di Monia Orazi
Polemiche sul rinvio della quinta tappa della Tirreno-Adriatico (leggi l’articolo). In tanti si sono scatenati sui social, perché sul monte San Vicino non c’è traccia di neve, salvo qualche chiazza sui prati. Qualcuno parla di figuraccia mondiale, altri guardano al positivo con le strade asfaltate apposta per la corsa.
A verificare di persona intorno alle 14 è andato l’avvocato Mauro Riccioni, sindaco di Gagliole, ex corridore e responsabile legale internazionale Udace, grande appassionato di ciclismo, che con termometro e macchinetta fotografica alla mano, ha documentato la reale situazione dell’arrivo di quella che era stata definitiva la tappa regina, decisiva per la classifica finale, molto ambita dagli scalatori, capace di garantire spettacolo e soprattutto alta visibilità all’entroterra, con gli scenari della zona trasmessi in mondovisione a 161 paesi. “Ore 14, Monte San Vicino, 1100 metri sul livello del mare. Sono andato con la mia auto, munito di termometro, da me posizionato alla base di un segnale stradale – scrive Riccioni su Facebook – nel luogo di ipotetico arrivo, a parte la nebbia, non piove e la temperatura è di tre gradi centigradi. Lo zero termico è a 1500 metri”.
Riccioni punta il dito sulle previsioni errate, che hanno condizionato la decisione di sospendere la corsa: “Gli organizzatori della Tirreno-Adriatico avevano previsto nevicate a 700 metri di quota. Oggi a 700 metri la temperatura è di 8 gradi, come avevo perfettamente previsto ieri sera, guardando le previsioni. Vi è solo qualche chiazza di neve sul prato, caduta nei giorni scorsi – continua Riccioni – hanno fatto di tutto pur di annullare la tappa, nonostante le previsioni del tempo scrivessero di uno zero termico (verosimilmente di notte, che fa più freddo) a 1250 metri con precipitazioni debolissime. La prima volta nella storia che si annulla una tappa per neve senza neanche la pioggia. Assurdo. Se poi qualcuno di queste parti volesse farsi una scampagnata per confermare quanto sto scrivendo, salga pure”.
“Cosa faranno quando si corre a duemila metri? Se continua questo andazzo annulleranno almeno quattro tappe tra Giro e Tour, addio le sfide tra scalatori ed addio spettacolo”, conclude Riccioni. Persino nello speciale di Rai Sport andato in onda questo pomeriggio alle 15, con diretta da Castelraimondo, i giornalisti Rai hanno parlato “una scelta che se non ben gestita potrebbe cambiare il decorso della Tirreno-Adriatico e anche dello stesso ciclismo”. Nel mirino il nuovo regolamento applicato dalla direzione della corsa, entrato in vigore lo scorso dicembre, sui cui ieri pomeriggio si è basata la decisione di annullare la tappa di oggi, che tanto malumore e polemiche ha suscitato, sia tra i corridori che tra i tanti appassionati che da mesi attendevano questo evento, amarezza anche tra gli organizzatori. Anche una tappa della Parigi-Nizza è stata annullata, a 100 km dalla partenza, per la neve sul tracciato.
Vincenzo Nibali, favorito per la terza vittoria alla Tirreno-Adriatico ha commentato su twitter: “Amareggiato per l’annullamento, puntavo al tris, sarà per un’altra volta”. Questo pomeriggio ai microfoni di Rai Sport Nibali ha affermato: “Mi rammarico di aver trovato la tappa annullata, la decisione della direzione è corretta, ma eravamo qui per giocare le nostre carte. Dopo la Tirreno-Adriatico è difficile recuperare come sforzo fisico, quando si è raccolto poco. Senza questa tappa si falsa la classifica del World Tour e l’albo della Tirreno-Adriatico. Non è bello né per noi, né per il pubblico che attendeva questa tappa importante. Noi chiedevamo di trovare un’alternativa, come in passato l’arrivo a Macerata, Chieti o Porto Sant’Elpidio, erano fattibili. Oltre i duemila metri, allora tutto si dovrebbe annullare per neve, falsando la classifica”. Indignata la Astana, la squadra di Nibali che parla di decisione “incredibile ed inaccettabile”, scelta “scellerata” che manda la “classifica a farsi benedire”, fatta più che altro secondo loro per la difficoltà di portare in loco il palco ed il materiale dell’organizzazione, più che per la sicurezza dei corridori, il team minaccia di ritirare Nibali e altri colleghi dal Giro d’Italia. Numerosi partecipanti si sono detti d’accordo con gli organizzatori, perché è stata messa al primo posto la sicurezza. Gioiscono i velocisti, indubbiamente favoriti da questo annullamento.
Sul futuro è possibilista Marcello Crescentini, del Gruppo Ciclistico Matelica, che aveva preparato l’accoglienza sul San Vicino: “Dopo la delusione di oggi bisogna risollevarsi e pensare al futuro senza polemiche. Certamente un arrivo a Matelica anche se in una tappa magari priva di grandi contenuti tecnici, avrebbe reso felici migliaia di appassionati ed una città intera. Ma la sicurezza prima di tutto, quella non si può discutere. Resta sicuramente un fatto importante, infatti Matelica ha ora secondo me un grande jolly da giocare nei confronti degli organizzatori e cioè bisogna già pensare ad una prossima edizione ( magari nel 2017) in cui la città di Matelica e il Monte San Vicino siano protagonisti, ed è in questa direzione che dobbiamo tutti lavorare. La Tirreno Adriatico è in debito con Matelica e lo dobbiamo far pesare, sta a noi iniziare a programmare sin da adesso un grande futuro evento, perchè il sogno non svanisca”.
Desiderio già avverato quello di Crescentini, visto che questa mattina a Matelica si è tenuto un incontro tra Rcs Sport, Gianluca Chiappa presidente dell’Unione Montana, Alessandro Delpriori sindaco di Matelica, Renzo Marinelli sindaco di Castelraimondo ed altri amministratori. “Gli organizzatori non lavorano per annullare le tappe, ma per portare avanti l’organizzazione nella sua completezza – ha puntualizzato Chiappa – Questa posizione del nostro territorio, a metà tra i due mari piace molto agli organizzatori, vogliamo lavorare per fare in modo che il prossimo anno saremo sul San Vicino a vedere l’arrivo di una tappa della corsa”. Appuntamento domani mattina a Castelraimondo dalle ore 9 per la partenza della sesta tappa sino a Cepagatti.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Poteva essere una gran tappa!
Ma dai ….. le gare si annullano lo stesso giorno se ci sono problemi climatici, e comunque cambiate i vs esperti meteorologici e complimenti rcs
Giornata autunnale da Giro di Lombardia, avrebbe forse commentato il buon De Zan. Sì, questo protocollo UCI del meteo estremo promette davvero bene per il futuro del ciclismo su strada, specie se verrà sempre applicato con così tanta saggezza come in questo caso.
Purtroppo non e’ piu’ ciclismo , anche perche’ se si svolgeva con le condizioni climatiche di oggi sarebbe stata ugualmente bella .Ma purtroppo ci si allarma per poco piu’ di niente…
Tutto pilotato…..
Ho letto di questo nuovo regolamento .in questo modo le tappe di montagna si faranno solo a luglio – agosto durante il tour de France !