«Dopo l’introduzione delle nuove regole per la gestione delle crisi bancarie, ai cittadini la possibilità di consultare tutti i dati di solvibilità delle banche». La proposta viene dal direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Civitanova e Montecosaro, Giampiero Colacito: «Una sorta di vademecum, dove si mettono a confronto i più importanti indicatori di profilo tecnico delle varie banche. Un’informativa dovuta alla collettività, per evitare situazioni di perdite per ignari depositanti. Alla fine saranno sempre i depositanti a scegliere, ma in maniera consapevole».
Solidità del capitale della banca, liquidità, redditività, rischiosità degli attivi. E poi l’incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate lorde sui crediti verso la clientela.
E, ancora, il tasso di copertura delle posizioni deteriorate. A chi non è del mestiere, questi possono sembrare tecnicismi appannaggio esclusivo degli esperti e degli addetti ai lavori.
In realtà sono alcuni degli indicatori in assoluto più importanti che fotografano lo stato di salute di una Banca e il suo livello di solvibilità.
«E sono questi – dice il direttore generale della Bcc di Civitanova e Montecosaro Giampiero Colacito – i dati che il cittadino risparmiatore dovrebbe esigere dalla banca, qualunque essa sia, alla quale intende affidare i propri risparmi. E che la banca è tenuta a fornire e ad illustrare».
La Bcc di Civitanova e Montecosaro intende comunicarli: “Invitiamo tutti a richiederli, in sede o nelle nostre filiali».
«Il momento attuale – continua Colacito – è decisamente molto particolare: ad un’economia reale duramente colpita dalla crisi si contrappone un sistema creditizio chiamato ad una rapida e profonda ristrutturazione. Inoltre siamo al cospetto di una sorta di “nuovo cittadino-risparmiatore”, che vuole informarsi ed essere consapevole».
«Noi stiamo comunicando i nostri indicatori di solvibilità – conclude Colacito – per rispetto dei cittadini, visto che la nuova normativa europea dispone che siano proprio i cittadini risparmiatori ad essere chiamati in causa in caso di eventuale dissesto (inizialmente gli azionisti, a seguire i possessori di titoli subordinati, poi gli obbligazionisti e i depositanti per importi superiori a 100 mila euro, ndr). Come la cronaca di questi giorni sta, purtroppo in modo drammatico, illustrando».
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INDICATORI BCC CIVITANOVA MARCHE E MONTECOSARO
La Bcc di Civitanova e Montecosaro fa registrare i seguenti indicatori primari per i vari profili tecnici, che saranno disponibili presso tutte le filiali della Banca ed aggiornati con cadenza semestrale:
– il common equity tier 1 ratio (in sigla Cet1 ratio) superiore al 20%, in presenza di una soglia regolamentare del 7% (comprensivo della Riserva di Conservazione del Capitale) e di un livello medio delle banche del 12,10%. Un indicatore alto denota maggiore robustezza patrimoniale della banca;
– il Total capital ratio (in siglia Tcr) pari a circa il 20,8%, contro una soglia regolamentare al 10,5% (comprensivo della Riserva di Conservazione del Capitale) e ad un benchmark al 14,80%. Anche in questo caso un indicatore alto denota maggiore robustezza patrimoniale della banca;
– il leverage ratio, cioè il rapporto tra il capitale netto della banca e il totale delle attività, pari al 9,70%, a fronte di un limite regolamentare al 3% ed di un livello medio del 5,40%. Più esso è alto, più la banca è connotata da maggiore robustezza patrimoniale;
– il liquidity coverage ratio (in sigla Lcr), cioè l’indicatore della liquidità della banca a far fronte autonomamente e rapidamente alle richieste di rimborso da parte dei depositanti, pari ad oltre il 510%, rispetto alla soglia regolamentare del 60% ed alla la media del 100%. Un indicatore alto consente di soddisfare meglio l’eventuale fabbisogno di liquidità in uno scenario di stress sistemico;
– la redditività rappresentata dal Roe (Result On Equity) è pari al 4,12%, contro una media del 3,90%. Anche in questo caso un elevato indicatore rappresenta una positiva capacità reddituale della banca;
– l’incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate lorde sui crediti verso la clientela (cioè le sofferenze, più le inadempienze probabili, più i crediti scaduti) che si attestano al 15,9%, contro la media nazionale al 18,10%. Un indicatore alto rappresenta un elevato grado di rischiosità della banca, cioè l’incapacità ad erogare credito in maniera sana e prudente;
– il tasso di copertura delle posizioni deteriorate (ovvero gli accantonamenti già operati sul conto economico per le previsioni di perdita sulle medesime) si commisura al 42,64%, contro la media delle banche di riferimento pari al 38,20%. Un indicatore in linea o superiore a quello del sistema denota una corretta rappresentazione economica delle perdite previste sui crediti deteriorati.
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Avete letto la tabella?Qualcuno ha capito qualcosa?Se siamo in italia perche’ tutti quei termini in inglese?Comunque alle BCC Renzino ci mette le mani a gennaio,lo ha dichiarato ufficialmente,preparatevi al nuovo capoiavoro del governo,ve li da’ lui i dati di solvibilita’…avanti un altro…
Non capirò mai, il meccanismo contorto che salva la banche, affossa gli azionisti che devono ringraziare nel caso avessero avuto anche un deposito di trovarcelo, non mette in galera fior di criminali davanti a cui la maggior parte dei carcerati in Italia sono agnellini, fa gioire i nostri scalzacani politici, si impianta un processo che già stenta a partire e di cui è praticamente impossibile vederne la fine. Non si riesce nemmeno a mettere un braccialetto elettronico alle caviglie di questi signori protetti indubbiamente dai soldi e dalla politica e a questo punto anche da parte della magistratura, tanto per evitare che godano di semestrali bianchi sulle nevi di Baden Baden o al sole di qualche isola tropicale, mentre un pensionato di Civitavecchia si impicca perché Banca Etruria ( una delle magnifiche quattro) gli ha fottuto 100.000 euro. Ci sono reati per cui mi sembra obbligatorio se la pena supera i tre anni, essere ascoltati in carcere, ma qui non mi pare stia avvenendo. Poi la richiesta di risarcimento che fa Banca Marche agli indagati, è la stessa Banca dove è avvenuto tutto il patatrac e dove mi sembra impossibile che tra le sue pieghe direttive ci sia qualche innocente o timido presidente, direttore, consigliere di amministrazione, che contando sulla provata ed indissolubile garanzia di serietà da parte di Bianconi e soci già dal 2012 o prima, sotto la lente di rimpicciolimento di chi capisce, non sia stato coinvolto nel magna magna generale. Mi fermo qui, e ringrazio il direttore dalla Bcc per i consigli sul come non farsi fottere dalle banche. Molto chiari, in una lingua che mastichiamo come il torrone classico senza denti e per cui dopo aver sottoscritto, dobbiamo sempre tenere gli occhi aperti per non essere derubati dalla Banca a cui affidi i tuoi risparmi. Ah, dimenticavo che lo stato, no, lo stato siamo noi, il governo sta preparando un disegno legge in cui un collegio arbitrario deciderà quali siano i più morti di fame così ridotti dalla banche in questione, che decideranno, non so in base a quali algoritmi, comprovati documenti di povertà, autocertificazioni di miserabilità, peso in chili dei richiedenti, vestiario abituale, bollette scadute ecc. ecc. un ristoro. Mi ricordo che da bambino, durante le feste di Natale, il sindaco faceva costruire un palco da dove chiamava i bambini più poveri e ci regalava un pacco con generi alimentari e giocattoli. Già sarebbe tanto. Buona Domenica
Il Dr. Colacito ha sapientemente sfruttato il momento per fare un po’ di pubblicità al suo istituto.
È lecito che ognuno tiri l’acqua al suo mulino, specialmente in questi giorni di paura generalizzata tra i risparmiatori.
Vorrei solamente far notare che per valutare le banche, come in genere le aziende, più dei rating sono importati i criteri di valutazione adottati per chiudere i bilanci.
Anche B.M. prima dell’ultimo aumento di capitale si vantava di avere sofferenze sotto la media, poi abbiamo scoperto che le valutazioni fin li effettuate erano di parte.
Lungi da me mettere in dubbio i dati della Bcc citata, volevo solamente far notare che i rating sono indicatori attendibili solamente dopo aver valutato tutto il lavoro fatto a monte.