«Pensione? Dopo 50 anni di lavoro»,
amara sorpresa dall’Inps

MACERATA - Un 41enne ha ricevuto dall'Istituto la simulazione relativa a quanto potrà smettere di lavorare. «Faccio l'operaio da quando ho 19 anni e dovrò aspettare i 69 per avere l'assegno pieno»

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La busta arancione Inps con l’anno della pensione 2046

 

Andrà in pensione solo dopo aver lavorato per almeno cinquant’anni. E’ l’amara sorpresa ricevuta via posta da un 41enne maceratese, di professione operaio. Gli è arrivata a casa la busta arancione dell’Inps, con i dati di quando potrà smettere di lavorare e quanto prenderà di pensione. A conti fatti, lo attendono altri ventotto anni di lavoro. L’Istituto nazionale di previdenza sociale sta inviando a sette milioni di italiani l’estratto conto dei contributi versati, con l’importo della loro futura pensione, che riceveranno quando avranno maturato i requisiti di legge. L’operaio ha iniziato a lavorare subito dopo il diploma in alcune aziende manifatturiere locali. Al suo attivo ha quasi 21 anni di contributi, nella lettera dell’Inps ha scoperto che dovrà attendere di compiere 69 anni, per poter smettere di lavorare, 64 e mezzo per quella anticipata, ma con un compenso pari al 69 per cento dell’ultima retribuzione percepita. «Ho iniziato a lavorare a 19 anni, subito dopo il diploma perchè non volevo studiare – spiega l’uomo – ho cambiato diverse aziende e ho sempre lavorato come operaio. Dalla lettera inviata dall’Inps risulta che quest’anno maturerò 21 anni di contributi e dovrò aspettare di avere 69 anni per poter ricevere la pensione piena, cinque anni prima per quella anticipata ma con un importo inferiore». L’uomo è rimasto molto sorpreso nel ricevere la lettera e nel leggere le cifre dei contributi, con la simulazione del futuro assegno della sua pensione. «Vanno assolutamente riviste le regole non è possibile che chi occupa posizioni in Parlamento dopo pochi anni maturi il diritto al vitalizio ed una persona comune debba lavorare sino a tarda età, considerato che ci sono tante persone andate in pensione con il sistema retributivo e con cifre molto elevate, i cui assegni pensionistici andrebbero rivisti», ha aggiunto il maceratese che chiede di restare anonimo. Le buste arancioni sono un’operazione di informazione istituzionale, varata dall’istituto di previdenza, che contiene il prospetto futuro della pensione. All’interno della busta si trova un documento con quattro pagine, con le informazioni sui contributi versati, quelli mancanti, la differenza tra l’ultimo stipendio e la pensione mensile che si percepirà, evidenziando anche l’anno previsto per la pensione.



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