Il radar di Potenza Picena
Il prefetto Roberta Preziotti con il sindaco Francesco Acquaroli, il direttore Area vasta 3 Alessandro Maccioni, il generale di Brigata Giuseppe Sgamba, il maggiore Nunzio Pisano e il direttore Arpam Gianni Corvatta
di Marina Verdenelli
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Il radar di Potenza Picena è sicuro. Non si registrano effetti sulla salute della popolazione limitrofa e le onde emesse sono al di sotto dei limiti consentiti. Parola di Arpam, Aeronautica, Asur, Comune e Prefettura. L’annosa questione del radiolocalizzatore militare che sorge da circa 60 anni nel comune di Potenza Picena (con vari cambi di modelli nel tempo) per controllare i cieli, trova una conclusione siglata da tanto di protocollo tra gli enti competenti che con la firma si assumono ora responsabilità e garanzie per la popolazione. Oggi l’ufficialità del documento firmato con la supervisione del prefetto Roberta Preziotti. «Così si tranquillizzano i cittadini di Potenza Picena – spiega il prefetto – sul problema delle emissioni delle onde elettromagnetiche più volte sollevato. In base alle conoscenze scientifiche note fino ad oggi si può dire che non ci sono rischi per la salute legati alle onde e al radar». A questa conclusione si è arrivati mettendo insieme, attorno ad un tavolo voluto dal sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli, tutti gli organi competenti in materia: l’Asur per un doppio studio epidemiologico che ha riguardato prima la popolazione del comune interessato e poi quella nel raggio di 20 chilometri toccando 22 comuni e arrivando fino a fuori provincia, l’Arpam per il monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche e l’Aeronautica per l’invio dei propri monitoraggi accessibili in ogni periodo dell’anno a chiunque ne faccia richiesta. Il protocollo firmato garantirà l’impegno delle parti coinvolte a proseguire nei monitoraggi del radar sugli effetti della salute della popolazione.
I comuni interessati dallo studio epidemiologico del servizio prevenzione dell’Asur
Tiziana Bentivoglio e Alessandro Maccioni
LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO – Il servizio prevenzione dell’Area vasta 3 diretta da Alessandro Maccioni ha analizzato gli studi epidemiologici in due periodi diversi. «Sono quelli del 1998 e del 2013 – spiega Tiziana Bentivoglio, direttore del servizio prevenzione – il primo era specifico per la popolazione di Potenza Picena mentre il secondo è stato allargato ad una popolazione nel raggio di 20 chilometri inglobando 22 comuni per un totale di 300mila persone quindi con garanzie in più. Da questa analisi non sono state evidenziate criticità dovute all’emissione delle onde del radar e nessuna correlazione con tumori, leucemie e linfomi». Il servizio prevenzione continuerà l’analisi ogni tre anni quindi i prossimi risultati saranno entro il 2016.
L’ARPAM – Nessun pericolo anche per l’agenzia regionale per la protezione ambientale. «Da anni controlliamo le emissioni delle onde elettromagnetiche del radar di Potenza Picena – dice Gianni Corvatta, direttore scientifico dell’Arpam Macerata – e i valori sono nella norma. Continueremo a farlo a campione e a sorpresa. Non ci sono incidenze di mortalità in relazione alle onde emesse dal radar».
Il generale di brigata Giuseppe Sgamba (al centro)
L’AERONAUTICA – Ribadita la non pericolosità anche dal generale di brigata Giuseppe Sgamba che con il radar della 114esima squadriglia dell’Aeronautica Militare di Potenza Picena lavora insieme ai suoi uomini. «Intanto chiariamo che non sono onde ionizzanti – sottolinea il generale – quelle dei raggi x per intenderci. Non provocano danni per la salute. Sono padre e marito oltre ad avere una divisa e vivo in questo tessuto sociale perciò mi interessa la tutela dell’ambiente per me e per il personale che lavora nella sede. Preme anche a noi sapere l’incidenza delle onde sulla salute e abbiamo constatato, con i nostri controlli periodici, che non fanno male. Mano a mano che la tecnologia si è perfezionata abbiamo cambiato il radar negli anni e l’ultimo è del 2013. I valore riscontrati, se fissiamo un limite di 100, sono al di sotto della soglia minima consentita quindi più che sicuri».
Sulla presenza del radar a Potenza Picena l’ultimo intervento era stato fatto dal Tribunale della salute che ne chiedeva lo spegnimento (leggi l’articolo).
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Adesso che è stato firmato il protocollo stiamo tutti più sicuri…….
Come no, contaci, comincia a contare: uno, due….
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Ma non è il famoso radar finito nell’inchiesta dell’abbattimento dell’aereoplano di Ustica???
Basta per chiudere una vicenda delle preoccupazioni cha da decenni affliggono le popolazioni del territorio la presenza del Radar in rapporto alla salute umana le indagini effettuate dall’Arpam ASUR che sono alla base del documento da queste sottoscritto assieme all’amministrazione comunale e Aereonautica Militare a fronte dei risultati del Convegbo organizzato nel 2013 dalla associazione Città Prestata ? Probabilmente no viste le analisi,i confronti e gli studi nazionali e internazionali presentati in quella occasione da eminenti studiosi e scienziati che vi hanno partecipato. Il documento sottoscritto dalle varie istituzioni si basa anche su due indagini epidemiologiche.C’è da chiedersi se tali indagini abbiano effettuato il confronto fra campioni di popolazione, che tipo di campioni siano stati esaminati,se nel periodo indicato lo studio sia stato di tipo “longitudinale” oppure no.In sintesi per comprendere il significato dell’indagine effettuata è necessario sapere i parametri statistici utilizzati.Ad oggi nonostante le rassicurazioni a fronte di quanto sopra esposto non ci sono elementi tali per definire innocua l’esposizione nel medio e lungo periodo alle emissione di onde elettromagnetiche e chiusa la questione inquinamento elettromagnetico in rapporto alla salute umana nel nostro territorio.
Mah……sono decine di anni in cui si continua a discutere sulla nocività delle onde elettromagnetiche, quando nessuno mai ha certificato la veridicità. Quello che è certo è che vari enti in Europa ed oltreoceano
hanno affermato che non esiste diagnosi da cui si posa affermare che le onde elettromagnetiche sono cancerogene. Come da me detto, bisognerebbe preoccuparsi molto di più del fatto che usiamo il cellulare proprio vicino al cervello e che il segnale emesso è ad alta frequenza. Più che al radar, dovremmo preoccuparci di questo, ma il cellulare, dal momento che fa parte del nostro vivere, siamo tutti disposti a scommetere che non è nocivo.
Infine,lasciatemi concludere con una affermazione. sono radioamatore da oltre mezzo secolo, ho cominciato a giocare con la radiofrequenza quando avevo 14 anni e ora, ad 86 anni, ancora continuo.
Di radiofrequenza ne ho assorbita tanta, eppure, ancora vivo. Per me,sicuramente , è elisir di lunga vita.
Non si può certificare una sicurezza, né che ‘il radar non nuoce alla salute’. Si può dire solo che i valori misurati sono entro i limiti di legge (campo elettrico inferiore a 6 Volt / metro). Insomma, tranquillità relativa, non assoluta, ossia occorre tenere sotto controllo la morbilità. E per questo c’è l’ARPAM.