I vigili del fuoco durante l’intervento
di Marina Verdenelli
Incendio a bordo del treno, intossicate 23 persone. Il convoglio viaggiava lungo la rete Adriatica e ha avuto un’avaria mentre si trovava a Passo Varano di Ancona, sotto la galleria. È successo attorno alle 7,30. Il mezzo, il regionale 7091 e composto da due carrozze più la locomotiva, alimentato a diesel (era partito da Ancona alle 7,15), era diretto a Fabriano e poi a Macerata. Si è dovuto fermare per la presenza di molto fumo che ha raggiunto i passeggeri. All’origine un problema tecnico: l’olio è finito sul motore generando le fiamme. È stato un passeggero a bordo a dare l’allarme chiamando la moglie al cellulare che ha poi telefonato al 113 facendo partire i soccorsi. Intanto anche il macchinista si era attivato per mettere in sicurezza i viaggiatori. A bordo c’erano 22 persone più il macchinista. I passeggeri sono stati fatti scendere e si sono incamminati a piedi per uscire dal tunnel che è lungo circa 5 chilometri (il treno si è fermato a metà galleria). Sul posto è stato chiamato il 118 e la Croce Gialla. Arrivati anche i vigili del fuoco. Il macchinista, uscito per ultimo dal tunnel, è rimasto intossicato è stato portato all’ospedale di Torrette. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Per un controllo sono stati portati in ospedale a Torrette anche 15 passeggeri, anche loro intossicati dal fumo. Altri viaggiatori sono stati portati nei pronti soccorso di Osimo e Senigallia. Non sono gravi. La circolazione, lungo il binario interessato, è rimasta ferma per circa due ore. Il tempo necessario ai vigili del fuoco di rimuovere il mezzo, portato fino alla stazione di Passo Varano, e bonificare la zona. Nessun problema invece sul binario libero dove la circolazione è proseguita a senso alternato. Sono in corso accertamenti da parte della polizia ferroviaria.
(Servizio aggiornato alle 9,30)
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scandaloso: un treno che va in avaria appena all’inizio della corsa, 23 persone costrette a camminare per 2 chilometri e rotti in un tunnel invaso dal fumo, scene da film dell’orrore… e se ci fossero stati invalidi, anziani? staremmo a contare i morti? difficile credere a una fatalità…
In merito all’incendio, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti afferma: “Abbiamo chiesto immediatamente a Trenitalia una dettagliata relazione sull’accaduto ed in base ai riscontri complessivi valuteremo eventuali azioni da intraprendere. Verificheremo le notizie assunte dai tecnici di Trenitalia. La priorità è la sicurezza dei viaggiatori e la manutenzione dei mezzi. Ringraziamo i soccorritori per la tempestività degli interventi”.
Per Pavoni. La faccenda sarebbe scandalosa per il gruppo FS se questi incidenti non fossero (così come è) più unici che rari.
Mi pare di capire che lei, Iacobini,diversamente da me non sia un utente assiduo delle ferrovie statali… posso testimoniare che le rotture dei treni sono tutt’altro che insolite. Vero è che di solito non avvengono al centro di un tunnel di 5 chilometri. D’altra parte se, quando si verificano, la stampa nazionale e le televisioni non ne danno notizia è comprensibile che l’opinione pubblica sia reticente a indignarsi o si indigni verso gli indignati…
Forse a trenitalia i contributi regionali per mantenere alcune tratte poco frequentate non bastano. Per quanto ne so ad esempio la Civitanova-Albacina costa alla regione più di 3milioni di euro all’anno. Ai nostri amministratori, sia regionali che comunali, consiglierei di iniziare ad imporsi davvero con trenitalia e pretendere, ,specialmente nelle tratte urbane, un ammodernamento delle linee con conseguente conversione a metropolitane elettriche di superficie. Ci si guadagnerebbe risolvendo i disagi di certi passaggi a livello, vedi Via Carducci a Civitanova, in inquinamento e sarebbe un servizio in più di collegamento all’interno delle città. Ma come si dice a Civitanova, trenitalia e’ più abituata a piglia’ che a mette!!!
Per Pavoni. Mi riferivo ad incidenti gravi, non ai ritardi. Le FS sono tra le ferrovie più sicure almeno in Europa, almeno questo mi risulta. Non si confondano infatti le FS con le ferrovie in concessione.
Il primo treno ad alta velocità fu l’elettrotreno italiano ETR 200, che nel 1939 coprì la tratta Firenze-Milano a una media di 165 km/h con punte superiori a 200 km/h. Formato da materiale automotore, non da composizioni ‘motrice più carrozze’, inaugurò i collegamenti rapidi tra le città. Si comprende allora quanto le FS possano e debbano essere sicure.
…come se l’essenziale fosse il non morire…
Allora è vero che quando c’era Lui,i treni non solo arrivavano puntuali ma spesso anche in anticipo.
Per Micucci, forse la puntualità che si conseguiva nel ventennio dipendeva dal fatto che le tratte erano meno trafficate (sature) di oggi e allora i ritardi in cascata (effetto domino) erano meno probabili e quindi meno frequenti.