di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
Rotatoria all’uscita della superstrada e prolungamento di via De Gasperi. E’ questo il progetto del comitato “No al sottopasso” presentato questa mattina proprio di fronte all’uscita della superstrada da Piergiovanni Castellucci del comitato “No al sottopasso”. Con tanto di cartina alla mano ha mostrato l’alternativa al progetto approvato dal Cipe che prevede il completamento della Quadrilatero con rotatoria e sottopasso su via Carducci. Invitati anche assessori e consiglieri comunali, presente Simone Garbuglia di Noi con Ciarapica. Un progetto che se volesse essere adottato dall’amministrazione comunale significherebbe lo stralcio della convenzione firmata e la rinuncia ai 12 milioni di euro stanziati dal Cipe all’Anas e che verranno appaltati nel 2018 dopo l’ultima conferenza dei servizi. Spezzare il progetto (accettando rotatoria e cancellando sottopasso o destinare quei fondi a opere alternative) non è possibile. L’unica possibilità, nel caso che il sindaco e l’amministrazione decidano di cancellare il sottovia, è ricominciare da capo. Questa la scelta auspicata da Castellucci che ha fatto visionare il suo progetto urbi et orbi e che prevede due rotatorie all’uscita della superstrada (una più grande all’incrocio con la statale e una più piccola all’incrocio dell’hotel Cosmopolitan. Qui il progetto prevede la prosecuzione di via De Gasperi in maniera parallela a via Adua, un collegamento con rotatoria con via Castelfidardo e un sottopasso sulla ferrovia all’altezza della zona Pinetina (area tiro con l’arco) con parcheggio e terminal bus. «Il mio progetto produrrebbe vantaggi notevoli, il traffico ha altre due vie di fuga. Via Castelfidardo al momento è utilizzata solo dai residenti, in questo modo alleggerirebbe il carico della statale e i lavori non creerebbero nessun disagio ai residenti e alle attività dal momento che in quella zona non ci sono abitazioni. Non ho un conto economico ma credo che con i 6 milioni di euro necessari per il sottopasso possa essere fatto». Sull’impossibilità di scindere il progetto e il fatto che i 12 milioni siano legati al progetto approvato Castellucci aggiunge: «la politica deve superare queste difficoltà dei burocrati, se il progetto è valido i soldi vanno spostati per finanziare altre opere e non il sottopasso che non serve a niente considerando che anche a passaggio a livello aperto il traffico scorre a passo d’uomo con tempi di percorrenza lunghissimi». A latere della presentazione Castellucci continua a criticare la gestione del passaggio a livello da parte delle ferrovie dello stato e ipotizza la necessità di controllare direttamente quel passaggio e non tramite il centro funzionale di Bari.
Apposto
Tanti galli a cantá e non se fa mai ijorno
mi piace bravi
A cosa servono le rotatorie de poi non si fa il sottopasso eliminando ore di attese davanti al passaggio a livello ??? Non capisco quale sia il motivo di tanto accanimento contro il sottopasso ( opera presente in tantissime situazioni analoghe ). Ho letto addirittura stupidaggini tipo " gli edifici vicini verrebbero danneggiati e le attività commerciali chiuderebbero i battenti " . Io sinceramente non comprendo tali affermazioni, se non nell'abitudine di dire sempre "no" a tutto !!!
via Castelfidardo non alleggerisce il traffico verso nord, ma è buona l' idea del raccordo con la pineta. Il sottopasso è la priorità numero 1 per il traffico della città: è l' unico p/l rimasto in tutta la ss16, a meno che non si rispolveri il progetto di trasformare la linea ferroviaria in metro di superficie con altre fermate tipo zona ind.le/ palas / Coop e una chiusura non più lunga di un semaforo rosso
La priorità sarebbe eliminare il trenino dato che ê quasi sempre senza passeggeri. Potrebbe essere sostituito incrementando il numero delle corse dei pullman. Per avete la prova che gli edifici e le attività nei dintorni sarebbero danneggiati basta fare un giro sopra al sottopassaggio Cecchetti.
In tutti i paesi civili è il treno che passa sotto terra e non le auto. Non penso sia impossibile abbassare gradualmente i binari fino a far passare il treno sotto la strada...
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Il titolo ….”DUE ROTATORIE INVECE DEL SOTTOPASSO” non è esatto e va rettificato: le due rotatorie sono quelle previste e nulla cambia, è il sottopasso di via Carducci (che non serve a nulla per i motivi spiegati con decine di commenti pubblicati) che andrebbe sostituito con altro sottopasso lungo la ferrovia adriatica di fronte all’uscita della superstrada in fondo e collegato con una strada ed una rotatoria di raccordo con via Castelfidardo e via De Gasperi ora entrambe chiuse e sottoutilizzate, ciò favorirebbe una riduzione del traffico veicolare sulla statale 16 con alternative per i diretti nella zona sud di Civitanova. Inoltre sono previsti parcheggio e terminal per bus come da disegno tecnico allegato all’articolo.
Meglio che i galli a cantare non siano sempre gli stessi visto che, solo con un confronto aperto, cosa che con la passata amministrazione era pura e semplice illusione, si riescono a trovare le soluzioni migliori. La costruzione di una infrastruttura quale può essere il sottopasso di via Carducci, oltre a costringere le attività commerciali alla chiusura, mettere a rischio la stabilità degli edifici confinanti senza risolvere minimamente il problema, visti gli spazi limitati per la realizzazione. Oltre tutto è una soluzione alla quale non si può porre rimedio una volta costruita. Attenzione bisogna conoscere bene la situazione prima di giudicare.
purtroppo dopo aver perso il treno con la costruzione della terza corsia dell’autostrada e far costruire una bretella parallela come ha giustamente fatto Senigallia per dare sfogo da nord a sud ora qualsiasi progetto sembra improbabile, inutile far entrare dentro Civitanova macchine che poi comunque si fermano
Mi riesce difficile pensare che con sei milioni fai un sottopasso di quella portata quando per un misero buco sotto la ferrovia che dalla nazionale porta al mare, la vecchia amministrazione è riuscita a spendere un milione e mezzo. Comunque sia, nei programmi elettorali di tutti i pretendenti ad un solo posto per sindaco, eccetto quello di Corvatta, tutti gli altri erano contrari al sottopasso. Questa è già la seconda volta dal nuovo avvento amministrativo che sento parlare del sottopasso in maniera più coincisa. E’ come se nell’aria qualcuno cominciasse a mettere in dubbio la fermezza di chi dovrebbe rispondere no a qualsiasi riferimento su questo sottopasso per cui un semplice semaforo da tram basterebbe a stracciare tutto ciò che gli concerne. Per la nostra implacabile burocrazia per cui tutti i tempi, da quello per attaccare un francobollo o trasmettere una email da un ufficio all’altro nella speranza che venga letto in tempi naturalmente lunghi come naturalmente lunghi sono i tempi politici, come se fossero cancri maligni e questi naturalmente e veramente lunghi, perché la nostra politica è un cancro metastatizzato in tutti i gangli che ha il potere di bloccarsi per sfociare in un altro cancro ancora più temibile e così fino a che non arrivi un chirurgo di solito ogni 100/duecento/ anni che tenta di scarnificarlo dando nell’immediato un senso di benessere per poi ritornare più forte e doloroso di prima perché a differenza di tutti gli altri cancri questo non porta alla morte ma solo a periodi di remissione in cui si studia da solo per tornare a colpire meglio. Siamo fracidi, vecchi, obsoleti, stantii, maleodoranti di muffa l’odore della burocrazia e del politico che oggi dice ” Giammai “, domani ” Forse ” e poi ” Umh, si, vediamo, valutiamo, facciamoci due conti in tasca, quelle che contano naturalmente, non quelle in cui non si conta niente se non il vuoto della miseria che alberga in questi nostri tutori che ci guardano, vigilano su di noi e la notte non dormono per pensare come fregarci il giorno dopo. Naturalmente quanto scritto fino adesso rappresenta il rapporto migliore che abbiamo con loro, ossia a distanza inavvicinabile, fatto salvo per quelle mezze calzette fedeli come gatte in calore, che si nutrono degli scarti purché ci sia qualcosa da spiluccare. E sono tanti,( non tutti certo ), quelli che quando li incontri non ti tappi il naso,perché il tanfo si sente lo stesso ma quello che più da fastidio e che sei costretto a vederli e dentro ti si rivolta ogni atomo che vorresti trasferirgli addosso per procurargli subito una reazione a catena di imbecillità la materia di cui non sono fatti i sogni, ma questi miserabili omuncoli che da un giorno all’altro si credono imperatori per poi crollare e qui dato che si parla di imperatori e vien alla mente Napoleone, come lui rotoleranno nella polvere ma senza che abbiano il buon gusto di esiliarsi da soli, devono aspettare di essere cacciati quando potrebbero andarsene anche prima , visto che di mondo ce n’è tanto, per andare a diffondere il loro fetore altrove per chi già ce l’ha sottopelle come in futuro ce l’avranno coloro che hanno intenzione di seguire piano piano, sotto sotto, zitti zitti queste tumefazione infette. Che si sappia che gli stupidi non esistono più, almeno che non siano cotti dal Parkinson o da qualche altra forma di demenza che di solito la vita regala per ricordarci di chi ce l’ha fatto fare di venire al mondo e soprattutto stando sempre zitti a subire da persone che valgono meno di una unghia sporca e incarnita, naturalmente non quella umana ma quella di quei grossi toponi che vivono nelle chiaviche dove si sentono più sicuri lontani dalla feccia dell’umanità, che non è composta solo da furfanti schedati nelle questure o nei carceri per aver commesso reati che molti dei nostri politici facevano già nella nurse.
Ieri mattina all’incontro con i giornalisti, sul piazzale di fronte all’uscita della superstrada, dietro mio invito sarebbe dovuto intervenire, ma non ha potuto a causa di un gravissimo e recente lutto in famiglia, l’architetto RODOLFO NOVELLI ex dirigente regione Marche ai lavori pubblici ed all’urbanistica, da poco in pensione, molto esperto ed a perfetta conoscenza dell’argomento viabilità a Civitanova Marche da me conosciuto durante la recente campagna elettorale in due incontri, riporto in sintesi quanto da lui affermato in merito : “FARE IL SOTTOPASSO IN VIA CARDUCCI È UNA FOLLIA!!!” e poi “NON ESISTE ALCUNA PROPORZIONE FRA COSTI E (PRESUNTI) BENEFICI”. Faccio appello alla redazione ed al direttore Matteo Zallocco di Cronache Maceratesi di inserire tutti gli articoli correlati in fondo al presente in modo che i lettori abbiano la possibilità facilitata di ripercorrere tutta la storia sull’importante argomento per Civitanova e perché i commentatori abbiano una conoscenza approfondita tale da evitare conclusioni errate.