Riforma, 101 dipendenti della Provincia
rimangono senza contratto

MACERATA - I lavoratori sono stati trasferiti da oggi alle dipendenze della Regione ma non hanno ancora formalizzato il passaggio, programmato da mesi. Nel frattempo pec e protocollo sono inutilizzabili e regna l'inoperatività

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Un'assemblea dei dipendenti provinciali

Un’assemblea dei dipendenti provinciali

 

di Alessandra Pierini

Da questa mattina 101 dipendenti della Provincia di Macerata sono formalmente ma non fisicamente trasferiti alle dipendenze della Regione (leggi l’articolo). E’ quanto prevede l’attuazione dell’ormai famosa legge Delrio che, in nome della riduzione della spesa pubblica non ha fatto altro che passare delle funzioni alla Regione, in alcuni casi senza rifinanziarle. Per quanto riguarda i dipendenti, al di là di alcuni casi, ma sono una minoranza, di trasferimento dalla sede maceratese al capoluogo di Regione, in realtà non cambia molto. A parte il fatto che da oggi avrebbero dovuto diventare lavoratori regionali. Questo processo previsto da mesi e programmabile, in realtà non ha visto il suo compimento. I dipendenti non hanno infatti ancora firmato il nuovo contratto e si trovano in un Limbo piuttosto imbarazzante. Basti pensare che in una qualsiasi azienda privata questa zona d’ombra sarebbe inaccettabile e persino sanzionabile.

Il palazzo della Regione

Il palazzo della Regione

Non così in Regione dove si prevede che la prossima settimana arriveranno i nuovi contratti da firmare per mettere in regola la posizione di ognuno. Nel frattempo i dipendenti non possono utilizzare la pec e il protocollo informatico: entrambi dovranno essere sostituiti con gli strumenti regionali. La posta cartacea viene rinviata a palazzo Raffaello. Non potranno neanche produrre atti amministrativi quali delibere e determinazioni dirigenziali. Questo comporta una sorta di forzata inoperatività delle risorse umane legate alle funzioni trasferite che sono, peraltro, tutt’altro che accessorie: protezione civile, formazione, beni e attività culturali, turismo, agricoltura, caccia e pesca, difesa del suolo, trasporto pubblico locale e viabilità, edilizia pubblica e servizi sociali. La giunta provinciale ha fatto, la settimana scorsa, delle osservazioni sulle disposizioni della Regione relativamente ai trasferimenti dei dipendenti, in merito alla continuità dell’operatività: sono rimaste inascoltate nella pratica. Insomma chi vuole lavorare, attualmente, non può farlo.



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