di Claudio Ricci
«Abbiamo avuto incontri molto positivi con il Pd che rimane nostro alleato politico privilegiato». I civici si muovono a caccia di un candidato per le elezioni provinciali del 28 agosto. A dare voce ad “Uniti per le Marche” lista che esprime l’assessore regionale alla Cultura Moreno Pieroni è l’ex assessore provinciale Massimiliano Sport Bianchini che pur tenendo la bocca cucita sul “prescelto” fa capire che una prima fase di concertazione con l’alleato Pd c’è stata e che il clima è stato molto positivo. «Siamo rappresentati in 20 Consigli comunali del territorio con 40 amministratori eletti, di cui molti in montagna – continua Bianchini – Per noi oltre al nome del candidato, che deve essere una persona autorevole, rimane fondamentale la rappresentanza territoriale dei civici nella lista che affiancherà il candidato presidente».
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari e l’ex assessore Massimiliano Sport Bianchini festeggiano l’elezione in Provincia nel 2011 (foto d’archivio)
Bianchini mette un freno alle voci che lo volevano troppo vicino alla ricandidatura del presidente uscente Antonio Pettinari (leggi l’articolo). «Abbiamo avuto confronti con il Pd e ci piacerebbe parlare anche con l’Udc. Non poniamo nessun veto ma l”individuazione di un nome condiviso passa dal rapporto politico e il nostro rapporto privilegiato è quello del Pd con cui siamo alleati in Regione e quindi c’è una corsia preferenziale. Abbiamo bisogno di un candidato presidente che sia autorevole perché non è vero che la Provincia non ha più competenze anzi». Bianchini reduce dall’incontro con gli amministratori del territorio alla presenza dell’assessore regionale Pieroni è chiaro sulle intenzioni di “Uniti per le Marche”: «Abbiamo interesse ad eleggere più consiglieri possibili ai fini di garantire una rappresentanza estesa che porti in Area vasta le esigenze e gli interessi di tutto il territorio». I civici si incontreranno ancora la settimana prossima per arrivare il prima possibile ad una sintesi sulle candidature.
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Sorge spontanea una domanda: ma se non siamo (più) chiamati a votare per la provincia, se le elezioni ve le fate tra di voi, ma che ci deve interessare di una nota come questa? E dopo che abbiamo saputo chi cerca chi e che vi siete detti, che ci cambia ? Ma fateVEle queste elezioni e leggeremo come VI sono andate..
…tanto più che, in ogni caso, ad elezione avvenuta non mancheremo certo di cantare un Te Deum Laudamus di ringraziamento.
Dopo la scomparsa del buco, un altro mistero per gli inquirenti: Perché una provincia non più politicamente provincia ma solo amministrativa con competenze non destinate ai politici, sarà in realtà gestita dalla politica? Se chi ne farà parte non riceverà compensi, perché si deve dare tanto da fare per la gloria? Questo è già un terzo mistero. Ma se è tanto importante farne parte, non è che ci si continuerà a trastullarsi con soldi pubblici, anzi visto che non ci sono compensi, va da se che stavolta la politica non c’entra e purtroppo bisogna pur vivere. Quarto mistero. Adesso ne trovo uno io di mistero facendo un esempio che vuol dire esattamente quello che esprime: ” Ma perché quest’osso così tenero, così bello, così fragile,perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato, ,rinato,spolpato, così grande, desiderato e amato ha sempre la solita muta di cani a contenderselo “.
Sauro, il mistero ha un nome e una paternità. Si scrive riforma Delrio si legge INVOLUZIONE LEGISLATIVA , e quindi democratica. Poi ti inserisco il link che so tu leggerai disciplinatamente..Riassumo qui brevemente. In pratica, nella storia d’Itaia, da che esistono le province possiamo vantare due periodi storici in cui è stato tolto il carattere elettivo che nel 1915 era stato esteso anche agli enti locali: affinché da organi burocratici diventassero politici, e sono :: il Ventennio, e i giorni nostri. Il suffragio universale anche per l’ezione degli organi provinciali fu infatti ripristinato nel dopoguerra , 1946, e sancito poi nella Costituzione dal 1948..
http://www.provincia.bergamo.it/Provpor/provBgViewEditorialNewsProcessWAI.jsp?editorialID=35642
Post scriptum. Ma qualcuno potrà far osservare che qui non è la stessa cosa perchè c’è un’ elezione indiretta avendo noi cittadini prima eletto sindaci e consiglieri comunali. E invece ,è più ,che la stessa cosa. Sta proprio qui la doppia fregatura. La prima, perché attraverso la consultazione diretta ogni 5 anni si restituisce la parola ai cittadini, i quali voteranno e sceglieranno in base alla propria soddisfazione rispetto quella data amministrazione: e che quando non lo sono vogliono cambiarla. Qui non è così, se la cantano e se la suonano gli stessi che,, hanno fatto bene o hanno fatto male finora, sfuggono al controllo democratico attraverso un elezione che passa per i soli accordi a livello politico – con l’aggravante che la provincia non è più ente politico e presidente e consiglieri non rivestono più ruoli politici-
La seconda, è sotto gli occhi di tutti. Volenti o no, da qui a poco avremo una Regione governata dal PD, una Provincia amministrata dal PD in quanto i sindaci del PD avranno non solo numericamente ma ovviamente più forza come rappresentanti del partito di governo, e tutti insieme allegramente prenderanno sempre più potere. Si va quindi verso il monocolore,, per usare un eufemismo.
La Costituzione può essere ‘tirata per i capelli’. Faccio un esempio. Il suo art. 52 recita: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.”
Eppure la leva obbligatoria è ‘sospesa’ dal 1° luglio 2005.