di Mauro Giustozzi
(foto di Fabio Falcioni)
Il ritorno sulla scena di Marco Nacciarriti, la possibilità di far rinascere la Maceratese a giugno da un campionato nazionale come la serie D, la disponibilità del sindaco Carancini a vagliare questo progetto e il grande amore della tifoseria biancorossa per la squadra che non c’è testimoniato dai circa 300 tifosi che hanno reso fin troppo piccola la sala dell’associazione Idea 88 dove era stata organizzata la serata. Un’assemblea che ha riacceso la speranza di vedere nella prossima stagione la Rata tornare a giocare allo stadio Helvia Recina. Ma anche la ferma presa di posizione della tifoseria presente, nei confronti sia di Nacciarriti che degli amministratori pubblici, che questo percorso da iniziare non si trasformi nell’ennesima illusione che è stata coltivata per tutto lo scorso anno. Un’assemblea partecipata anche da ex giocatori biancorossi come Prenna, Sentimenti e Ciappelloni che da politici di vari schieramenti: oltre al sindaco erano presenti i consiglieri Andrea Marchiori, Riccardo Sacchi, Paolo Renna, David Miliozzi e Roberto Cherubini: quest’ultimo, però, polemicamente ha preferito non partecipare direttamente al dibattito per non salire sul “piedistallo a far propaganda”.
Incontro condotto con polso fermo dal giornalista Benedetto Verdenelli. Ad infiammare la platea dei tifosi sono state le parole di Nacciarriti che ha svelato parte del piano del rilancio del calcio biancorosso. “Ho avuto l’incarico da parte di alcuni imprenditori maceratesi –ha detto- di intavolare una trattativa per riportare il calcio di serie D a Macerata. Si tratta di persone serie, che da oltre 20 anni sono nel calcio, vantano indiscussa solidità nelle proprie aziende e sono disposti a venire qui per fare calcio. Cambiando già dal prossimo anno colori sociali e denominazione dell’attuale società in quella che voi tifosi della Rata vorrete indicare. La presenza di una società che tuttora c’è, cioè la Maceratese, nulla osta a questa operazione. Ma bisogna da subito gettare le basi di questo percorso che dovrà essere completato poi a giugno con il cambio di denominazione della società. Per questo ho contattato il sindaco Carancini chiedendo che nel più breve tempo possibile si firmi un protocollo d’intesa su cui poi sviluppare il progetto”.
Ovviamente Nacciarriti non ha indicato ne il nome della società che sarebbe disposta a far ripartire il calcio in città che dei suoi dirigenti. Ma è evidente che, andando per esclusione, si tratti della Sangiustese. Perché è una società confinante col Comune di Macerata e quindi sarebbe possibile da subito il trasferimento dell’attività nel prossimo campionato. E perché per sviluppare la sua attività, soprattutto giovanile, ha necessità di avere quei campi che non trova attualmente nella città della calzatura. Le altre due società confinanti con Macerata sono Matelica, ma in questo caso il club sta lottando per salire in serie C e quindi sarebbe nel caso interessato solo a giocare le sue partite all’Helvia Recina, stadio a norma per la Lega Pro, e la Recanatese che non ha però alcuna intenzione di spostare la sua attività altrove.
“Totale e incondizionata apertura dell’amministrazione a chiunque si presenti con fatti concreti e non chiacchiere –ha ribadito il sindaco Carancini-. Per far rinascere una Maceratese servono passione, risorse, vicinanza alla città e volontà. Direi soprattutto risorse ed un progetto serio, duraturo negli anni e che non ci ponga in una situazione analoga a questa nel volgere di una sola stagione sportiva. La passione è testimoniata dalla presenza così folta e forse inattesa di tanti tifosi biancorossi. Da parte mia ho dato disponibilità a Nacciarriti di valutare a tavolino questo progetto che dovrà passare attraverso due step. Il primo a livello giuridico di verifica della possibilità che sin dalla prossima stagione un club attualmente in serie D possa trasferirsi a Macerata cambiando denominazione. Siamo in contatto con la Figc ed entro metà febbraio, non appena ci sarà più chiarezza dopo l’elezione del nuovo presidente federale, avremo un contatto a Roma. Il secondo sarà quello di incontrare direttamente le persone che sono interessate a rilanciare il calcio a Macerata, ascoltare il progetto e le risorse che sono disponibili ad investire, senza alcun condizionamento tra le parti. Al momento quello prospettatami due giorni fa da Nacciarriti è l’unico interesse concreto attorno al futuro della Rata. Se ci sarà qualcosa d’altro lo valuteremo”.
I consiglieri presenti hanno ribadito il massimo appoggio del Consiglio comunale ad una soluzione che consenta la ripartenza di una società erede della Maceratese, pungolando il sindaco sulla questione degli impianti di Collevario ancora non rientrati in possesso del Comune. “Intraprendere la strada legale per riavere i campi di Collevario –ha detto Riccardo Sacchi- potrebbe portare ad allungare i tempi. Creando un ulteriore danno alla città ed a chi vuole investire nel calcio a Macerata. Quello che consiglio è di mettere da parte ripicche, ragioni o torti: sedersi attorno ad un tavolo ed arrivare ad un accordo transattivo che chiuda la vicenda”. Su questo tema la replica del primo cittadino è stata però secca. “Gli impianti di Collevario sono vincolati ad una concessione in essere con la Maceratese –ha detto Carancini- e quindi non attualmente nella disponibilità dell’amministrazione. Speriamo a breve di sbloccare la situazione. Quei campi destinati al settore giovanile principalmente sono stati finanziati con un impegno annuale del Comune di 80 mila euro per molti anni ancora. Se qualcuno vuol venire a Macerata per investire nel calcio sappia che quell’impianto sarà disponibile. Se non potrà esserlo immediatamente, in alternativa abbiamo sempre sia il nuovo campo di Villa Potenza che lo stadio della Vittoria. Quindi le soluzioni ci sono e si trovano. Io per ora non ho parlato con nessuno e non posso dare risposte alla tifoseria sulla situazione che potrà accadere. Quello che posso ribadire è la disponibilità a vagliare un progetto serio e duraturo per il calcio a Macerata”.
Sempre i soliti nomi....
Guarda caso sotto le elezioni nasce (forse) la nuova maceratese.....solita musica....e poi debiti, debiti...e fuggi fuggi.... Bhooooo.....
Grazie per l'appoggio!
eh si... capisco l'interessamento dell'amministrazione comunale ad un problema cosi' annoso...
Per questioni serie nessuno se ne occupa e la popolazione tace, poi arriva la nuova maceratese e via, migliaia di cittadini a presenziare per accertarsi di persona della serietà del progetto.......potevamo vigne la guerra?
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Speriamo bene che vada in porto.
Per ora abbiamo sentito suonare la campana sul fronte Rata, l’altra campana? In altri termini la Sangiustese come la penserà?
Non intendo far dichiarazioni in “politichese” sullo sport maceratese azzerato da comportamenti quantomeno imprudenti da parte della politica. I politici dovrebbero in questa fase ascoltare i tifosi ed ognuno in quota parte vergognarsi della situazione sportiva. Per questo ho rinunciato a salire sul piedistallo a far propaganda. Spero che escano persone serie che vogliano far rivivere questi colori.
Perché Perché ancora questo stillicidio ??
Cambiare nome,cambiare società,cambiare colori sociali:perchè spendere soldi allora?Andate direttamente a tifare la Sangiustese.
La butto la’…
dire che si puo’ fare e poi che c’e’ da decidere sul nuovo nome e nuovi colori…
se la squadra non ha la maglia non dico bianco rossa ma rossa e bianca e non si chiama,che so’ ,almeno..macerata 22, I tifosi della Rata che vengono interpellati a fare.. che si fa ,si portano in tintoria le sciarpe e ci si ripresenta cosi allo stadio?
Benissimo cercare di ridare entusiasmo ad una piazza depressa (calcisticamente) ma sicuramente nel corso della riunione sono state dette due cose che a mio modesto parere potevano e dovevano essere taciute e comunque rappresentano circostanze poco rassicuranti.
Anche se ho già più volte detto la mia sull’argomento, infatti, non posso non far rilevare che spiattellare in piazza l’esistenza di trattative che porterebbero alla inevitabile scomparsa di una realtà calcistica che anche quest’anno sta dando lustro ad un paese intero, certo non può far piacere alla “controparte” che si vede messa anzitempo sottopressione con inevitabili ripercussioni negative sulla trattativa stessa.
Il secondo, forse dal mio punto di vista ancora più grave, è che nessuno ha comunicato alla “piazza” l’avvenuta costituzione di una società pronta a ripartire, da qualsiasi categoria,a prescindere dal buon esito della suddetta trattativa.
Che significa, ho avuto l’incarico da alcuni imprenditori del maceratese di intavolare una trattativa per riportare il calcio di Serie D a Macerata?
Intanto riportiamo la Maceratese (o qualcosa di simile) al calcio costituendo una vera e propria società, poi si vedrà in quale categoria sarà possibile giocare.
E se malaguratamente la trattativa per la serie D fallisse, da quello che dice Nacciariti, niente maceratese neanche il prossimo anno.
Compriamo prima il cavallo e poi pensiamo alla sella ed alla frusta, chi troppo vuole …., chi visse sperando morì…..ecc.ecc.
Sacchi invita a sedersi attorno ad un tavolo, Nacciariti intavola, Carancini sparecchia come al solito e la Rata è servita. Più che dal cavallo poi sella e frusta, partirei dai ferri.
https://www.youtube.com/watch?v=kmjA41mI9X0