Il Tribunale della Salute di Potenza Picena torna a far sentire la propria voce e si rivolge, ancora una volta, alle autorità civili, sanitarie e ambientali per promuovere una sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’inquinamento elettromagnetico. “La salute è l’unico vero bene che Dio ci abbia concesso e come tale non solo è onesto conservarlo ma soprattutto bisogna difenderlo”. Con queste parole la responsabile del Tds Giovannella Maggini Mazzarella inizia la lettera indirizzata al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che chiede ancora lo spegnimento del Radar.
Ad accompagnare la lettera d’appello – inviata anche al sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli, ai dirigenti sanitari della zona, all’Arpam e ai procuratori della Repubblica di Macerata, Ancona e L’Aquila – la relazione stilata dal dottor Roberto Monti, ex ricercatore del Cnr di Bologna, presentata a marzo 1992 al teatro Mugellini di Potenza Picena, che già allora aveva lanciato l’allarme sulla pericolosità dell’inquinamento elettromagnetico emesso dal radar per la salute della popolazione di Potenza Picena. “Da tempo chiedevamo, per volontà dei medici di base, un’indagine epidemiologica sulla tiroide per completare quelle realizzate nel 1996-1998. Questa, svolta dall’Arpam nel marzo 2015 dopo ben 18 anni dalla precedente, ha rilevato nel nostro territorio un elevato accesso di ipotiroidismo nella popolazione femminile di Potenza Picena ed un’eccessiva mortalità del tumore tiroideo maligno a Civitanova Marche, Montelupone e Porto Recanati. Per tale motivo è la stessa Arpam a raccomandare attenzione al fenomeno ed una rivalutazione epidemiologica nel tempo” ricorda Giovannella Maggini Mazzarella.
Nella lettera si fa riferimento anche alla risoluzione scientifica del dottor Fiorenzo Marinelli a conclusione del convegno internazionale che si è tenuto nel nostro territorio il 20/4/2013, in cui si chiedeva al sindaco Acquaroli e al Ministero della Difesa di disattivare immediatamente l’emissione di onde elettromagnetiche del radar nelel zone abitate, come è avvenuto nel porto di Nettuno.
“E’ giunto il momento che i signori in indirizzo si facciano carico delle loro responsabilità per conservare e difendere la salute dei cittadini e dell’ambiente. Il Radar è ancora presente nel nostro territorio, dal 1953: non vanno dimenticate le conseguenze che lo stesso continuerà a portare” conclude Giovannella Maggini Mazzarella.
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Questa gentile signora ancora insiste sul problema, per me inesistente. Sinora non si è avuta relazione alcuna che certifichi che le onde elettromagnetiche siano causa di tumori.
Solo quelle prodotte dai telefoni cellulari,potrebbero essere fonte di qualche problema, per l’estrema vicinanza al cervello.
E poi mi si consenta di dire: lo scrivente è radioamatore con licenza da oltre 55 anni, e sin dall’età di 15 anni, si è dedicato allo studio ed alla sperimentazione delle onde radio.
Grazie a Dio, ad 86 anni ancora sono impegnatissimo, immerso nella radiofrequenza.
Altro che inquinamento elettromagnetico, per me è elisir di lunga vita !