza».
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L’unico, vero, grande crimine commesso da Mario Pianesi è l'”etichetta trasparente pianesiana”, sulla quale si leggono tutti i passaggi che il prodotto (cereale, legume, eccetera) fa, dal luogo della produzione, quindi dalle materie prime al metodo di coltivazione, alla trasformazione, fino al prodotto finito che si trova sugli scaffali e nei ristoranti di “Un Punto Macrobiotico”.
Sarebbe un sistema “nauseante”, dispendioso di tempo e con un aumento di costi, se non ci fosse una garanzia per il consumatore…
Vado a leggere l’etichetta di una delle migliori marche di pasta dura: essa dice “scegliamo i migliori grani duri prodotti in Italia e nel mondo… In quali zone d’Italia e in quali zone del mondo: Ucraina? Canada? Stati Uniti? Quali sostanze chimiche e quali diserbanti vengono usati negli USA, in Canada e in Ucraina? Anche in quei Paesi le erbacce vengono estirpate a mano, come nei campi che producono per il Macrobiotico, o per i prodotti biologici controllati secondo le regole europee?
Pure il riso di una nota marca non dice da dove viene prodotto e con quali sistemi è stato coltivato. La garanzia la dà la “marca” del prodotto.
E l’olio di oliva? Una marca assicura che è completamente italiano. Di quale zona e con quali sistemi è stato prodotto? E altri oli d’oliva, con etichetta non italiana, dove vengono prodotti? Vengono mescolati con quegli oli d’oliva di aree del Nord Africa dove si usano prodotti cancerogeni, che sono stati aboliti da tempo in Italia?
Quanto esposto sopra, a mio parere, è il crimine occulto di Mario Pianesi. Egli è diventato un personaggio scomodo e intrattabile, che si è rivolto alla scienza medica per verificare se con una adeguata alimentazione si poteva debellare il diabete. La risposta è stata positiva. Le case farmaceutiche hanno fatto salti di gioia alla notizia?
Quello di evitare le malattie, o di aiutare la scienza medica a debellare le malattie, è un altro grande crimine occulto di Mario Pianesi.
Ciò che però spaventa è la mancanza di collaborazione tra gli inquirenti e gli investigatori dello Stato che per cinque lunghi anni hanno indagato su Mario Pianesi per crimini che verranno giudicati in sede giudiziaria. Ciò, mentre i vertici della Polizia dello Stato tributava riconoscimenti e onori ad una persona che commetteva quei crimini verso sottoposti e “pazienti”.
Ho tra le mani una pubblicazione di un convegno dal titolo “Sicurezza alimentare ed etichettatura: la proposta pianesiana”, con il patrocinio del Ministero della Difesa, prefazione del Ministro Pinotti e interventi del Prof. Francesco Falluca, per la medicina, vari Tenenti Colonnelli e Brigadieri Generali della Difesa, Prefetti, eccetera.
In un’altra pubblicazione vedo le foto di Pianesi che stringe la mano ad un dirigente della Scuola Nazionale delle Interforze di Polizia, foto con Associazione Polizia di Stato, con Associazione Finanzieri, con Associazione Nazionale Carabinieri… Tralascio le foto con Romano Prodi, Fidel Castro che firma un riconoscimento a Pianesi e la foto dell’incontro con Papa Bergoglio… Tutte foto, queste, successive all’inizio delle indagini… Non si poteva evitare che personaggi di così grande levatura si facessero ritrarre con un individuo che era sotto indagine per i presunti crimini di tali gravità?
Sì, l’esposizione di una “etichetta trasparente” sui prodotti macrobiotici E’ UN FATTO POLITICO…
Se il consumatore vedesse con quali prodotti chimici e veleni vengono prodotte le materie prime alimentari dalle multinazionali nei vari continenti, o il prodotti OGM, continuerebbe ad acquistare quei prodotti alimentari di altre multinazionali?
Perché, a forza di “rompere” con la storia delle “etichette trasparenti”, potrebbe capitare che un numero sempre maggiore di consumatori vada a chiedere una “etichetta trasparente” sui prodotti che consuma alle grosse ditte di produzione che troviamo nei supermercati… Come che pure alcune ditte produttrici alimentari italiane inizino a mettere “etichette trasparenti” in cui si legge dove sono prodotte le materia prime dei loro prodotti, o se sono OGM…
Pensate che tutto questo casino in atto tra Stati Uniti, Europa e Russia – che potrebbe sfociare in una bella guerra militare – non abbia nascosto sotto pure un altro argomento, tipo l’apertura verso i paesi europei, ad esempio, del grano e delle carni statunitensi, chiudendo ambedue gli occhi sul come vendono prodotti?
Ciò non significa che la vicenda giudiziaria di Pianesi sia collegata al contrato tra la sua produzione macrobiotica con quella delle multinazionali… Però, politici e inquirenti biologici se ne guardano bene dal toccare gli interessi di queste multinazionali quotate in borsa: veri potentati che condizionano le politiche dei governi europei e delle zone di loro influenza, Italiano compreso.