Da sinistra Luca Menghi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e Rossano Ercolini
Rossano Ercolini
di Maurizio Verdenelli
(foto di Andrea Petinari)
“’Come sono gli abitanti di Capannori?’ chiese Paolo VI. ‘Sono buoni, Santità’ fu la risposta”. Che, ingenuamente colta durante un’udienza privata concessa dal pontefice ai fedeli del comune toscano (Vandea Bianca all’interno della regione ‘rossa’) venne ‘sapientemente’ utilizzata da Fortebraccio -alias Mario Melloni- per uno dei suoi celebri corsivi su ‘L’Unità’. Erano gli anni ’70 e Capannori, città che aveva dato i natali a sante, beate e a Felice Matteucci, inventore del motore a combustione interna, il punto di riferimento principale era Maria Eletta Martini, fedelissima di Moro e Zaccagnini e vicepresidente della Camera. Il campione di ciclismo (Super)Mario Cipollini sarebbe venuto più tardi e più tardi ancora il ‘Nobel dell’ambiente’ (Premio Goldman Environmental Prize 2013) il maestro elementare Rossano Ercolini. Il fondatore della strategia ‘Rifiuti Zero’ è stato ospite ieri sera del ‘Circolo Aldo Moro’ a Macerata ed oggi di Ascoli Piceno dove ha inaugurato la sede locale dell’associazione Zero Waste Europe di cui è presidente.
Luca Menghi
Rossano ha ricordato la quasi conterranea Maria Eletta Martini ed ha elogiato Macerata: “Un centro storico bello quanto quello della ‘mia’ Lucca” e si è augurato che Macerata sia nell’elenco dello ‘Zero Waste Italy’ la 231esima città e subito dopo anche Ascoli, -cui il fiduciario marchigiano Luca Menghi ha ‘tirato le orecchie’ per la scarsa propensione alla raccolta differenziata, ricordando come Urbisaglia (leggi: Abbadia di Fiastra) sia già nell’elenco. Il primo comune in assoluto è naturalmente Capannori, città senza cassonetti e dove già dal 2012 la raccolta differenziata ha superato il 90%. Quella definizione di ‘bontà’ di fronte al papa, negli anni 70, venne dunque azzeccata grazie ora a questo maestro elogiato da Barack Obama, che fa regolarmente lezione nonostante tutti gli impegni che ha e ai quali tiene costantemente fede, sottoponendosi a difficoltose trasferte in treno. Capannori è la ‘mecca’ del ‘porta a porta’ anche se in quella televisiva “non vengo mai invitato” sottolinea lui che ne ha un po’ per tutti, anche per ‘il laboratorio di Renzi’ (“ma non ho nulla contro il Pd”), la sua politica delle linee d’incerimento e delle discariche contro cui si è battuto, con successo, sin da studente. Non poteva non essere pertanto, ieri ed oggi, Rossano nelle Marche laddove s’allunga l’ombra di un inceneritore, secondo i disegni governativi “contro i quali per quattro volte ci siamo espressi contro” ha sottolineato l’assessore regionale Angelo Sciapichetti. Che ha introdotto, ieri sera l’affollato incontro dal tema: “Rifiuti Zero, strategia percorribile o utopia irrealizzabile” – presenti gli assessori maceratesi Mario Iesari e Narciso Ricotta, il consigliere regionale ex pentastellato, il tolentinate Sandro Bisonni e consiglieri di vari comuni.
Un incontro che ha registrato una buona affluenza, sul quale dunque non ha pesato la partita d’avvio dei campionati europei di calcio. In effetti, l’attenzione sino a mezzanotte è stata altissima a fronte di quell’autentico tsunami (dati, novità e consigli) che si è rivelato, non a sorpresa, ‘il professor Rossano’ attorno al quale c’è stato entusiasmo genuino. “Sei un gigante!” gli hanno gridato nella sala del ‘Claudiani’: e lui, che morfologicamente assomiglia a Benigni, ha ringraziato con un sorriso. Rivelando il suo sogno, in buona parte realizzato a Capannori. Quasi una lettera alla don Milani, quella che prefigura Ercolini. Con alcune varianti: non indirizzata ad una ‘professoressa’ ma a tutti i cittadini; non scritta dai ragazzi della scuola di Barbiana ma da un sindaco (magari quello di Macerata, e molti in sala si sono immaginati per un attimo Romano Carancini); non come target il conseguimento del diploma magistrale, ma quello di Rifiuti Zero “nell’ottica di un’economia circolare, l’inveramento stesso dell’ecologia: non siamo infatti figli dei Fiori da osservare con malcelata ironia” dice il Nobel per l’Ambiente, espulso (nel ’90) dai Verdi.
Ed ecco la lettera: “Caro cittadino, sono il sindaco e non vengo per notificarti una multa ma per insegnarti come si può riutilizzare la carta unta della pizza il pannolino del bambino, il cotton fioc, le cicche, il rasoio usa e getta, insomma la ‘sporca dozzina’ di tutto ciò che non è differenziabile o recuperabile e che tu a Macerata metti dentro il sacco giallo. E se hai un alloggio troppo piccolo per ospitare i vari cassonetti, noi te ne procureremo impilabili, per risparmiare spazio”. Ancora: “A Capannori noi, invece che giallo, abbiamo il sacco grigio. Ad un certo punto fummo costretti a notare una forte presenza in crescita: le capsule di caffè. Che fare quando le grandi ditte obbiettono: certi prodotti non sono riciclabili? Allora io ricordo il caso Lavazza e le capsule di caffè che trovavamo in gran quantità nei nostri sacchetti. Ci furono contatti con quest’industria che si dimostrò disponibile a cambiare, a riprogettare. Ora queste capsule sono addirittura edibili. Così è stato anche da parte di altre Compagnie tanto da essere noi di Zero Rifiuti un esempio all’Expo di Milano”. A proposito del sacco nero, un’indicazione: “Vederci dentro con gli occhi di un bambino, l’intero pianeta. Perché, infatti, se gli Usa continuano a consumare a questo ritmo (lo spreco è il vero sasso al collo dell’economia mondiale) alla fine ci vorranno quattro pianeti per lo smaltimento; tre per l’Europa e due, al momento, per paesi come Cina, Giappone, Turchia, Brasile, India ed Etiopia”. Per Macerata, invece, Ercolini ha lanciato la campagna per il Riuso (nel capoluogo, l’isola è stata inaugurata due mesi fa) al fine della più complessiva politica del Riciclo che dovrà essere a livello regionale.
Per le Marche, oltre al ‘no’ all’inceneritore, il ‘si’ per una piattaforma –in Italia ce ne sono soltanto tre- per estrarre metalli preziosi, oro e rame, dagli strumenti tecnologici cestinati a cominciare dai cellulari. Ad una domanda, molto attuale: la produzione di CSS (Composto solido secondario, ricavato dagli RSU) da conferire a cementifici a cominciare dall’ex Sacci, il maestro di Capannori ha ammonito: “E’ una partita di giro, con i soliti noti: non cadiamo nella trappola del CSS”. La linea virtuosa per l’autore “Non bruciamo il futuro” (la sua Bibbia)? “Tenere ben separate le due gestioni di raccolta e smaltimento. E dall’Usa&Getta alle risorse naturali. La strategia ‘Rifiuti Zero’ è ormai trendy, fashion”. C’è stato tempo anche per una brevissima polemica, subito spenta da Sciapichetti, al rapido apparire… di un interrogativo da parte del capogruppo M5Stelle, Carla Messi sul futuro del Consmari (“Se ne riparlerà?”). “E’ stato un progetto che ha dato risultati e che verrà ripensato, in ogni caso, riletto in chiave futura” ha promesso in conclusione, in via breve, l’assessore regionale che in apertura aveva avuto apprezzamento per Macerata ‘riciclona’. “Questa è l’equazione perfetta perché un’utopia realizzabile a favore del pianeta: l’impresa che produce riprogettando il non riciclabile, il cittadino (cui si deve l’85% del successo dell’operazione) che seleziona i rifiuti, e il decisore politico che favorisce i processi” ha detto Rossano Ercolini. Al quale Macerata ha attribuito gli onori del trionfo e fatto tante domande. Al tavolo sono sfilati Roberto Cherubini (sua la domanda sul caso CSS: Cosmari-Sacci), la prof. Katia Soldini, Paolo Serafini (su papa Francesco grande Ambientalista: Rossano dice ‘sì’ senza remore), Ermanno Piergiacomi e Sandro Bisonni. Quest’ultimo elogiato da Sciapichetti per impegno istituzionale e pure da Ercolini per la sua domanda sulla ‘tariffa puntuale’ a premiare i cittadini più ‘virtuosi’ sul fronte di questa nuova guerra dei Rifiuti dove sono impegnati ‘numerosi’ e, come noto, poco innocenti eserciti.
Angelo Sciapichetti
Rossano Ercolini
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Non è per nulla vero che il PD ha detto no agli inceneritori o, per precisione, hanno detto no all’inceneritore ma agiscono al contrario. Appena un mese fa si esaltava la Cosmari che ha acquistato un macchinario per produrre il CSS, un rifiuto compattato per essere incenerito. Il CSS verrà presumibilmente bruciato nel cementificio di Castelraimondo e Rossano Ercolini ha più volte sottolineato che i cementifici sono molto più pericolosi degli inceneritori perchè sottoposti a minori controlli.
Leggete cosa dice ERCOLINI sul tanto amato cementificio-inceneritore del PD.
Si sono fatti un clamoroso autogoal
https://www.cronachemaceratesi.it/2016/05/16/il-guru-di-rifiuti-zero-contro-linceneritore-ne-ho-sconfitti-gia-300-sono-con-voi/807682/
Felice Matteucci inventò il motore a combustione interna insieme ad Eugenio Barsanti, ingegnere di Pietrasanta (https://it.wikipedia.org/wiki/Felice_Matteucci). Ricordiamocene quando andiamo in macchina.
Sono costretto ad intervenire sul commento di Carla Messi perché l’incipit ha forti possibilità di fuorviare il lettore circa la correttezza dell’informazione fornita, cui dovrebbe (uso il condizionale, a questo punto) riferirsi di prassi l’intervento stesso che non può risolversi unicamente in un intervento tribunizio sulla pelle del cronista. Mi riferisco, in particolare alla precisa negazione iniziale:: “Non è vero che il Pd sia contro la linea dell’ jncenerimento….” che ha valore di smentita in riferimento al mio ‘pezzo’..
Gentile lettrice, mi corre l’obbligo di smentire la sua smentita. Mai detto questo, limitandomi a riferire le dichiarazioni di Rossano Ercolini sul ‘Laboratorio Renzi’ (così da lui definito): “Non è stato un caso che il premier abbia concluso la campagna elettorale per le comunali a Sesto Fiorentino dove esiste il problema della costruzione del termovalorizzatore di Case Passerini” ha detto il professore ricordando l’antica antitesi con l’allora presidente della Provincia di Firenze sul problema rifiuti..
Per quanto riguarda l’inceneritore che il Governo vuole nelle Marche, confermo ciò che l’assessore regionale Angelo Sciapichetti ha dichiarato: “Per quattro volte la giunta Ceriscioli ha espresso il ‘no'”.
E’ dunque dalla cronaca che il lettore si può fare un’opinione libera sui fatti, molto meno sulle interpretazioni. Eterno problema, dai temi di Platone (cfr ‘Fedro’) è in effetti la comunicazione della verità.
Si continua a parlare solo di inceneritori quando ci sono problemi legati comunque all’uso di rifiuti come combustibile (quindi bruciati, inceneriti). La nota del M5S è corretta perché é vero che tutti sono contrari ad un inceneritore (tranne Renzi e il suo governo visto che ne vogliono imporre altri otto), ma molti sono favorevoli all’uso del CSS come combustibile (regione Marche compresa che ha scelto proprio questo scenario nel suo piano rifiuti). Il CSS non è altro che un miscuglio di rifiuti trattati, essiccati e sminuzzati addizionati con altre plastiche e pneumatici usati per aumentarne il potere calorifico. Grazie all’ex ministro Clini ormai il CSS è diventato un combustibile e quindi si può commercializzare in tutta Italia. Anche se Il COSMARI non lo producesse, chi lo vuole utilizzare lo può acquistare da altre parti. Certo che produrlo a 40 Km dal suo possibile utilizzo rende la cosa un po’ sospetta. In ogni caso non considerare i rischi certi che ci saranno con l’utilizzo del CSS, che comunque è ricavato dai rifiuti, nei cementifici e centrali termoelettriche è assurdo. Bruciare rifiuti negli inceneritori, progettati proprio per questo, no. Briciarli nei due impianti menzionati prima, progettati per altri scopi, si. E’ da pazzi. Ci sono molti studi internazionali che confermano la nocività dell’uso dei CSS. Anche Ercolini è contrario a questa pratica, lo ha detto chiaramente, sempre. Non so se l’assessore Sciapichetti ha recepito questo messaggio visto che continua a portare avanti la politica voluta dalla giunta Spacca e continuata dalla giunta attuale. La strada indicata da Ercolini, anche se lunga, è l’unica percorribile per arrivare ad avere rifiuti “zero”. Bruciarli serve solo a togliere le discariche a terra e spostarle in aria. Ricordate: nulla si crea, nulla si distrugge.