Festa dell’Europa da record:
il sindaco brinda
alla “carica dei 100mila”

MACERATA - Romano Carancini traccia il bilancio della decima edizione: "Una media di 25 mila arrivi per ognuna delle 4 serate. La città si renda conto del rinascimento che stiamo vivendo". Sul degrado dei festeggiamenti: "Rafforzeremo collaborazione con le forze dell'ordine per maggiori controlli altrimenti la festa rischia di finire"

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Il sindaco Romano Carancini ha chiuso i “suoi” aperitivi europei con un giro sul pulmino Volkswagen della Tazza Ladra, filiale della Germania

 

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Il suonatore di organetto Federico Cippitelli intrattiene la folla in corso della Repubblica

di Claudio Ricci

(foto di Andrea Petinari )

«Una capitale, un punto di riferimento, un baricentro del territorio. In quattro serate la città ha accolto non meno di 100mila persone con una media di 25mila a sera». A tracciare il bilancio di una festa dell’Europa da guinness dei primati è il sindaco Romano Carancini. Di ritorno da Pisa, nonostante la delusione per la Maceratese (leggi l’articolo) il primo cittadino non riesce comunque a nascondere la soddisfazione per una settimana che ha visto Macerata vincere la sfida con l’accoglienza con decine di migliaia di persone(leggi l’articolo): «Moltissimi sono arrivati anche da fuori, con pullman provenienti da Urbino, o da San Benedetto e macchine anche da fuori regione. Altro elemento da rilevare è l’eta media delle persone. L’ 80% erano al di sotto dei 40 anni. Va sottolineato il lavoro di Federica Curzi e dell’assessorato alle Politiche Europee nella collaborazione avviata con l’associazione Strade d’Europa e questa squadra di locali che hanno partecipato attivamente in tutta la città».

aperitivi europei sabato sera 2016 foto ap (6)Il grazie ai 69 esercenti passa attraverso la consapevolezza della bontà della manifestazione, consacrata da una decima edizione senza precedenti: «Mi chiedo se la città si stia rendendo conto di cosa stia realmente accadendo, me compreso. Stiamo vivendo un rinascimento. Il successo degli Aperitivi europei è andato ben oltre quello che ci si poteva aspettare. E tutto si inserisce in una serie di eventi che si vivono a getto continuo. Penso alla settimana appena trascorsa con Macerata Racconta e le iniziative di Unifestival. Alla coincidenza con la Raci o con la festa del quartiere Pace. L’ebbrezza del successo è l’epilogo naturale ma è giusto andare oltre e fare qualche riflessione in più».

 

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Piazza della Libertà durante la serata conclusiva degli aperitivi europei

Il sindaco non trascura le lamentele dei residenti, soprattutto del centro storico per sporcizia e danni strascico delle 3 notti di festeggiamenti:«Chi governa deve pensare a ciò che può essere migliorato. Va affrontato il tema del rapporto con i residenti in relazione alle iniziative che attraversano la notte. Ci sono state lamentele legittime. Occorre fare riflessione e autocritica per far sì che arrivino in città ancora più persone. Più diamo l’impressione di una festa vissuta da tutti e più vivremo meglio questi risultati. Occorre rafforzare la collaborazione tra la polizia municipale la Questura e le altre forze dell’ordine affinché dopo una certa ora ci sia un maggior controllo. Bisogna far capire che se arrivassimo a comportamenti degradanti questa festa, per come la viviamo, potrebbe finire. Abbiamo in mano un capitale di valore culturale e non lo possiamo sprecare. Occorre che gli eventi rispettino delle regole. A partire dagli orari della musica su cui va esercitata una tolleranza minima. Il tema dell’ inquinamento acustico è incombente anche per le altre iniziative che faremo da qui ad ottobre.

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Piazza Vittorio Veneto

Sull’onda dell’entusiasmo il “sindaco d’Europa” pensa già all’edizione numero 11: «Possiamo arricchire la Festa. Dobbiamo lavorare con la giunta ad altre idee. Bisogna aggiungere valore al contenuto sensibilizzando di più chi partecipa sul valore “Europa”. Sta avvenendo una trasformazione che va ben oltre le nostre aspettative. Dobbiamo dare consapevolezza ai cittadini di una città che si muove in avanti. Occorre poi far rendere conto i commercianti che la collaborazione va oltre il conflitto fra uno e l’altro. Anche se un locale riesce ad attirare più persone è uno stimolo a fare di più. In un centro storico di 400 metri ci deve essere collaborazione e sana competizione. Essere diversi in un contesto così ristretto significa anche stimolare le persone a passare da un’attività all’altra».

 

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Piazza della Libertà (foto di Matteo Mazzoni)

Piazza della Libertà (foto di Matteo Mazzoni)

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