di Laura Boccanera
«Ma quali argomentazioni istituzionali, c’è la volontà politica di costruire un percorso alternativo nel centrosinistra e anche un pò di rancore». Commenta così a caldo il presidente del consiglio comunale Ivo Costamagna all’indomani della mozione di sfiducia presentata dai 5 consiglieri della maggioranza Pier Paolo Rossi, Belinda Emili, Piero Gismondi, Marco Dolci e Paolo Rachiglia. Nel documento presentato dai consiglieri vengono contestate alcune decisioni del presidente del consiglio. In primo luogo la lettera con la quale viene dato il ben servito a Rossi, firmata anche dal sindaco e con la quale Costamagna diventa anche capogruppo di Upc. «Si dimenticano i consiglieri che quella lettera è firmata anche dal sindaco e che è stata la maggioranza a chiedermi di fare il capogruppo di Uniti per cambiare una volta uscito Rossi – afferma Costamagna che replica anche sulla legittimità dell’inserimento del sindaco come consigliere all’interno del gruppo – l’illegittimità è tutta da provare ci sono diversi parere giurisprudenziali». Nella mozione di revoca dell’incarico i consiglieri contestano anche il funzionamento delle commissioni in particolare di quella al bilancio (per qualche anno senza presidenza) e di quella al commercio. Anche qui pronta la replica del presidente del consiglio: «l’unica commissione senza presidenza è quella al commercio. Rachiglia era presidente e in 4 anni l’ha riunita 4 volte, contesta a me una colpa che è sua?». Infine l’ultimi punto della mozione riguarda la gestione del consiglio comunale dello scorso novembre quando ci fu la protesta dei pescatori per l’anticipazione del voto. Da discutere c’era la modifica al regolamento del mercato ittico, viene messa ai voti la proposta di anticipare il punto, ma non passa. I pescatori esplodono, intervengono le forze dell’ordine e il consiglio viene fatto votare di nuovo e il punto anticipato. I cinque consiglieri affermano che in quella occasione “non si garantì il regolare svolgimento del consiglio e il presidente non tutelò il diritto dei consiglieri della piena libertà di opinione e di voto subendo la violenta ingerenza del pubblico. Ottenne l’uscita di due consiglieri e il ribaltamento del voto”. Anche qui Costamagna replica: «Rossi e Emili non parteciparono a quel voto, c’è la delibera pubblicata e nessuno si è opposto. Che intendono dire che il Consiglio comunale ha votato per timore? Sulle argomentazioni istituzionali i consiglieri sono solo strumentali e rischiano degli scivoloni – conclude Costamagna – per il resto sulla questione politica mi rimetto alla volontà della maggioranza, al sindaco e infine anche al consiglio comunale». La mozione potrebbe essere discussa già nel prossimo consiglio comunale.
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Costa, insieme a Corva, prendeteli in contro piede, date le dimissioni. Del resto Corva le aveva promesse” . ” Come dici, non ti sento Costa, puoi parlare più forte, già non ho mai capito mai una mazza quando parli se poi non dai più fiato ai tromboni “. ” Sì,aumento il volume. Ma come fai a fidarti delle promesse di Corva, non ti sei accorto che da quando è diventato sindaco di tutte quelle fatte per raggirare i cittadini, non ne ha rispettata una. Su, siamo seri”. ” Costa, usa qualsiasi termine ti viene alla mente, anche se non c’entra niente con il discorso che tanto come tutto quello che dici è imperscrutabile , ma ti prego non usare la parola ” Seri “. sennò alla fine non si capisce bene di chi parliamo e di che cosa stiamo parlando”.
“Vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo.”
[C.Collodi, Pinocchio]