Paolo Gentiloni
di Federica Nardi
(foto e video di Lucrezia Benfatto)
«Le risorse ci sono, il governo le ha stanziate. Bisogna che ci sia anche l’impegno di tutti per superare strozzature burocratiche e andare molto rapidamente». Così Paolo Gentiloni al termine della sua visita a San Ginesio, il balcone dei Sibillini, simbolo in questa vigilia di Natale degli oltre 100 comuni marchigiani ancora alle prese con i danni del terremoto. «Non è un problema di soldi – ha detto il neopremier – è un problema di lavorare insieme per evitare che l’impegno delle persone di tornare e di rilanciare i piccoli centri così importanti sia ostacolata da troppe resistenze burocratiche». Gentiloni è arrivato a San Ginesio con 40 minuti di anticipo, alle 10,20. L’elicottero che lo ha portato da Norcia è atterrato nel parco accanto alla porta di San Ginesio. Una visita all’ostello che ospita gli sfollati insieme alle autorità politiche e militari. Una volta uscito il premier ha preferito una passeggiata al passaggio nell’auto di rappresentanza.
Il sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti con il premier Paolo Gentiloni
E quindi tutti a piedi verso la zona rossa, in pieno centro storico, dove il sisma ha aperto le ferite più difficili da guardare a San Ginesio, città delle cento chiese. Al fianco del premier il sindaco Mario Scagnetti. Presenti anche il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e il governatore Luca Ceriscioli insieme all’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti e al presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari. Ad attenderlo tante persone che l’hanno accolto con calore e applausi e seguito nella visita formando un lungo corteo. Gentiloni è un maceratese come loro, d’origine e d’adozione, con una lunga storia di famiglia che lo lega a doppio filo a Tolentino. Prima della riunione nell’ipsia Renzo Frau il premier si è fermato qualche minuto ad osservare il panorama mozzafiato offerto dal colle civico, la vera terrazza sui Sibillini della città.
«Ci troviamo di fronte a uno dei comuni più belli di questo territorio – ha detto Gentiloni – che è stato colpito molto duramente. Bisogna lavorare insieme. La priorità in questo momento riguarda le scuole. Stiamo lavorando intensamente. Abbiamo anche l’esigenza di mettere in sicurezza e riportare alla loro bellezza i beni culturali e i simboli di San Ginesio e di guardare al futuro. In una giornata così bella si capisce che qui siamo di fronte a una grandissima attrazione turistica in cui storia e natura si combinano. Ci sono anche tanti stranieri che si sono trasferiti qui». Il governatore Luca Ceriscioli durante il colloquio gli ha chiesto attenzione soprattutto «su trasporti e sanità – ha detto Ceriscioli – che sono servizi di sistema per il territorio. Fra Natale e Capodanno uscirà l’ordinanza dettagliata per le imprese. L’ultima sarà febbraio per le case danneggiate gravemente. Ora però pesa tutto sulle nostre spalle, arriverà il momento in cui avremo bisogno di sostegno esterno. Gli imprenditori marchigiani vogliono ripartire». Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo ha parlato di «un bel gesto di vicinanza del premier. Le priorità che ha indicato sono giuste: sistemare le scuole e poi verificare subito l’agibilità degli edifici». L’assessore Sciapichetti ha detto che Gentiloni «conosce bene la nostra realtà e oggi ha constatato la gravità dei danni anche qui a San Ginesio. Certamente la collaborazione istituzionale sta funzionando». Conclusa la visita Gentiloni è ripartito in elicottero alla volta di Amatrice, ultima tappa della giornata.
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Pensa che sollievo per i terremotati,
Vero che i soldi ci sono…..staremo a vedere a chi andranno…..certamente le cifre che circolano non bastano nemmeno alla rimozione delle macerie
Ha fatto debito per 20 miliardi per salvare la mps perche non lo fa per questa terra?
Oltre che in centro poteva anche essere accompagnato nella frazione vallato di San ginesio , dove dal 30 ottobre sono state posizionate due traverse in legno per chiudere la strada di accesso e uscita alla frazione ) e nulla più . Chi va a San liberato può vedere 3 transenne che occupano la carreggiata a proteggere dai pericoli di crollo delle case adiacenti ….. Un grazie enorme alla protezione civile, ma qui ora non servono pick up e giacchetti fosforescenti ….. Ma l’esercito con pale e mezzi per riaprire le strade e demolire gli edifici pericolanti ….e togliere le zone rosse mettendo in sicurezza . Speriamo che prima o poi qualcuno se ne accorga
Vogliamo i fatti non le chiacchiere
I soldi ci sono, Ma sono quelli che andranno accollati come debito ai nostri nipoti e pronipoti. Stiamo tranquilli: intanto la burocrazia politica sta studiando come poter farne sparire una buona fetta. E’ successo in ogni evento sismico, il mio piacere sarebbe quello di essermi sbagliato. Staremo a vedere.
A quanto ammontano, in concreto, queste risorse? Sono state quantificate?
Ammirevole che Gentiloni parli ancora di priorità e che scortato dalle solite facce rappresentanti la mediocrità marchigiana in fatto di istituzioni si è fatto anche lui una bella passeggiata tra i ruderi. Ma a Cronache Maceratesi nessuno sa sostituire nelle fotografie i nobili volti di Pettinari, Ceriscioli e Sciapichetti. Eppure non mancano volti più interessanti. Ad esempio, per Pettinari si potrebbe usare il volto paffuto del simpatico Gamba di Legno, per Cerisciuoli e d’obbligo usare il volto vampiresco del Conte Dracula in crisi d’astinenza sanguigna e per il delicato Sciapichetti, suggerirei l’indolente Cariatide, quando non dorme, noto personaggio della serie Alan Ford. Sono rimasto molto colpito anche se non so perché dal fatto che Dracula abbia attirato l’attenzione di Renzi 2 La vendetta, per parlargli di Sanità o di quello che ancora rimane da quando si è accaparrato l’assessorato alla Sanità. Vecchio discorso, stendiamoci subito un velo pietoso e non parliamone più. L’importante è che i soldi ci sono. Nessuno lo ha mai messo in dubbio. Il giorno prima morti di fame, il giorno dopo 20 miliardi per la Banca. Per il terremoto non ne serviranno meno di 40/50 e chissà poi quanti e finora si è parlato solo di piccole mance. Da sottolineare che là, dove è intervenuto il privato si marcia più speditamente , come ad Amatrice, dove con i fondi di La7/Corriere della sera si è già costruita ed inaugurata la Mensa.Mi incuriosisce sapere come le Banca di Siena, si trovi con tutte queste sofferenze. Mi ricorda la favola delle famose quattro banche che per prestare soldi che sapevano non sarebbero mai ritornati più altri tipi di sottrazione più tipiche, derubato i correntisti sono state poi generosamente rimpaciaste dal governo. Buon Natale a chi se lo merita.
“Superare strozzature burocratiche per essere più veloci” Ma le norme burocratiche le fate voi!!…babbeo!!!!!
Politici che parlano di evitare le strozzature burocratiche, è come dire evitare un intralcio creato da loro stessi.