Negrin racconta il Trovatore:
“Sarà un thriller”

MACERATA - Il regista spagnolo e la giornalista del Sole 24 ore Carla Moreni anticipano, al pubblico degli Aperitivi culturali, le soluzioni sceniche e l'interpretazione dell'opera alla prima, questa sera alle 21, allo Sferisterio. "Un action movie dove si parlerà con i fantasmi come nel film il Sesto Senso"

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Il regista Francisco Negrin

 

di Claudio Ricci

(foto di Andrea Petinari)

Un Trovatore, action movie con trama da thriller ed effetti speciali da lasciare con il fiato in gola. A tre anni dall’edizione “Muri e divisioni” Francisco Negrin riporta allo Sferisterio l’opera verdiana che con Rigoletto e La Traviata completa la trilogia popolare. Il regista spagnolo ha svelato in anteprima i segreti della sua opera al pubblico degli Aperitivi culturali nell’appuntamento di apertura del festival off agli Antichi Forni. Una prima, quella di stasera alle 21 allo Sferisterio che si avvarrà della direzione d’orchestra di Daniel Oren. Bacchetta decisa e potente ( si alternerà nelle opere con Francesco Ivan Ciampa) che torna in arena a distanza di 30 anni.

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La giornalista del Sole 24 Ore Carla Moreni

«Ho dovuto risolvere due questioni – spiega Negrin – raccontare l’ossessione e i fantasmi della trama rendendoli più fisicamente che intellettualmente. E utilizzare al meglio il lungo spazio dello Sferisterio che assomiglia ad un cinemascope totale». Risultato: il racconto del passato che irrompe in scena «come se stesse accadendo nel presente» sottolinea Carla Moreni, giornalista del Sole 24 ore che guarda da vicino e con molto interesse ad ognuna delle opere del festival. «La scenografia rende il filo del tempo – continua Negrin – Si legge da sinistra verso destra come il senso della nostra scrittura. A sinistra c’è il passato reso dal rogo (elemento fulcro dell’opera verdiana) a destra il futuro con i bambini che però non cresceranno. Ho tentato con questa idea semplice di raccontare tutto». «Come nel Sesto Senso», Negrin rende visibili e interattivi i fantasmi dei personaggi morti: «loro influenzano il corso degli eventi, condizionano la storia». Il regista dichiara la sua volontà di essere fedele il più possibile El Trovador dramma di Antonio García Gutiérrez che ha ispirato il genio di Busseto. «Un teatro che tende a scappare dalle mani che Verdi ha dovuto rendere utilizzando delle forme di cristallo. Classiche, misurate scolpite» è la preziosa chiave di lettura di Moreni.

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Il direttore artistico del festival Francesco Micheli

«Ho voluto creare uno spettacolo come un film d’azione, dove le scene si incrociano, senza fermarsi, con un po’ di effetti speciali – rivela il regista – E’ anche una necessità visto che allo Sferisterio non c’è modo di cambiare scena velocemente». L’evanescente si fa materia nella visione di Negrin e tutti i racconti che costruiscono la trama della tragedia vengono tradotti dall’azione scenica. Ad aiutare il regista l’eccezionale somiglianza tra Manrico (Piero Pretti) e il conte di Luna (Marco Caria) che «sembrano veramente fratelli» osserva divertito. Il tocco del regista c’è e il pubblico lo ha già visto nel colpo di scena finale già nel 2013. «Alla fine li ammazzo tutti» scherza. In scena infatti, a differenza di quanto dettato da Verdi, si consuma l’uccisione del Trovatore. Negrin soddisfa la curiosità del pubblico dicendo: «Solo che quest’anno funzionerà meglio».

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In prima fila l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde

Ad accompagnare la squisita conversazione retta da Cinzia Maroni un aperitivo a base di prodotti dell’azienda Sigi (insalata di orzo con confettura di peperoncino e ciauscolo con salsa di erbe di campo), abbinati alle bollicine (rosè) delle aziende Murola e Lazzarini. Sulla scia del Festival Off alle 17 sbocciano a Villa Cozza i fiori musicali: recital di belcanto che anticipa l’opera. Alle 18 alla civica enoteca Lorenzo Natali e le imprenditrici maceratesi parleranno di green economy. Alle 19 nel cortile del palazzo municipale ci si immergerà nella musica basca con il recital del Ljos Duo. Lucia Galli (arpa) e Federica Torbidoni (flauto) accompagneranno il pubblico nelle terre del conte di Luna accompagnate dalla voce dell’attrice Roberta Sarti.

 

 

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Cinzia Maroni con Martina Buccolini dell’azienda Sigi

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