Il sindaco Romano Carancini ha chiuso i “suoi” aperitivi europei con un giro sul pulmino Volkswagen della Tazza Ladra, filiale della Germania
di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari )
«Una capitale, un punto di riferimento, un baricentro del territorio. In quattro serate la città ha accolto non meno di 100mila persone con una media di 25mila a sera». A tracciare il bilancio di una festa dell’Europa da guinness dei primati è il sindaco Romano Carancini. Di ritorno da Pisa, nonostante la delusione per la Maceratese (leggi l’articolo) il primo cittadino non riesce comunque a nascondere la soddisfazione per una settimana che ha visto Macerata vincere la sfida con l’accoglienza con decine di migliaia di persone(leggi l’articolo): «Moltissimi sono arrivati anche da fuori, con pullman provenienti da Urbino, o da San Benedetto e macchine anche da fuori regione. Altro elemento da rilevare è l’eta media delle persone. L’ 80% erano al di sotto dei 40 anni. Va sottolineato il lavoro di Federica Curzi e dell’assessorato alle Politiche Europee nella collaborazione avviata con l’associazione Strade d’Europa e questa squadra di locali che hanno partecipato attivamente in tutta la città».
Il grazie ai 69 esercenti passa attraverso la consapevolezza della bontà della manifestazione, consacrata da una decima edizione senza precedenti: «Mi chiedo se la città si stia rendendo conto di cosa stia realmente accadendo, me compreso. Stiamo vivendo un rinascimento. Il successo degli Aperitivi europei è andato ben oltre quello che ci si poteva aspettare. E tutto si inserisce in una serie di eventi che si vivono a getto continuo. Penso alla settimana appena trascorsa con Macerata Racconta e le iniziative di Unifestival. Alla coincidenza con la Raci o con la festa del quartiere Pace. L’ebbrezza del successo è l’epilogo naturale ma è giusto andare oltre e fare qualche riflessione in più».
Il sindaco non trascura le lamentele dei residenti, soprattutto del centro storico per sporcizia e danni strascico delle 3 notti di festeggiamenti:«Chi governa deve pensare a ciò che può essere migliorato. Va affrontato il tema del rapporto con i residenti in relazione alle iniziative che attraversano la notte. Ci sono state lamentele legittime. Occorre fare riflessione e autocritica per far sì che arrivino in città ancora più persone. Più diamo l’impressione di una festa vissuta da tutti e più vivremo meglio questi risultati. Occorre rafforzare la collaborazione tra la polizia municipale la Questura e le altre forze dell’ordine affinché dopo una certa ora ci sia un maggior controllo. Bisogna far capire che se arrivassimo a comportamenti degradanti questa festa, per come la viviamo, potrebbe finire. Abbiamo in mano un capitale di valore culturale e non lo possiamo sprecare. Occorre che gli eventi rispettino delle regole. A partire dagli orari della musica su cui va esercitata una tolleranza minima. Il tema dell’ inquinamento acustico è incombente anche per le altre iniziative che faremo da qui ad ottobre.
Sull’onda dell’entusiasmo il “sindaco d’Europa” pensa già all’edizione numero 11: «Possiamo arricchire la Festa. Dobbiamo lavorare con la giunta ad altre idee. Bisogna aggiungere valore al contenuto sensibilizzando di più chi partecipa sul valore “Europa”. Sta avvenendo una trasformazione che va ben oltre le nostre aspettative. Dobbiamo dare consapevolezza ai cittadini di una città che si muove in avanti. Occorre poi far rendere conto i commercianti che la collaborazione va oltre il conflitto fra uno e l’altro. Anche se un locale riesce ad attirare più persone è uno stimolo a fare di più. In un centro storico di 400 metri ci deve essere collaborazione e sana competizione. Essere diversi in un contesto così ristretto significa anche stimolare le persone a passare da un’attività all’altra».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Se le forze dell’ordine sono impegnate per la sicurezza dello svolgimento della festa, chi controlla il resto del territorio?
Era ora che facevate una festa decente!
Bel risultato, belle idee…buon punto di partenza.
E per quanto si faccia bene sappiate che i maceratesi riusciranno a lamentarsi lo stesso….
L’unica cosa alla quale l’amministrazione dovrebbe pensare, più che magnificare il risultato dei 25.000 “arrivi” a sera, è perché Macerata (o meglio: il centro storico con le sue propaggini, che sono stati il luogo dove questa iniziativa degli “Aperitivi Europei” si è svolta) debba tornare a vivere solo per eventi come questo, dove di particolarmente caratteristico c’era ben poco se non le bandiere e bandierine dei paesi europei esposte fuori dei locali che hanno aderito al’iniziativa, e che certamente bene e gradevolmente hanno fatto la loro parte.
Questa festa “Europea” è stata solo l’ennesima, anche se certamente per alcuni versi, come dicevo, gradevole, trovata di tipo pappatorio-caciarona, in linea con ciò che, su impulso dell’amministrazione, il centro storico è divenuto nell’ultimo anno e mezzo, e cioè una teoria infinita di locali del settore ristorazione, per lo più rivolti a un pubblico assai giovane. Un centro storico che è stato trasformato, dal centro pulsante della città che è stato sempre fino a un paio di decenni fa, e cui tutti facevamo capo per le mille esigenze della vita quotidiana, dagli adempimenti burocratici, agli acquisti di ogni genere, alla frequentazione delle botteghe degli artigiani, agli appuntamenti culturali, al passeggio pomeridiano e serale con coda nei bar dove ci si sedeva a far due chiacchiere con gli amici, in serenità e senza essere frastornati da musicaccia a palla, che è stato trasformato quindi in una grande rumorosa ragazzeria a cielo aperto, con le molte nuove attività (che secondo il sindaco dimostrerebbero la portata di tale “rinascenza”) praticamente tutte ruotanti come detto intorno al settore ristorazione, e orientate a un pubblico per lo più infra-trentenne.
Poi, date queste premesse, poca meraviglia se, come scrive l’articolista, ci sono conseguenze tipo degrado, sporcizia, fracasso, e solo affermazioni di stile quelle del sindaco su questi argomenti, quando parla del fatto che “occorrerebbero maggiori controlli”, “tolleranze minime sugli orari della musica” ecc. ecc. Sa bene che una volta orientato il cambiamento in questa direzione, le conseguenze non possono essere che queste.
Sarà che un italiano quando ascolta la parola “Rinascimento” è abituato a pensare a quadri, sculture e palazzi, e probabilmente in tal caso sarebbero impropri tali paragoni perché nulla del genere possiamo pretendere, ma comunque associare il termine, come ha fatto Carancini, alla proliferazione di bar, baretti, ristorantini e pizzerie mi pare proprio troppo.
Esempio di un maceratese che vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca. I giovani vogliono questo,e non mi sembra che a Macerata non ci siano altre manifestazioni o eventi culturali. Forse il lamentoso vive in un alta città….
a parte il signore che scrive “Se le forze dell’ordine sono impegnate per la sicurezza dello svolgimento della festa, chi controlla il resto del territorio?” al quale vorrei dare la medaglia come commento piu inutile del giorno bisogna dire che questo non è un punto di partenza. chi scrive che bisogna partire da qui evidentemente non frequenta spesso il centro al di fuori di questi eventi particolari. Macerata è già ripartita da un buon anno abbondante, ci sono molti locali e gia da tempo il centro è sempre vivo specialmente la sera. Il fatto che ci siano molti locali di ristorazione puù piacere oppure no.. sta di fatto che hanno dato nuova linfa vitale al centro!
quindi Bonfranceschi che cosa sarebbe meglio la desertificazione del centro e il non proliferare di manifestazioni che attraggano le persone in una miope visione di qualcosa che una volta c’era ed ora non c’e’ piu’ oppure quello che sta’ accadendo ora??’ Per la sicurezza e quant’altro da lei esposto…io non so dove viva ma le vie al di fuori del centro storico non sono poi cosi’ sicure oppure con meno incuria anzi….
e quando lei parla di musicaccia…dipende dai propri gusti…per me i ricchi e poveri o toto cutugno fanno c,,,,ma per altri di una certa eta’ sono un must..
Carancini guida o gli hanno già tolto la patente? Anche lui in fila al Sert? Comunque sia, quando non fa l’istituzionale è molto più simpatico di Corvatta che antipatico lo è sempre e poi lo vedo partecipe nella vita maceratese, da semplice cittadino, un po’ troppo partecipe nella vita istituzionale dove sembra abbia il dono della Ubiquità. Poi, magari le mie sono impressioni sbagliate, ma solo per Carancini.
Decisamente meglio l’Ateneo della Porchetta con Carancini che l’Ateneo della Cultura con Massimo D’Alema.
Per Ceresani. Presupposto del corretto svolgimento della festa dell’impero Romano della serie “panem et circenses” dovrebbe essere la sicurezza della città tutta. Quindi a vigilare sulla festa dovrebbero essere posti i soli vigili urbani, mentre il resto del territorio dovrebbe essere pattugliato dalle altre forze dell’ordine, polizia, carabinieri, etc. In difetto la festa potrebbe svolgersi anche in casa di qualche cittadino, a sua insaputa.
Questo fine settimana di fiumana in centro ricorda tanto la Festa della Spada di Camerino (o una delle tante feste musica-e-alcool-a-fiumi che si svolgono in tuta Italia) dove la corsa e le osterie sono solo un corollario per birra e vino….
Non importa quale sia “ufficialmente” l’attrazione dellla festa: cibo europeo, corsa dei sacchi, briscola e tresette…
Alla stragrande maggioranza dei partecipanti basta essere assieme e divertirsi aiutati dall’alcool
Fiumana di gente, divertimento e città pienissima di persone… Gli antichi romani insegnano come creare facile consenso e farlo passare per attività culturale
L’aperitivo s’è imposto categorico ma per creare sinergia tra eventi concomitanti si sarebbe ad esempio potuto convogliare i tori della Raci nelle vie del centro in modo da dar dei punti anche al famoso encierro di Pamplona.
Per Censi. Rispetto la sua opinione, tuttavia io sono leopardiano, quindi pessimista. E allora lo Zibaldone maceratese mi avvicina oltremodo al passero solitario e soprattutto alla donzelletta, che mi fa provare l’infinito.
Se qualcosa si fa’ si viene sempre premiati.Manteniamo e rinnoviamo questa festa.