di Laura Boccanera e Federica Nardi
(foto Federico De Marco)
Un teatro Cecchetti strapieno, con altrettanta gente in piedi fuori davanti al maxischermo e tanti collegati in streaming hanno assistito ieri sera al primo confronto pubblico fra i 6 candidati sindaco di Civitanova. Questi i temi che hanno mostrato le maggiori divisioni e acceso gli animi del dibattito che è iniziato con la presentazione dei sei candidati sintetizzata in una clip video biografica. Giovanna Capodarca, Fabrizio Ciarapica, Tommaso Corvatta, Stefano Ghio, Stefano Mei e Dimitri Papiri si sono alternati nelle risposte con momenti di scintille sulla questione Civita Park fra Stefano Mei e Tommaso Corvatta. Il primo applauso della platea però lo strappa Dimitri Papiri. Leggermente sottotono rispetto alla verve degli incontri nei quartieri Tommaso Corvatta e Fabrizio Ciarapica: sindaco uscente il primo, ha pagato in sede di confronto il dover ribattere su alcuni temi affrontati in questi 5 anni. Concreto Ciarapica ha mancato forse un po’ in empatia. Ne esce meglio Stefano Ghio che ha traslato l’oratoria da avvocato della sua professione nel confronto a 6, raramente parlando degli altri (tranne che in qualche passaggio) e concentrandosi su di sé. Bene anche Stefano Mei: si rivolge al pubblico, sembra sicuro nelle risposte, polemico nel battibecco col sindaco uscente. Ma del resto anche in questi 5 anni in consiglio comunale il rapporto fra grillini e maggioranza non è mai stato particolarmente sereno. Unica donna Giovanna Capodarca prova a contrastare un palco quasi tutto al maschile, mentre Dimitri Papiri pur svicolando a volte dai temi della discussione merita sicuramente almeno di sedere in consiglio comunale.
CIVISMO – Il confronto si apre sulla novità della campagna elettorale nella formazione delle coalizione: il proliferare di liste civiche, solo 7 i partiti, 12 le civiche. Un’operazione che potrebbe sembrare un maquillage per sbianchettare l’immagine polverosa e poco attrattiva dei partiti. Ma per i candidati invece si tratta di civismo vero: “Eccetto Kleos e me – ha detto la Capodarca – gli altri sono stati lungamente in politica. Sicuramente non ci sono le novità”. “siamo 5 liste civiche nate e cresciute intorno a progetto di condivisione della città. Non c’è nessuna finzione” – ha detto Ghio. “La presenza civica è importante nella mia coalizione – sottolinea Ciarapica che oltre ai partiti è appoggiato da Vince Civitanova, Obiettivo Civitanova e Noi con Ciarapica – mi sento sereno non parlo di maquillage. Il nuovismo non è un valore, abbiamo anche bisogno di persone con esperienza amministrativa e politica. Non è negativo avere i partiti, soprattutto su determinate questione come le grandi opere che non si fanno solo con il bilancio comunale. Bisogna avere contatti stretti con Regione e ministeri, tenere aperte le porte che servono per il bene della città”. Parla di composizione equilibrata Corvatta che in coalizione ha Pd, Udc, Futuro in comune, La Nuova città e Sinistra unita: “i partiti rappresentano tre idealità vere e le civiche sono diverse: una classica “Nuova città”, che porta valori di concretezza e c’è “Futuro in comune” che vuole essere in parte una scuola in parte una startup e vuole essere punta di diamante di innovazione della coalizione”. Tutti nuovi anche nel Movimento 5 stelle fatta eccezione per la veterana consigliera Mirella Emiliozzi: “La civica l’ho sempre sognata senza politici dentro – dice Mei – che saranno pochi ma sono quelli votati che diventano assessori”. “Siamo supercivici – il commento di Papiri che strappa il primo applauso unanime – ma la differenza è tra gente seria e meno seria, onesta e meno onesta. Certo amministrare richiede collegamenti ma nella mia immagine chi vince chiamerà i migliori, magari anche quelli delle altre liste, capaci di collegamenti e esperienze”.
OPERE PUBBLICHE – Sulle opere pubbliche tutti i candidati sindaci, tranne Corvatta, sono contrari al sottopasso su via Carducci dopo che il Cipe ha stanziato 12 milioni di euro per il maxilotto 1.3 di completamento della Quadrilatero di cui 6 per rotatoria e 6 per sottopasso. Liquidità che se non sarà destinata alle opere prescritte della delibera del Cipe rientreranno nelle disposizioni del Ministero che potrà disporne come ritiene. Ma tutti i candidati (ad eccezione di Tommaso Corvatta che con Ivo Costamagna e con il sottosegretario Nencini hanno voluto e portato a Roma la richiesta) hanno ribadito il loro no anche se significherà perdere il finanziamento pubblico: “Secondo me bisogna ridiscutere tutto con gente competente sul quadro generale della città. La città non è un sottopasso né una rotonda. La viabilità ancora impostata su progetti degli anni 60. Il fatto che ci siano i soldi non vuol dire che bisogna martoriare il territorio! La posizione di Papiri. Una soluzione che non risolve secondo Mei: “Quel pezzo di strada è intasato perché Civitanova è tagliata da tre vie che passano tutte vicino al centro. Se non pensiamo a portare il traffico fuori dalla città non andiamo da nessuna parte. Prima cosa studio di fattibilità di una tangenziale”. “Se uno ci da 6 milioni di euro ci buttiamo dentro un pozzo? – chiede Ghio. “Sono 40 anni che la città spaccata a metà da una ferrovia che provoca irritazioni, ritardi e problemi di salute a tutti i civitanovesi – ha ribadito il sindaco uscente -in questi 5 anni abbiamo cercato qualsiasi soluzione. L’unica soluzione accettata dalle Ferrovie dello Stato è stato quella del sottopasso. La variante statale 16 è al tavolo regionale. Intanto questo è il primo passo per portare il traffico fuori, è un passo concreto”. Parla di progetti alternativi Ciarapica: “va portato avanti un altro progetto: doppia rotatoria, soprattutto all’incrocio maledetto dell’ hotel Cosmopolitan e poi prolungamento via De Gasperi come seconda via d’accesso al centro insieme a via Aldo Moro. Prolungamento di via Einaudi col famoso ponte sul Chienti”. Sul futuro dell’area ex fiera, la maggior parte dei candidati prevedono la sistemazione dell’esistente e magari concorsi di idee, tra le proposte quella di Ciarapica di realizzarci, tra le altre cose, un’area sgambamento cani. Rivendica l’orgoglio di aver abbattuto l’ex fiera e aver ricavato lì uno spazio Corvatta: “Siamo già partiti con le idee. Sicuramente non pensiamo di cementificare”. Auspica il ritorno del pianoforte rosso a disposizione degli aspiranti pianisti Papiri.
INFILTRAZIONI MAFIOSE – A metà del dibattito il confronto si accende sulla domanda del direttore Matteo Zallocco che chiedeva ai candidati sindaci un commento sull’interrogazione presentata dal senatore Mario Morgoni ai ministri dell’Interno e della Giustizia sulle infiltrazioni malavitose nelle Marche dopo le inchieste su Cm dell’avvocato Giuseppe Bommarito (leggi l’articolo). Il dibattito slitta però su microcriminalità e sulla questione Civita Park sulla quale c’è stata una lunga indagine da parte della magistratura e che si è conclusa con l’archiviazione. “E’ un grande argomento – commenta Papiri – di sicuro il sindaco questa cosa la deve sbandierare, dire, battere i pugni ovunque capiti e fare quello che può: verifica delle residenze, delle attività, convenzione con la guardia di finanza. Nonostante le inchieste dell’avvocato Bommarito qui si cerca di fare finta di niente”. “La criminalità organizzata ha una visione d’insieme che la politica locale non ha – afferma Mei – problema più grande di noi con le risorse che calano. La politica molte volte si gira dall’altra parte. Magari non ha mezzi ma bisogna tirare fuori il coraggio. Queste cose vanno combattute. Anche gli abusivi sul lungomare fanno parte della criminalità organizzata, sono la punta dell’iceberg. Entriamo nelle scuole a insegnare ai nostri figli cos’è la legalità”. “La politica – è il richiamo di Stefano Ghio – non si è mai interrogata quando il procuratore generale Macrì ha incominciato a raccontare che le Marche non erano più un’isola felice non ci sono state. Alla fine della fiera bisogna chiedersi quanta prudenza la politica utilizza nell’affrontare il problema e nel costruire rapporti che portano investimenti a Civitanova. È disattenzione? Lo spero. La microcriminalità è il braccio della macrocriminalità”.
Parla della sicurezza sul territorio Ciarapica spostando un po’ l’asse della discussione: “Esistono competenze nazionali e locali. Un sindaco può fare molto per la sicurezza, avere contatti più frequenti con la prefettura, chiedere più risorse e forze dell’ordine. Civitanova è fuori controllo dal punto di vista della sicurezza. Servono rimedi seri. Nel nostro programma prevediamo potenziamento della polizia municipale armata e una città più illuminata per scoraggiare delinquenza e reati minori”. E’ Tommaso Corvatta a riaprire il caso Civita Park: “per 5 anni l’unico che ha denunciato saltuariamente sono stato io con la mia coalizione. Non a caso Morgoni (Pd) ha fatto l’interrogazione. Ricordo che all’inizio del mio mandato andai con Costamagna alla guardia di finanza a riferire ciò che sapevamo per le indagini in corso sulla zona tecnico distributiva. Le denunce non vanno sbandierate, io le ho fatte e sono state confidenziali. Se denunci e lo dici alla stampa svanisce. Io voglio il risultato. Le prime indagini su Mattucci sono state le nostre, noi siamo stati assolti gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere”. E qui gli animi si scaldano con Mei che accusa il sindaco di essersi fatto le foto con Mauro Mattucci, ex presidente Civita Park, poi arrestato per una serie di reati connessi ad altre società appartenenti allo stesso Mattucci: “Nel 2009 Mattucci fu inquisito e poi prosciolto – ha ribattuto Corvatta – Abbiamo chiesto certificati antimafia 3 volte e sono stati negativi. Per questo siamo andati avanti con l’appalto e finito il palazzetto e la fiera. Qui a Civitanova Mattucci ha lavorato bene. Perché invece nessuno si chiede dove sono spariti i 30 milioni di euro di Banca Marche che non ha fallito allora solo perché è cambiata la dirigenza della Civita Park e del comune. Se non hanno altri 60 milioni di euro persi è perché l’operazione Civita Park è andata a buon termine”. E poi Corvatta rilancia la stoccata ricordando che al momento sotto processo per diffamazione ci sono due esponenti del Movimento 5 stelle.
CULTURA – Si parla poi di cultura con la domanda sul futuro dei festival che come format appare superato alla maggior parte dei candidati. “Come spettacolo puro e semplice non attira intelligenze e non ha fondamento formativo. Fino a oggi manca il coinvolgimento sociale nel format spettacolo” secondo Ghio. Secondo Mei meglio destinare le risorse a giovani artisti locali, scuole di ballo e rivedere la gestione dei teatri. Auspica un ritorno alla civitanovesità anche nella cultura Dimitri Papiri. “La cultura deve essere sobria. I Festival molte volte banalizzano la cultura e non lasciano nulla alla città” la posizione di Capodarca. Parla di numeri Corvatta: “Tutto in gioco è costato 1milione di euro, Popsophia per portare qui Platinette e una pornostar aveva 300mila euro. Siamo riusciti a elevare il livello di Futura spendendo una frazione, 150mila euro. “Critiche ingenerose a Popsophia da parte del sindaco – ha detto Ciarapica – offensivo per chi ha organizzato e per chi ha preso parte a quest’evento che ha riempito Civitanova alta per diverse settimane. La rinascita deve passare attraverso cultura e turismo. Bisogna cambiare passo, nuova spinta, nuove idee e programmazione che fino a oggi è mancata degli eventi e degli spazi. Per Popsophia il programma era già noto a gennaio, purtroppo per Futura non è così”.
CHI VORRESTI COME SINDACO – Siparietto simpatico quando viene chiesto ai candidati chi vorrebbero come sindaco della città fatta eccezione per se stessi. E così spuntano inconsapevoli nell’agone politico nomi di insospettabili professionisti. Tra questi l’avvocato Roberto Gaetani, scelto da Papiri. Per Mei il candidato migliore è Pier Paolo Pucci, attuale capogruppo dei 5 stelle in consiglio comunale, Per Ghio è proprio Dimitri Papiri: “la domanda è da siparietto, mi butto su chi mi fa più ridere” ha commentato. Propone il medico e fondatore dell’associazione sentinelle del mattino Giorgio Barbatelli l’attuale sindaco Corvatta, mentre per Ciarapica il candidato sindaco migliore per umanità e capacità è lo stimato primario di ematologia Riccardo Centurioni. Sceglie ancora una volta una donna Giovanna Capodarca, la “mente” di Civitanoi Tiziana Streppa.
L’ultima parte del confronto prevede domande personalizzate per ciascun candidato. L’ultimo giro riparte dalla Capodarca a cui chiediamo se questo puntare l’attenzione sulla donna e circondarsi di donne non sia una forma di sessimo al contrario: “non ce l’ho con gli uomini – la risposta – non mi piace la prepotenza camuffata da gentilezza e che l’uomo si senta superiore. Qui uomo non è superiore da nessuna parte, siamo due macchine fisiche diverse ma con il cervello siamo in grado di operare alla stessa maniera. Anzi. La donna è creata per soffrire di più e tirare più avanti e ha in mano lo svolgimento della società. L’uomo deve imparare a rispettare la donna, che ha più resistenza dell’uomo. A 28 anni ho cominciato a fare l’agente di commercio in mezzo a 60 uomini.
Questione spinosa per Fabrizio Ciarapica a cui chiediamo se non vede contraddizioni nel portare avanti strenuamente i valori della sicurezza e della legalità e poi avvalersi della facoltà di non rispondere durante le indagini sulla Civita Park e avvalersi della prescrizione del reato, che seppur un diritto dell’indagato sul piano morale per un candidato sindaco potrebbe essere una macchia. “Sono onesto, ho sempre lavorato e non ho scheletri nell’armadio. Nel mio caso i miei diritti sono stati calpestati. In presenza di presunti reati prescritti il pm deve solo chiedere l’archiviazione al gip. Per difendere il principio del cittadino che non può essere sotto accusa a vita. Nel fatto specifico di Civita Park: nasce da una denuncia che noi stessi abbiamo fatto. Io ho detto: una volta chiuse le indagini non ho nessuna difficoltà a rinunciare alla prescrizione perché sono convinto della bontà dei miei atti. Io sono stato chiamato mi sono presentato in procura con il mio legale. Atti contestati a noi erano arrivati con tutti i pareri favorevoli. Io ho svolto il ruolo che mi competeva, della scelta politica. La cosa che mi è dispiaciuta è la gogna mediatica che si è risolta in una bolla di sapone. Questo tempo e queste risorse della procura su fatti prescritti potevano essere utilizzate per altri fenomeni a Civitanova frequenti e sotto gli occhi di tutti”.
Spina per Corvatta proprio la sicurezza. A lui si imputa un’azione blanda su abusivismo commerciale, accattonaggio molesto e di non aver voluto vedere il degrado della città. Una situazione cambiata parzialmente nell’ultimo periodo con un programma che prevede potenziamento di polizia municipale e altri provvedimenti. A lui chiediamo se non sia solo una manovra elettorale e perché non è stato fatto prima: “Siamo eredi di una situazione preesistente – ha detto – il fulcro è stato aver posto un dirigente di polizia municipale, ma con i tempi dell’amministrazione ci abbiamo messo 3 anni. Abbiamo rinnovato 46 telecamere per una spesa di 146mila euro. Siamo in contatto constante con prefettura, attività a 360 gradi per rom, furti, abusivismo.
Parole chiave del programma di Ghio sono bellezza, condivisione, inclusione, connessione, del porto si dice che sia lo “spazio eterotopico per eccellenza, centro semantico del litorale”. A lui chiediamo se questo volare così alto sia molto bello sulla carta ma poco concreto traslato sulla realtà civitanovese. “No, la bellezza risolve la sicurezza – dice Ghio – Se io rendo bello uno spazio la gente esce di casa, lo rioccupa e il balordo se ne va. Non è difficile da immaginare, come in vicolo Marte. A Civitanova serve recupero del degrado urbano. Bisogna fare in modo che la città sia vissuta pienamente in ogni suo angolo. Questo deve capitare su tutta la città”.
Campagna non polemica, quasi sottotono per il Movimento 5 stelle. A Mei chiediamo come mai dopo 5 anni di presenza forte in consiglio comunale la scelta di fare una campagna elettorale quasi in sordina anche sulla rete e sul web. “Non penso che sia così. Ogni settimana sul mio profilo tocchiamo un tema. Facciamo banchetti sabato e domenica e incontri con i cittadini. Noi stiamo in mezzo alla gente. Siamo rimasti fuori da tante polemiche perché la nostra campagna è propositiva”.
Uno dei cavalli di battaglia del programma di Dimitri Papiri è invece la possibilità di rivedere le finanze dell’ente e il bilancio con la rinegoziazione dei mutui derivati. “Questa dei derivati è una storia complessa che nasce nel 2001. Le responsabilità personali di quella storia sono prescritte, quei contratti chiusi, ma una cosa mi dà noia. C’è un’ ispezione che parla di contratti nulli quindi quantomeno i flussi finanziari vengono stornati. In questo caso solo quello che figura sono 84mila euro a favore Comune, oltre 2 milioni per Bnl. Ma questi contratti partono in svantaggio, ma non è quello dichiarato. Ci sono 4/5 milioni di euro da richiedere alla banca. Se sarò sindaco richiederà quei soldi, altrimenti faremo azione popolare”.
L’incontro è stato organizzato da Cronache Maceratesi in collaborazione con la concessionaria Delta Motors di Ancona e Montecosaro. Seguirà il commento di Fabrizio Cambriani.
(Il video integrale del confronto)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
dal COMITATO NO SOTTOPASSO / VIA CARDUCCI CIVITANOVA MARCHE: Ho partecipato ieri sera al confronto fra i sei candidati sindaci e mi ha fatto piacere che 5 su 6, ad eccezione di Corvatta favorevole, tutti (apparentemente) sono contrari alla realizzazione del sottopasso a conferma anche di precedenti prese di posizione alcune delle quali addirittura ribaltate nel senso che prima erano favorevoli.
Ma già stamattima leggo sul Carlino un’intervista concessa da Luisella Cellini, della lista CIVITANOVA VERA, che contraddice platealmente il candidato sindaco della coalizione STEFANO GHIO (vedi dichiarazione ironica nel presente articolo) dichiarando nella parte finale :
” Sarà nostra priorità insieme a quella di cantierizzare e terminare nel più breve tempo possibile il terminale della superstrada finanziato una settimana fa dal CIPE e che prevede rotatoria e sottopassaggio “.
Pertanto elettori ” OCCHIO ALLE PROMESSE DA MARINAIO PREELETTORALI !!!”
Chissà se la candidata Capodarca considererebbe sessista se qualcuno dicesse le stesse cose che ha detto lei ma a generi invertiti? Secondo me costui verrebbe estromesso dalla candidatura. Ma finché si dice che gli uomini sono inferiori, allora tutto bene.
AMMINISTRAZIONE CORVATTA, CHE “PIPPA”!
Confronto a tratti “sottotono” tra i candidati-sindaco di Civitanova, “siparietti” di Papiri a parte. Nei dibattiti pubblici si fa attenzione a chi la “spara più grossa”. In questo caso la palma del migliore spetta al sindaco Corvatta, che ha mostrato (basta vedere il video) evidenti lacune in campo giuridico, legale e (dopo 5 anni) amministrativo. Inevitabile una domanda sulla gestione della cultura e sui festival (che impegnano le maggiori risorse). Nei giorni scorsi la capolista Cellini (coalizione Ghio) era intervenuta sul tema cultura, unica a farlo. Un intervento che aveva brillato più per le buone intenzioni che per la concretezza delle proposte. Buono il proposito di rivitalizzare le istituzioni culturali comunali. Ciò a fronte di una cultura da “ghe pensi mi” gestita dall’assessore Silenzi nel palazzo, con alcuni “fedeli” amici (date le note carenze progettuali del vice-sindaco). Sottolineo che la Biblioteca Comunale (caso unico in istituzioni di pari livello) non ha un direttore, che pare non sia più in pianta organica! Tornando al confronto tra i candidati-sindaco e ai festival, critiche sulla elaborazione del programma che non lascia spazio alla “partecipazione” della città e quindi carente sul piano “formativo”. Critiche sui ritardi nella presentazione del progetto, che penalizza l’aspetto turistico e quindi il ritorno economico. Corvatta ha tentato di replicare, puntanto sulla “qualità” di Futura rispetto a Popsophia (che, dice il sindaco, ha portato a Civitanova Platinette e una pornostar). Poca generosità per il lavoro svolto con la città dal direttore artistico Hermas Ercoli e la tempistica nella presentazione dei programmi (seguiti da enorme riscontro di pubblico ed economico). Oltretutto il sindaco incorre in una “topica” clamorosa, che molti spettatori avranno rilevato. Nel primo anno dell’amministrazione Corvatta (2012) il festival Popsophia si tenne e la pornostar (Valentina Nappi) fu ospite in quella occasione. Leggiamo il resoconto della serata di Cronache Maceratesi (15 luglio 2012): “All’inizio del dibattito la 21enne attrice hard di natali campani ha aperto con una provocazione chiedendo al pubblico ‘Chi di voi si masturba?’. Solo due le mani alzate, una risposta che ha provocato l’atteggiamento ostile della Nappi che si è rifiutata di parlare della sua esperienza sui set hard e tantomeno approfondire i rapporti tra filosofia e pornografia: “Non mi concedo ad un pubblico di bigotti”. Una serata insomma che ha lasciato a “bocca asciutta” pubblico e lettori, fino a che il giorno successivo (16 luglio 2012) non è internenuto con un post su CM Gian Berdini, esponendo tutta la sua sapienza sulla materia, leggiamo: “La domanda su quanti praticassero l’autoerotismo non poteva non ottenere quelle poche risposte, i due sono coraggiosi, non sappiamo se in pace con se stessi, quindi due disinibiti che non temono di parlare di sè in pubblico o solo due che amano apparire sulla scena o peggio ancora. Poco importa, per me il 98% che si è astenuto dall’alzare le mani sono persone comuni e normali che vuoi per pudore, vuoi perchè non lo fanno o vuoi perchè ammetterlo sarebbe come ammettere che hanno dei problemi. Dal momento che questa modalità della ricerca del piacere legato alla masturbazione, quasi sempre solitaria, generalmente e per comune definizione è collegata a cambiamenti profondi nella percezione del sè, con particolare riguardo, anche se non esclusivamente, alla psicologia dell’età evolutiva o nel comune sentire a frustrati, repressi, a eterni scapoli a vocazione zitellesca”. Nulla da eccepire sulla “competenza scientifica” in materia di Berdini (di lui si è occupato per lo “spazzamento” un borgomastro olandese). Stupisce perchè il popolare Gian non sia stato invitato dall’amministrazione Corvatta a dissertare sul tema a posto della pornostar: sarebbe stato più gratificante per il pubblico. Nel confronto tra candidati-sindaco Corvatta è stato penalizzato dal “5 contro 1” e per lui in un certo senso il destino era segnato! Dopo ogni intervento del sindaco, gli elettori valutino le “sparate”, pensino al suo motto: “Corvatta sindaco. Puoi fidarti, ora lo sai” e votino altri.
dal COMITATO NO SOTTOPASSO / VIA CARDUCCI CIVITANOVA MARCHE:
nel maggio 2015 un’aderente al COMITATO ha scritto alla QUADRILATERO per avere informazioni in merito a chi avesse preso l’iniziativa per la richiesta del sottopasso, la risposta (tramite email) da parte dell’allora RESPONSABILE UFFICIO RELAZIONI ESTERNE è stata la seguente : “…. l’Amministrazione del comune di Civitanova Marche in alternativa al cavalcavia ha richiesto rotatoria e sottopasso….” Il cavalcavia sarebbe stato, invece, una delle opere (non la sola) utili a sgravare parzialmente il traffico eccessivo su via Martiri di Belfiore, via Carducci e via Indipendenza.
A conferma di quanto sopra faccio presente che percorrere in auto appena 1000 metri spesso occorrono dai 15/16 ai 20/22 minuti; poi domenica pomeriggio, in occasione dello spot preelettorale dell’attuale amministrazione comunale con le FRECCE TRICOLORI, vanto dell’Aereonautica Militare Italiana, abbiamo battuto il record di trenta minuti. Per non parlare dell’inquinamento cui sono sottoposti tutti i residenti sulla statale 16 : altro “regalo” di Corvatta !!!
Accidenti, la dissertazione che ahimè non conoscevo, del famoso naturalista Ian Berdén , mi ha fatto dimenticare tutto il resto. Volevo dire la mia ma sono rimasto troppo impressionato dalla profonda conoscenza del Berdén sulla masturbazione presa come fondamento antropologico dell’essenza stessa nella continua ricerca dell’estasi anche attraverso pratiche solitarie che non implicando direttamente la presenza dell’altro in sé ( qui ho avuto un orgasmo mentale superiore a quello che provo davanti ad un comune piatto di pappardelle al cinghiale lasciato ammorbidire nel vino rosso e bacche di ginepro, prima di essere passato in padella), cerca altre strade per raggiungere l’appagamento, sempre in se. Sì, è vero, la linguaccia e professionale ma non vorrei rischiare di non essere capito dal celeberrimo docente. Una cosa che non mi ha stupito è che non ha perso l’occasione di fare le sue solite orrende congetture sui due signori che avevano risposto positivamente alla domanda, cosa del tutto lecita e democratica ( qualche volta parliamo di democrazia anche quando parliamo di “ pippe “, che almeno quelle nessuno ce le può togliere anche se e mi sembra anche abbastanza giusto visto che di solito vengono effettuate in grande intimità). Quella frase” se i due erano in pace con se stessi “ viene usata spesso dallo studioso Berdèn quando si trova attaccato e in difficoltà nella risposta dice di sentirsi sereno a differenza dello “cimentatore “ di turno a cui in genere fa anche seguire la solita patetica minaccia di dare mandato al suo stuolo di avvocati per la solita querela per l’offesa riportata a sua purezza e magnificenza. Perché il tuo stuolo di avvocati non lo presti a Corvatta, che troppe ne sta inanellando anche se giunto all’ultima stazione, salvo non grosse, ma enormi, no di più, colossali sorprese. Ormai ci sto, qualcosina su Corvatta anche se non servirebbe la dico anch’io, tanto per non perdere l’abitudine. Con le quattro parole che ha detto, è riuscito a massacrarsi da solo dimostrando che la buonafede e lui sono sempre dalla parte opposta. Sul fatto che lui non strumentalizza sulla differenza tra assolto e prescritto ho già detto e tutti sanno che le cose in questo caso, ed è proprio il caso di dirlo ( Civita Park, per intenderci), non sono bianche o nere ma di un bel grigio di cui dovrebbe vestirsi vita natural durante. Vorrei ricordare qui, che il Dottor Troiani in una sua intervista proprio qui su CM, alzò una nuvoletta di polvere in cui si mescolavano dubbi ed incertezze ( se non sono metaforico forse non passo ) e se qualcuno non la ricorda o la vuol conoscere basta avere un po’ di pazienza, scrivere in alto sulla pagina di CM il cognome Troiani che il giornale dà una serie di titoli di articoli e basta andare su quello per cui spero sia stato abbastanza chiaro nelle mie indicazioni. Dubbi di cui anch’io parlai ma forse CM fece bene a non farmi passare il commento evitandomi un altro impiccio. Corvatta parla di tre anni di ritardo dovuti alla burocrazia per assumere il suo comandante dei vigili che non serviva , c’era già e non doveva prendere ordini da nessuno per quanto riguarda la sicurezza. E comunque, questi ordini poi non sono venuti o sono stati un vero sollucchero per chi doveva subirli e talaltro per quelle poche operazioni che hanno visto “ del da farsi “, c’è sempre stato bisogno di far ricorso a polizia e carabinieri. Se poi durante l’orario di lavoro prendo una delle mie due segretarie come autista per andare a fare un lavoretto ad Ancona, cosa per cui almeno per questa Corvatta doveva mandarlo a casa e invece sta facendo di tutto per riconfermarlo , anche interrogando avvocati su come fare per mantenerlo in attività a Civitanova ( parola grossa, si fa per dire ), a 80.000 e dico 80.000 o lo vendo o lo brucio. E sto parlando di euro non di barzellette come quelle che racconta Corvatta. Chi ieri era presente al dibattito, sicuramente adesso sa con certezza per chi non votare. Non sei d’accordo Giulio? Risparmiate alla citta altri cinque anni di contrarietà. Come diceva nonna , tira tira e il filo si spezza. Abbiate pazienza. Noi , no, purtroppo finita, closed, terminata. Valigie di cartone, uno spago per legarle e via su Marte che il venerdì sera dicono ci sia vita.
Comprare è molto più civitanovese di pensare…
Buona sera Piergiovanni Castellucci ,non sono solita scrivere su questo spazio ma leggendo quando scritto sopra mi sono posta l’obbligo di chiarire quanto da Lei riportato in merito ad una mia dichiarazione nella quale parlavo più genericamente del nuovo collegamento viario con Foligno e delle opportunità culturali e turistiche che questo sta portando a Civitanova Marche e concludevo dicendo che sarà priorità della prossima Giunta , che io auspico essere guidata da Ghio, affrontare la realizzazione della rotatoria e del sottopoasso poiche’ sono stati appena deliberati i soldi. Questo sig. Castellucci e’ unica dichiarazione fatta alla stampa dalla sottoscritta e pertanto se intendesse ricevere originale del mio comunicato o ricevere un chiarimento diretto possiamo parlarne di persona come già fatto considerato che ci siamo già conosciuti proprio in merito a questa problematica. La salutò cordialmente e rimango a sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti considerato che la questione in oggetto mi e’ a cuore perché ho ascoltato le problematiche dei residenti e del vostro comitato.
Luisella Cellini
Buona sera signora Luisella Cellini, confermo ogni parola del mio commento n.1 e la parte finale con le sue dichiarazioni, rilasciate nell’intervista, con le quali auspica una rapida realizzazione del SOTTOPASSO al quale invece noi aderenti al COMITATO NO SOTTOPASSO, sin dal 29/05/2015, ci opponiamo con decisione per diverse motivazioni, più volte spiegate sia su questo giornale online che su quotidiani locali, che può rivedere facilmente cliccando sul mio nome. Dato che indica, a giustificazione della sua realizzazione, il fatto che il CIPE abbia stanziato i sei milioni Le ricordo che, oltre a diverse persone qualificate da me interpellate, anche il suo candidato sindaco STEFANO GHIO incontrato recentemente mi ha confermato che in caso di sconfitta dell’attuale e candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative CORVATTA la nuova amministrazione può annullare la scellerata ed inutile opera pubblica. Le ricordo inoltre che a Roma, con il cambio di amministrazione, l’attuale sindaco VIRGINIA RAGGI ha annullato le OLIMPIADI programmate dalla precedente giunta nonostante fossero stati già spesi la bellezza di 20 milioni di euro!!! Nel caso nostro non sono neanche iniziati i lavori ed progetto è stato realizzato dall’ing. STEFONI ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Civitanova, ora trasferito in Regione per altro incarico. Lo stesso GHIO ha affermato più volte che il problema della viabilità deve essere ripensato alludendo proprio al sottopasso ed alle critiche assolutamente motivate che il COMITATO NO SOTTOPASSO con tenacia ha portato a conoscenza della cittadinanza da due anni e pertanto riaffermo che le sue dichiarazioni sono in contraddizione con il suo candidato sindaco STEFANO GHIO.
@ Luisella Cellini : mi è sfuggito il finale del suo commento “…..la questione in oggetto MI È A CUORE perché ho ascoltato le problematiche dei residenti e del vostro comitato.” E poi nell’intervista dichiara che non vede l’ora di realizzare il SOTTOPASSO!!! Pertanto oltre ad essere in contraddizione con il suo candidato sindaco STEFANO GHIO lo è anche con se stessa e ciò ancora più grave ed incomprensibile!!!