di Gianluca Ginella
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Una donna, agitata, entra alla sede della Croce Verde di Macerata, lungo viale Indipendenza. Sono le 11,20 di questa mattina e la signora è andata a cercare aiuto perché poco lontano, nell’area verde che gli anziani della zona usano per giocare a bocce, vicino ad un campetto di calcio, un uomo che stava seduto su di una panchina si è accasciato a terra. Dalla Croce Verde chiamano il 118 e corrono all’area verde dove la signora ha detto che l’uomo si è sentito male. Gli operatori dell’emergenza trovano una persona riversa a terra, in stato di incoscienza e in arresto cardiaco. Iniziano immediatamente il massaggio cardiaco per cercare di farlo riprendere. La situazione però appare disperata. A due passi dal gran traffico di viale Indipendenza, sotto gli occhi curiosi dei passanti, si consuma il dramma di un 47enne di Treia, Massimiliano Buldorini. L’uomo, nonostante i tentativi per cercare di farlo riprendere, non ce la farà. Gli operatori dopo oltre 40 minuti di tentativi devono arrendersi. Sul posto arriva la polizia con le volanti e gli uomini della Scientifica. Gli agenti cominciano gli accertamenti per ricostruire quello che è accaduto. Una cosa però emerge fin da subito: la morte sarebbe legata ad una overdose. Vicino al corpo dell’uomo è stata trovata una siringa. Ora però la procura potrebbe disporre l’autopsia, come avviene in simili circostanze, per accertare le cause della morte e se sia in effetti dovuta ad una overdose. Il 47enne attualmente era disoccupato, viveva a Chiesanuova di Treia. Lascia la moglie e due figli. Un episodio che richiama quanto avvenuto il primo dicembre del 2012 quando in quello stesso spazio verde era stato trovato il corpo senza vita di un giovane di 24 anni, Paride Paoletti. Il giovane era morto a causa di una overdose.
(Servizio aggiornato alle 15)
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Ho visto la scena alquanto triste…bravissimi i ragazzi della croce verde che in continuazione non si son fermati un secondo per cercare di rianimarlo per circa un ora…
Un’altra persona uccisa dalla droga nella nostra città, mentre si fa un gran parlare a vuoto di prevenzione e, al contempo, la Prefettura di Macerata, nella persona del Prefetto Roberta Preziotti, mostrando una totale indifferenza al problema, distrugge (non avendolo convocato per circa due anni) il Comitato “Uniti contro le droghe” istituito anni addietro proprio per cercare di fare un’attività di prevenzione coordinata ed omogenea, soprattutto nei riguardi degli adolescenti e dei giovanissimi.
A questo punto spero che qualcuno dei parlamentari della nostra provincia abbia il coraggio di presentare un’interrogazione al Ministero dell’Interno su questa vergognosa vicenda istituzionale.
Condoglianze in ogni caso ai familiari dell’ennesima vittima della droga.
non si può morire così…solidarietà, vicinanza e conforto alla moglie ed al figlio
rip massimo
Basta che va a spasso con i vari personaggi istituzionali per i paesi sventrati dal terremoto,qualche funerale, qualche party e il compito è servito e finito.
Addolora leggere certe notizie ma le Istituzioni…..