Sale ancora il numero delle vittime del terremoto che si è abbattuto sul centro Italia mercoledì. E’ di 278 morti il bilancio aggiornato dal dipartimento della Protezione Civile. Nella sola Amatrice sono 218 le vittime del terremoto, secondo il nuovo bilancio fornito dal Dipartimento della Protezione civile. Resta invariato il bilancio dei morti di Arquata (49 vittime) ed a Accumoli (11). I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387, ma si sta verificando quanti ancora siano ospedalizzati. Fino a ieri sono state 238 le persone estratte vive. Nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi, il sottosegretario Claudio De Vincenti, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e i governatori Nicola Zingaretti (Lazio), Catiuscia Marini (Umbria), Luca Ceriscioli (Marche) e Luciano D’Alfonso (Abruzzo) hanno fatto un punto della situazione. «Garantire tempi rapidi per il passaggio degli sfollati nei moduli prima dell’inverno – è la sollecitazione di Ceriscioli – Sono già iniziate con i tecnici degli enti e dei Comuni le verifiche di agibilità degli edifici dove possibile»
«Tutte le componenti della macchina organizzativa – fa sapere l’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti – sono all’opera, l’emergenza è sotto controllo, è attivo il Centro operativo misto e c’è il pieno coinvolgimento dei sindaci per il coordinamento delle azioni necessarie. All’opera di volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e del sistema intero di protezione civile va il nostro ringraziamento. Il numero dei posti in tenda è fino ad ora superiore alle richieste
A proposito di alloggi Sciapichetti lancia un appello: « E’ necessario bloccare l’invio dei generi alimentari e piuttosto stilare elenchi di soggetti, famiglie e strutture ricettive pronte a fornire ospitalità». Sciapichetti impegnato in prima linea nelle operazioni di soccorso lancia l’allarme sull’eccessivo accumulo di beni di prima necessità arrivati in gran quantità da ogni parte d’Italia. «Arrivano interi tir carichi di cibo e prodotti di prima necessità che non sappiamo più dove mettere – dice Sciapichetti – Senza contare molti alimenti sono a scadenza e da qui a tre mesi andrebbero buttati. Pur apprezzando l’aiuto dato dalle amministrazioni, associazioni ed enti chiediamo però di non raccogliere più questo genere di aiuti». Piuttosto l’emergenza si concentra ora sul bisogno di alloggi per chi è rimasto senza una casa. «In questa fase in cui la fase acuta dell’emergenza è passata occorre capire come trovare una sistemazione alle centinaia di persone rimaste senza un’abitazione. I Comuni potrebbero allora invitare famiglie e strutture che hanno spazio e disponibilità a rendersi disponibili e formulare degli elenchi di chi vuole ospitare le persone in difficoltà».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Già bastano gli alimenti? Ma come già sono tutti satolli. Due ore dopo il sisma già era attivo il numero per fare le donazioni, quasi come a dire che se non donate i soldi i soccorritori si fermano, quando le bocce saranno ferme bisogna che qualcuno si prenda la briga di fare una campagna di informazione per spiegare quali sono le priorità quando succederà la prossima volta, perché purtroppo siamo seduti sopra una cartuccera che fa partire i colpi a casaccio.