Giulio Tremonti a Macerata:
“Sul sisma solo chiacchiere,
tante passerelle ma zero fatti”

L'ANALISI - L'ex ministro in visita questa sera alla redazione di Cronache Maceratesi in vista del convegno di domani al cinema Italia con Vittorio Sgarbi: "Parleremo di Leopardi e del Rinascimento per spiegare il ruolo civico delle comunità locali. La realtà è che questo territorio è abbandonato perché non ci sono soldi. Ho presentato al Senato una proposta iper semplice per risolvere il caso di Peppina"

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Giulio Tremonti questa sera in visita a Cronache Maceratesi

 

di Federica Nardi

“Mai un episodio di così cialtronesca dimenticanza. Visite importanti e compiacenti, cialtroneria di un governo che in modo scisso dice e promette ma non fa. Solo chiacchiere e propaganda. Grandi promesse, zero fondi. Per L’Aquila i soldi almeno c’erano, c’era addirittura difficoltà a spenderli”. Così Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, dice la sua sulla politica messa in atto dal Governo dopo il sisma che ha colpito il centro Italia. In una parola: “una truffa”, rimarca Tremonti, a Macerata per il convegno “Rinascimento, il ruolo civico delle comunità locali”, che domani alle 11 lo vedrà protagonista insieme a Vittorio Sgarbi al cinema Italia. Il problema, dice l’ex ministro in visita questa sera alla redazione di Cronache Maceratesi, è legato alla modalità di finanziamento. Ad esempio, per la ricostruzione privata, ci sono 6 miliardi di euro (a fronte dei circa 15 che servirebbero, secondo le stime provvisorie, per ricostruire le case), stanziati con la finanziaria dell’anno scorso. I fondi sono disponibili con un meccanismo contabile con la Cassa depositi e prestiti che li mette sul tavolo e lo Stato che li ripaga in 30 anni. In mezzo, le banche. “La copertura non è sufficiente – dice Tremonti – e il meccanismo è sempre debitorio, non sono soldi veri, è un indebitamento agevolato”. Sempre sul tema sisma, Tremonti rivela di aver presentato una proposta in Senato per risolvere la questione della casetta di Giuseppa Fattori, la 95enne di Fiastra sfrattata dall’abitazione in legno costruita dopo il sisma perché abusiva. “Le proposte presentate sono illegibili – dice Tremonti – Io ho depositato in Senato una proposta iper semplice, da allegare alla Finanziaria, che sicuramente sarà stata scartata”. Cosa prevedeva? “Che sostanzialmente ognuno potesse fare quello che voleva in questi casi, di fronte all’emergenza”.

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Giulio Tremonti stasera in redazione

Tema centrale del sisma ma anche del suo intervento al convegno, che partirà da una riflessione tratta dallo Zibaldone di Leopardi, è il ruolo dello Stato, delle comunità e dell’Europa. “Con l’arrivo della crisi e l’avanzare della globalizzazione – spiega Tremonti – ci sono effetti di chiusura verso l’interno e paura dell’esterno. Quando cadono le ideologie è naturale che l’uomo cerchi i territori, le tradizioni. Ad esempio per me Macerata è un luogo simbolico di questa tradizione che ho cercato di raccontare, per cui ho una memoria affettiva, avendo avuto il mio primo incarico nella facoltà di Giurisprudenza”. Tra la comunità e l’esterno, lo Stato cosa fa? Lo Stato e l’Europa sono eccessivi: non fanno quello che dovrebbero e fanno quello che non dovrebbero. Certo, lo Stato è meno onnipotente di quando poteva indebitarsi, ma produce 12 chilometri lineari di nuove leggi all’anno (9 chilometri in Europa). Questo paralizza la vita civile, la chiude in un labirinto e blocca l’economia. Per esempio con un codice degli appalti lungo un chilometro e 104 metri, che è stato cambiato 50 volte in 17 mesi, non potrai mai fare veri investimenti pubblici nelle zone terremotate. Io ho chiesto al ministro Del Rio di sorteggiare un articolo e spiegarmelo: se non sei in grado di farlo come fa a capirlo un falegname? In questi termini distrugge l’economia. Abbiamo avuto il miracolo economico con 4 codici e con chilometri di leggi abbiamo il declino, è tutto fermo. È un paese che ha l’Anac. Eravamo nella barbarie negli anni 60? Non credo”. Un’ultima battuta Tremonti la riserva allo Ius soli: “Leopardi dice che Roma cade quando dà la cittadinanza romana a tutti. A quel punto tutti erano romani e nessuno si sentiva romano. E aveva una visione circolare della storia, avendo avuto accesso ai misteri dell’umanità e della filosofia greca nella biblioteca del padre. Nella storia vista circolarmente si può andare avanti, ma si può anche tornare indietro”.

 

Crisi dell’Europa: convegno con Sgarbi e Tremonti



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