di Fabrizio Cambriani
Diciamoci la verità, un presidente come Ceriscioli se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Al giro di boa del suo mandato ha rilasciato un’intervista nella quale tiene a precisare che lui sta lì, all’ultimo piano di Palazzo Raffaello, solo per uno strano scherzo del destino. La sua ambizione vera era quella di fare il segretario regionale del Partito Democratico. Ma poiché – come diceva la mamma di Forrest Gump – la vita è come una scatola di cioccolatini e non sai mai quello che ti capita, non lo hanno fatto candidare. Così ha dovuto accontentarsi e ripiegare sulla carica di presidente di Regione. Una vera iattura che con il tempo ha però metabolizzato anche bene. Tanto che se dovesse sopravvivere al terremoto – sono parole sue – ha già deciso che si ricandiderà. A meno che non voglia farlo il suo concittadino Matteo Ricci, l’attuale sindaco di Pesaro. Manco se la regione Marche fosse il loro orticello di pomodori e la successione potesse essere gestita dal notaio con un atto di mero passaggio di proprietà.
Il suo cruccio e anche punto debole è proprio il terremoto che lo ha costretto a stravolgere tutti i piani. Da parte sua, il governatore, avrebbe voluto volare alto e dedicarsi alla lungimirante programmazione, evitando il più prosaico ruolo gestionale, ma le cose sono andate – ahimè – diversamente. Che nutrisse un’evidente idiosincrasia con il sisma, lo si è percepito sin da subito. Quando, dopo la scossa del 30 ottobre, annunciò agli esterrefatti giornalisti la bellezza di ben centomila sfollati. Un numero esageratamente alto, ma che presagiva altri numerosi incidenti di percorso ben più significativi. Del tutto casuale e non voluta la circostanza che il film preferito di Ceriscioli sia “Il secondo tragico Fantozzi”.
Particolarmente conflittuale, anche agli occhi meno esperti, il rapporto con i commissari straordinari. Pare che non abbia mai digerito la decisione imposta dall’allora presidente del Consiglio, Renzi, il quale lo ha sottoposto alle decisioni altrui in quella che considera, appunto, una landa di sua esclusiva proprietà. Vasco Errani, da parte sua, in una ormai famosa riunione con i sindaci, accusò senza tanti complimenti, l’intera Regione Marche di immobilismo, asserendo che ci sarebbe stato bisogno di un cambio radicale di tutta la governance. Ovviamente non solo non se ne fece niente, ma fu proprio Errani ad essere accompagnato garbatamente alla porta. Le cose non vanno meglio nemmeno con la De Micheli che non vuole farsi persuasa di allargare le maglie dei danni da risarcire anche per le zone al di fuori del cratere. Segnatamente quelle rivierasche, a nord della regione. Come fosse un terremotato qualunque e non il capo della giunta regionale e soprattutto il vice commissario alla ricostruzione, Ceriscioli, l’altro giorno ha scoperto e prontamente denunciato alla pubblica opinione la complessità e la farraginosità di talune procedure burocratiche che producono enormi disagi ai terremotati. Quindi ha preso carta e penna e ha inviato alla commissaria De Micheli una lunga e circostanziata missiva in cui propone diverse modifiche all’ordinanza sulla ricostruzione leggera. Il che, tradotto in termini più semplici, sta a significare due cose: la prima le difficoltà di relazionarsi anche con la parlamentare piacentina e una conseguente presa di distanza dal suo operato. Un’altra spiegazione razionale, del resto non si ravvisa. Due persone che lavorano fianco a fianco non comunicano attraverso rapporti epistolari, ma si parlano, al massimo al telefono. La seconda è che così facendo, Ceriscioli si è visibilmente premurato di mettere, sin da ora, le mani avanti, in maniera da addossare altrove responsabilità su eventuali, probabili ritardi sulla ricostruzione leggera.
Benché ultimamente sia diventato tanto prolisso nell’individuare carenze, ritardi, responsabilità e di denunciarli prontamente, il governatore si dimostra molto più reticente, laconico o addirittura silente quando qualcuno lo richiama alle proprie responsabilità e prerogative. È accaduto proprio qualche giorno fa, come ha con puntualità documentato Ugo Bellesi da queste pagine, in occasione di un convegno sul codice degli appalti. A puntare il dito, contro i ritardi e i lacci burocratici è stato proprio il presidente dell’Anac in persona, Raffaele Cantone. Perché – si è chiesto il magistrato – non sono state utilizzate procedure emergenziali e di somma urgenza, visto che ve ne era la possibilità? Perché invece di denunciare le farraginose pratiche burocratiche, l’apprendista giornalista d’inchiesta Ceriscioli non ci dice come mai, assieme alla sua giunta, ha scelto di rinunciare ai molto più veloci e pratici canali emergenziali? Se, viceversa lo avesse fatto, oggi la gente, invece che bestemmiare i santi e imprecare contro il governo per il secondo inverno consecutivo, forse sarebbe stata al caldo invece che ancora al gelo e in mezzo al fango.
Perchè non viene nominato un "Commissario ad Acta" almeno si scavalca questo signore che se ne frega di chi soffre e stà nell'emergenza più brutta che sono i nostri cari sfollati del dopo sisma????????????????????????
Le sue responsabilità non assunte stanno facendo più danno del terremoto ai poveri sfollati alla regione e al partito stesso...non è proprio all’altezza
Fabrizio Cambriani come la spiega il fatto che il Comune di Pieve Torina è avanti rispetto a molti altri nell'edificazione delle SAE? È possibile che Pieve Torina, Comune della provincia di Macerata, non sia nella regione Marche? Ci aiuti per favore!
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Certo non è facile decidere se Ceriscioli è più incapace come vice commissario alla ricostruzione o come assessore alla sanità. Speriamo che lo scandalo del radiofarmacaco firmato Maccioni coinvolga anche lui. Due piccioni con una fava.
Per Micucci. Da una persona seria come lei non mi sarei mai aspettato quella dichiarazione sulla speranza di coinvolgimento di Ceriscioli. Io, da cristiano, mi auguro il contrario.
Iacopini, spero che darmi della persona seria sia ironico. Non lo sono affatto. Non sono cristiano anche se come diceva Kant l’importante era vivere secondo i suoi insegnamenti senza bisogno di credere alla sua natura divina; di certo non sono cattolico, apostolico e romano. Nella mia terribile infanzia passata in un terribile collegio cattolico, purtroppo non ho avvertito quel calore che la religione basata sull’insegnamento del Cristo dovrebbe dare. Il coinvolgimento di Ceriscioli, nel caso ci sarà, sempre se ci sia quello di Maccioni e dico questo perché ho notato che gli interventi di uno dei tre organi dello stato quando si tratta di politici o personaggi da quest’ultimi messi ai posti direttivi, intervengono raramente e quando lo fanno buttano via un sacco di soldi per arrivare a far festeggiare con i classici tarallucci e vino i loro pseudo colpevoli. Naturalmente si tratta più di profitterol e torte sacher affogate nello Champagne anche se ci sono vini costosissimi però poco adatti a brindisi di scongiurato pericolo, sempre se poi ci sia mai stato.Quelli, i vini, verranno usati in seguenti banchetti con ogni ben di ( Dio ). Nello specifico ossia di questo costosissimo radio farmaco, non credo che Ceriscioli non ne abbia condiviso la storia essendo come tutti ben sappiamo assessore alla sanità, forse il settore più esposto a corruzione di cui non mancano non decine ma centinaia di casi distribuiti in tutta Italia. Ma quello che più mi irrita è che la Giustizia dalle nostri parti, io qui vivo ed io qui osservo non è decisamente la bilancia che pesa equamente colpe e punizioni quanto interviene se interviene nell’argomento sopra trattato.
Iacopini, spero che darmi della persona seria sia ironico. Non lo sono affatto. Non sono cristiano anche se come diceva Kant l’importante era vivere secondo i suoi insegnamenti senza bisogno di credere alla sua natura divina; di certo non sono cattolico, apostolico e romano. Nella mia terribile infanzia passata in un terribile collegio cattolico, purtroppo non ho avvertito quel calore che la religione basata sull’insegnamento del Cristo dovrebbe dare. Il coinvolgimento di Ceriscioli, nel caso ci sarà, sempre se ci sia quello di Maccioni e dico questo perché ho notato che gli interventi di uno dei tre organi dello stato quando si tratta di politici o personaggi da quest’ultimi messi ai posti direttivi, intervengono raramente e quando lo fanno buttano via un sacco di soldi per arrivare a far festeggiare con i classici tarallucci e vino i loro pseudo colpevoli. Naturalmente si tratta più di profitterol e torte sacher affogate nello Champagne anche se ci sono vini costosissimi però poco adatti a brindisi di scongiurato pericolo, sempre se poi ci sia mai stato.Quelli, i vini, verranno usati in seguenti banchetti con ogni ben del Signore. Nello specifico ossia di questo costosissimo radio farmaco, non credo che Ceriscioli non ne abbia condiviso la storia essendo come tutti ben sappiamo assessore alla sanità, forse il settore più esposto a corruzione di cui non mancano non decine ma centinaia di casi distribuiti in tutta Italia. Ma quello che più mi irrita è che la Giustizia dalle nostri parti, io qui vivo ed io qui osservo non è decisamente la bilancia che pesa equamente colpe e punizioni quanto interviene se interviene nell’argomento sopra trattato.
Ma sta persona chi l’ha votata?????
Scusate, ha deciso da solo di fare il presidente, o si è candidato e qualcuno (tanti direi se è stato eletto) lo ha votato????
Certo che è veramente assurdo leggere continue lamentele su una persona che è stata votata…
Aprite gli occhi prima di votare, anziché piangere subito dopo la proclamazione del vincitore.
Fra qualche mese si voterà di nuovo… Mi raccomando, fate quello che avete fatto sempre, da una vita…. VOTATE SEMPRE LO STESSO SISTEMA (e di conseguenza le stesse persone), così il giorno dopo siete autorizzare a rompere le scatole per altri 5 anni con i soliti piagnistei.
Io sono stato uno di quelli che lo ha votato, ma sta sicuro il mio voto e quello di molti veri amici miei non lo vedrà più. Riconosco di avere sbagliato .