Arriverà in consiglio comunale giovedì la lettura delle relazioni finali sulle commissioni di indagine consiliare su centri commerciali e assunzioni. Saranno fatte a porte chiuse, come ultimi punti all’ordine del giorno dopo la discussione di una serie di mozioni e un’interrogazione. Ad aprire il consiglio sarà l’interrogazione presentata da Stefano Ghio e Pier Paolo Rossi sulla refezione scolastica e a seguire quella sul gioco d’azzardo, quindi la mozione presentata dai consiglieri di maggioranza di FdI Alessandro Caldaroni e Cristina Ruffini in merito alla “contrarietà alla ratifica dell’accordo economico e commerciale globale tra Canada e Unione Europea e conseguenti danni al settore agricolo e ittico europeo e italiano”. Un’altra mozione è quella a firma M5s presentata da Stefano Mei per richiedere l’istituzione della Banca del tempo e infine quella presentata da Tommaso Corvatta e Marco Poeta sul centro dei riuso. Il consiglio comunale di giovedì però nominerà anche le commissioni consiliari e il cda del Paolo Ricci.
Claudio Morresi
A chiusura dei lavori del consiglio comunale il pubblico presente in sala sarà chiamato ad uscire, si interromperà la diretta streaming e con in aula solo assessori, sindaco e consiglieri (l’accesso non sarà consentito neanche a Giovanni Corallini presidente di quelle commissioni). La decisione di secretare la discussione è stata presa sulla base dell’articolo 64 del regolamento per tutelare la privacy di soggetti la cui moralità potrebbe essere messa in discussione durante la lettura. Una precauzione che però non era stata adottata il 30 maggio quando la lettura delle relazioni era finita all’ordine del giorno del consiglio comunale, quella volta però in forma aperta e senza alcuna formula di segretezza. La discussione poi non si svolse perché i membri delle commissioni non firmarono le relazioni dopo le modifiche aggiunte nel pomeriggio da Ivo Costamagna, procrastinando la lettura e di fatto demandandola alla successiva amministrazione dal momento che dopo il 30 maggio non venne riportata in consiglio. Questa volta invece nella convocazione viene specificato che le letture sono in seduta segreta. Il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi motiva così la scelta. «Questa volta – spiega – siamo arrivati al punto dell’ordine del giorno dopo una approfondita discussione, non ricordo espressamente questa cosa del consiglio precedente, ma il comma 3 dell’articolo 64 dice che quando nella discussione di un argomento in seduta pubblica siano introdotte valutazioni sulla moralità, correttezza, capacità e comportamenti di persone, il presidente invita i consiglieri a chiuderla, senza ulteriori interventi. Il Consiglio, su proposta motivata di almeno tre consiglieri può deliberare, a maggioranza di voti, il passaggio in seduta segreta per continuare il dibattito. Il presidente, prima di autorizzare la ripresa dei lavori, dispone che le persone estranee al Consiglio escano dall’aula». Alcune perplessità per l’adunanza segreta sono state espresse anche dal consigliere Stefano Mei in riunione dei capigruppo: «ci hanno detto però che è il regolamento e noi siamo per il rispetto delle regole. Abbiamo anche chiesto in quell’occasione come mai non poteva essere presente Corallini che di quelle due commissioni fu presidente».
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Chi ha paura del lupo cattivo? La magistratura non aveva appianato tutto dividendo i belligeranti tra assolti e prescritti? Chi è che teme una cattiva pubblicità dall’esito delle commissioni? In consiglio credo di no, qualcuno addirittura da più di quarantanni giurerebbe sulla sua moralità, molti altri da meno tempo ma comunque vale lo stesso discorso. Forse ci sono persone che non fanno più parte del consiglio o che non sono mai stati consiglieri che potrebbero temere dubbi su comportamenti anomali? Insomma non è che parliamo di verginità prematrimoniale nella Sicilia del secolo scorso. E’ normale che a volte ci siano dubbi sull’operato dei politici, ma basta che si professino innocenti, casti e puri e tutti si sentono rincuorati. Ma se invece si tratta di portare per i ” fondelli ” ( quanto mi costa usare questo termine così corretto )tutta Civitanova, allora che si rispetti la legge o meglio venga usata secondo scopi non certo edificanti.
IL PARTITO DEMOCRATICO DI CIVITANOVA MARCHE CONTESTA LA SEGRETEZZA DELLA LETTURA DEGLI ATTI DELLE COMMISSIONI DI INDAGINE
La lettura dei risultati delle commissioni di indagine consiliare venga fatta in seduta pubblica. E’ la richiesta che il Pd avanza al presidente del consiglio comunale e al sindaco affinché giovedì sera in aula consiliare, questo passaggio della vita amministrativa venga effettuato all’insegna della massima trasparenza, e della condivisione e partecipazione con i cittadini. Il Partito Democratico ritiene che il lavoro fin qui svolto dagli organi amministrativi preposti e gli esiti che ne sono scaturiti siano stati effettuati all’insegna degli atti comunali, della correttezza e del confronto tra le forze politiche e che, dunque, non ci siano impedimenti alla lettura in pubblico di ciò che le commissioni consiliari hanno verbalizzato a conclusione dell’iter di indagine; vi sono fatti politici e non vicende private (art 64) che richiedano la segretezza. Facciamo appello a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale affinché si associno alla nostra richiesta per poter dare vita, insieme ai cittadini che saranno presenti in aula e quelli che saranno collegati via streaming, ad una pagina democratica della nostra vita cittadina.
Giulio Silenzi
Yuri Rosati
Mirella Franco
Mi pare ovvio che la lettura delle relazioni debba essere pubblica, sia per un dovere di informazione verso i cittadini sia perchè comunque il giorno dopo il testo delle stesse starà su tutti i giornali.