Il tavolo dei relatori
di Marco Ribechi
(foto e video di Federico De Marco)
Terremoto, come e quando ripartire. Questo il fulcro dell’incontro di ieri sera a Macerata nell’auditorium di Confartigianato. Ad illustrare la legge sul sisma a una platea gremitissima tre onorevoli marchigiani: Irene Manzi, Mario Morgoni e Piergiorgio Carrescia, relatore in aula per la conversione del decreto legge. In cattedra anche Cesare Spuri, direttore della protezione civile regionale, Angelo Sciapichetti, assessore regionale alla protezione civile e Giuseppe Mazzarella vice presidente dell’associazione di categoria. L’urgenza di ripopolare il territorio e far ripartire le economie è stata espressa all’unanimità sia dalle domande del pubblico che dagli interventi dei tecnici ma bisogna fare i conti con una macchina amministrativa enorme che ha bisogno della collaborazione di tutti per poter mettersi in moto nel modo più rapido ed efficente.
Mario Morgoni e Piergiorgio Carrescia
La speranza è di poter ripartire con le attività produttive entro primavera. «La legge 229 (leggi il vademecum) comprende tutto il complesso di norme sia per la prima che per la seconda scossa – dice Carrescia – L’abbiamo convertita alla Camera così come ci è pervenuta dal Senato, per essere rapidi e evitare che scadessero i tempi. Siamo consapevoli che è incompleta e che va perfezionata nel tempo ma almeno abbiamo in mano uno strumento che ci permette di agire da subito. Non si tratta né di una partenza né di un arrivo ma di una tappa che deve sfociare in una legge organica per la ricostruzione». Ricostruzione che si declina in due aspetti fondamentali: «Deve essere integrale e integrata – continua Carrescia – Questo significa che deve riguardare tutto il tessuto economico e sociale e procedere di pari passo con la ripopolazione delle zone colpite, è inutile ricostruire se le persone restano sulla costa. Si tratta di un quadro normativo che permetterà al commissario Errani di varare provvedimenti attuativi. Molte domande quindi vi trovano parziale risposta perchè la parte pratica dipenderà dai provvedimenti futuri».
L’assemblea nell’Auditorium della Confartigianato
Una ricostruzione che può essere vista anche come una nuova opportunità. «Sotto molti aspetti il territorio era già sofferente – spiega Morgoni – Ora bisogna ripartire pensando nuovi modelli di sviluppo. Non serve replicare degli schemi che già si erano rivelati fallimentari. Deve essere un’opportunità per il rilancio e per dare una nuova vita all’entroterra maceratese. Penso alle Università che possono affermarsi operativamente negli interventi, penso al parco dei Sibillini che va ripreso per attrarre i turisti. Dobbiamo essere realisti, la ricostruzione avrà bisogno di tempo, non si può pensare di attuarla in pochi mesi, ma auspico la sinergia delle associazioni, delle istituzioni, delle attività produttive per creare un ciclo virtuoso da attivare nel più breve tempo possibile». Sul tema della durata torna anche l’onorevole Carrescia. «Ci vorranno anni ma bisogna attivarsi per fare le cose in maniera efficiente. Abbiamo capito che un terremoto può non arrivare da solo, non si possono escludere nuove scosse in futuro. Serve l’orgoglio marchigiano, lo stesso che nel ’97 ha attuato una buona ricostruzione, senza scandali che ha anche permesso di salvare molte vite. La prima cosa da fare è aumentare il numero di squadre incaricate di valutare gli edifici. Abbiamo 250 mila sopralluoghi da fare, per questo abbiamo anche introdotto le schede Fast. Non si tratta di ricostruire solo gli edifici ma anche strade e servizi. Nessuno può aspettare che gli altri facciano le cose».
Cesare Spuri, responsabile della protezione civile regionale
La parola è poi passata a Cesare Spuri, responsabile della protezione civile. «Tutto passerà tramite gli uffici speciali della ricostruzione, è lì che i cittadini devono rivolgere le loro domande. Quello maceratese sarà allestito lungo la statale 77 in un luogo comodo per tutti. A Macerata sarà nelle case popolari di via Lorenzoni in attesa di averne uno definitivo in ambito montano. Sarà una ricostruzione 2016, poca carta molta informatica. Attiveremo un sito che faccia da tramite con la cittadinanza, da seguire per restare aggiornati e capire come muoversi. Cerchiamo di correre contro il tempo, nessuno fa miracoli ma il fatto che a 50 giorni dalla scossa abbiamo uno strumento normativo è la testimonianza del nostro impegno». Una rapidità mantenuta nonostante il Referendum e la crisi di Governo che, come testimonia la stessa Irene Manzi, ha stupito anche le amministrazioni dell’Emilia Romagna. «Mi hanno detto che per il terremoto che ha colpito la pianura Padana non avevano avuto risposte così brevi nonostante il territorio si prestasse ad interventi più agevoli. Questi incontri sono importanti per sottolineare le criticità, si continuerà con i provvedimenti successivi ad analizzare ogni situazione, la storia che stiamo scrivendo non si conclude qui».
Vademecum sulla legge terremoto: casa, imprese, ricostruzione, tasse
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