L’Antimafia sugli affari di Caccamo,
“Far luce sui rapporti del vicesindaco
con le società dell’imprenditore”

CAMERINO - Il consigliere d'opposizione Caprodossi chiede al sindaco Gianluca Pasqui di fare chiarezza, dopo l'inchiesta pubblicata dall'avvocato Giuseppe Bommarito su Cronache Maceratesi: "L’immagine della città ducale deve rimanere intatta"

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Andrea-Caprodossi

Andrea Caprodossi

 

“Chiediamo e invitiamo il sindaco Pasqui a chiarire come stanno realmente le cose e a fugare tutti i possibili dubbi al riguardo. Siamo un paese completamente distrutto, ma almeno l’immagine della città ducale deve rimanere intatta”. Sono le parole del gruppo d’opposizione di Camerino “Comunità e Territorio” dopo l’articolo dell’avvocato Giuseppe Bommarito, pubblicato su Cronache Maceratesi il primo agosto, nel quale venivano ricostruiti gli affari dell’imprenditore Alfio Caccamo finiti nel mirino dall’Antimafia nell’ambito di un’indagine sul riciclaggio. “Nell’articolo – aggiunge il consigliere Andrea Caprodossi – si fa anche espresso riferimento a Camerino e alla Voghera est (di cui è socio Maurizio Zeppa, cognato del vice sindaco Lucarelli nonché assessore ai lavori pubblici) che ha realizzato il centro commerciale in Via d’Accorso”. Nell’articolo si parlava anche del rapporto tra il gruppo di Caccamo e la Ediasfalti srl, società di cui risulta amministratrice unica la sorella di Lucarelli e socio di maggioranza il marito, cioè Maurizio Zeppa. “Non entriamo nel merito della questione giudiziaria, in quanto non è di nostra competenza – continua Caprodossi – ma ciò che preoccupa, sia noi, sia i nostri concittadini (e in questi giorni abbiamo raccolto diverse preoccupazioni e richieste di chiarimento in merito), è l’opacità delle relazioni e i dubbi che queste comportano. Noi ci siamo già occupati in passato della posizione del vice sindaco e dell’assessore Lucarelli relativamente allo svolgimento di alcuni incarichi professionali, segnalati al consiglio direttamente dal procuratore di Macerata, che avrebbero comportato a nostro avviso una incompatibilità rispetto alla funzione di assessore e dell’attività istituzionale, per le quali avevamo anche presentato un esposto alla Prefettura. Dalla quale non è pervenuta alcuna risposta”. Ma in questo caso, “la situazione riguarda una vicenda molto più preoccupante”, conclude Caprodossi. Da qui la richiesta al primo cittadino di chiarire quanto prima.

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