Macerie di Santa Maria in Via,
iniziata la rimozione

CAMERINO - L'intervento permetterà di liberare una delle due vie di accesso al centro storico

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Rimozione delle macerie del campanile crollato (foto di Giuseppe De Rosa)

 

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Sopralluogo prima di iniziare a rimuovere le macerie di Santa Maria in via a Camerino (foto di Giuseppe De Rosa)


Iniziata questa mattina la rimozione delle macerie della chiesa di Santa Maria in via a Camerino. Questo permetterà di liberare una delle due vie di accesso al centro storico. La notizia non è sfuggita all’avvocato e giornalista Giuseppe De Rosa che l’ha annunciato con un post sul gruppo Facebook dedicato a Camerino.
“Una notizia buona: è iniziata oggi, martedì 23 maggio, la rimozione delle macerie del campanile di Santa Maria in via. Una notizia cattiva: se le notizie buone arrivano una ogni sette mesi, tra 7.876 anni staremo ancora a parlare del terremoto di Camerino”, queste le parole ironiche di De Rosa. La rimozione delle pietre è stata accolta con grande sollievo dai cittadini di Camerino in ansia da mesi per le sorti del monumento, il cui campanile è crollato la sera del 26 ottobre. Da allora, nonostante sopralluoghi tecnici, appelli dei sacerdoti, dell’arcivescovo Brugnaro, del sindaco Pasqui al ministro Franceschini durante la sua visita, lettere ed ipotesi, non si era mosso nemmeno un sasso. A febbraio scorso era crollata la parte centrale del tetto. Il timore di tutti era che l’intervento sarebbe arrivato troppo tardi. Alla rimozione delle macerie si spera che possa seguire una messa in sicurezza dell’edificio sacro, tale da impedirgli di crollare, in attesa dei lavori per ricostruire la preziosa chiesa settecentesca. L’ultimo appello a fare presto l’aveva lanciato soltanto pochi giorni fa l’avvocato e blogger Rosella Gaeta, una delle persone miracolosamente scampate alle pietre che cadevano dal campanile in quella terribile sera del 26 ottobre 2016. Per Santa Maria in via, l’azione di messa in sicurezza è seguita dal ministero dei Beni culturali e dalla Soprintendenza ai beni storici delle Marche.

 

 

 

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