«La dirigente del comprensivo “Don Bosco”, anziché rispondere all’e-mail da noi inviata – per avere chiarimenti sulla presenza di cenni alla “teoria del gender”, in un testo dell’istituto – ha preferito attendere che la notizia fosse diffusa dalla stampa (leggi l’articolo). Ma in sede di risposta (leggi l’articolo) non ha centrato il bersaglio». La sezione tolentinate della Lega Nord torna sulle parole di Lauretta Corridoni, dirigente scolastica, che ha commentato la richesta di chiarimenti fatta dagli esponenti leghisti in merito ad alcune pagine di un libro di testo in uso nell’istituto che «presentano elementi espliciti inerenti la cosidetta “teoria del gender“». «Nella sua esposizione dell’accaduto, non ha tirato in ballo la Lega Nord ma ha accusato le famiglie che, secondo lei, non dovrebbero avere contatti con le forze politiche. In democrazia, fino a prova contraria, se necessario ci si rivolge a chi si ritiene più opportuno – precisano i rappresentanti della Lega Nord Tolentino – ovviamente esiste anche la possibilità per ogni genitore di chiedere informazioni al docente, è significativo però il fatto che la dirigente travisi in tal modo la funzione della politica, sulla scia dell’antipolitica, oggi così di moda, che preferisce affidare tutte le decisioni a dei tecnocrati, anziché ai cittadini tramite i loro rappresentanti». I membri della Lega Nord affermano: «Occorre fare una doverosa precisazione: la segnalazione è partita da alcuni genitori e non da “genitori di bambini e bambine che frequentano la classe terza”. Anche tra gli esponenti della Lega Nord Tolentino e tra i loro sostenitori e simpatizzanti ci sono genitori di alunni di varie fasce d’età e la nostra preoccupazione si estende, oltre che ai nostri figli, a tutti i bambini della comunità locale – dichiarano – Quindi, siamo più che legittimati ad interloquire con le istituzioni scolastiche.
Siamo convinti che la dirigenza del “Don Bosco” abbia peccato di superficialità non rispondendo alla nostra richiesta. Ora non si può sviare la questione, dicendo che i genitori non leggono il piano offerta formativa o non prestano attenzione alla scelta dei libri di testo. Nella dirigenza locale della Lega Nord c’è chi è stato a lungo parte attiva degli organi collegiali della scuola ed ha più volte insistito sull’importanza della scelta dei libri di testo – sottolineano – Essa andrebbe effettuata prendendone visione con un certo anticipo e non con una semplice votazione basata “sull’accreditamento e le autorizzazioni” in possesso della casa editrice di turno. Non c’era neanche bisogno di difendere l’intero collegio dei docenti e il consiglio d’Istituto: chi li ha tirati in ballo? – domandano in conclusione gli esponenti leghisti – Non certo noi: la nostra era una semplice richiesta di chiarimento in merito ad alcune pagine di un libro, una svista, nell’esame di un libro di testo, può capitare a chiunque. Forse per la dirigente scolastica del “Don Bosco” sarebbe stato più semplice rispondere alla nostra e-mail».
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Cari rappresentanti della Lega Nord Tolentino, in attesa delle eventuali ulteriori precisazioni della Preside, peraltro non necessarie visto che la questione è ancora poco chiara solo per voi, farei umilmente presente che:
-La teoria Gender, così come intesa (leggi: inventata) ultimamente da parte di qualche gruppo religioso e politico, non esiste a nessun livello scientifico. Non esistono pubblicazioni in psicologia e in pedagogia che ne sostengano l’esistenza o la promuovano in qualche modo.
[Precisazioni. A)Se in passato sono esistiti esperimenti scriteriati di sessuologi (cfr. J.Money), essi sono stati totalmente confutati dalla comunità scientifica e pertanto non possono oggi essere presi come dimostrazione dell’esistenza di alcunché. B)Se a sostegno dell’esistenza del Gender vengono citati documenti OMS, essi sono stati fraintesi o volutamente male interpretati. C)Eventuali opinioni personali di intellettuali o filosofi (se ce ne sono) non farebbero testo se non, appunto, come mere opinioni personali].
-Dato che la teoria Gender non esiste a livello scientifico psicopedagogico, ne consegue che non può entrare come insegnamento in nessuna scuola di nessun ordine e grado, tantomeno attraverso libri di testo adottati a livello nazionale.
-Nel caso di laboratori sull’educazione di genere (che non hanno a che fare con i libri di testo e le materie curricolari) spetta alla singola scuola valutare preventivamente insieme ai genitori il valore e la professionalità dello stesso laboratorio. Ma c’è da fare bene attenzione a non fare confusione: “educazione di genere” non significa in alcun modo “Teoria gender”.
-Nel merito dell’esercizio del libro, è fin troppo evidente (ma proprio evidente, eh!) che si tratta, casomai, di un lavoro sull’empatia, sulla conoscenza e sul rispetto reciproco tra maschi e femmine. Insomma: un esercizio che nulla ha a che vedere con la fantomatica teoria Gender.
Certo, il fatto che alcuni genitori e alcuni politici possano vedere la fantomatica teoria Gender in quell’esercizio è indicativo del livello di paranoia sociale cui siamo arrivati su questo argomento.
La teoria del Gender esiste, come esiste LGBT, loggia americana espansa in Occidente di lesbiche, gay, bisessuali e transgender. L’OMS parla chiaro ed è a alle direttive OMS che si uniformano in Europa e in Italia, varando leggi impositive, o liberticide, come la Scalfarotto, o la proposta “genitore uno e genitore due” della Kyenge. Poiché hanno visto la levata di scudi delle famiglie, PD, Sel e M5S stanno ciurlando nel manico e sollevano cortine fumogene. Ma la maschera l’hanno gettata. Per cui i genitori sanno che i partiti che chiaramente hanno preso posizione contraria sono la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Per cui, se ci tengono che i loro figli non finiscano in mano ad apprendisti stregoni che faranno loro il lavaggio del cervello per fare uscire l’omosessualità che è in loro, dovranno orientarsi elettoralmente verso la Lega Nord e Fratelli d’Italia.
I dirigenti scolastici non sono tenuti a rispondere a richieste di chiarimento avanzate dalla sezione locale di un partito, e tanto meno a rendere conto ai partiti del loro operato.
“Gender” genere. Non esistono teorie, chi ne difende l’esistenza, anzi la supporta, e’ alla stregua di chi crede nelle “sirene” quelle di odissiaca memoria, o che Harry Potter sia un maghetto.
Mio dio, siamo alla caccia alle streghe. Culturalmente torniamo al 1200.
Detto popolare recita ” l’ignoranza nun se medica”
Quando i cervelli sono incrostati da millenari terrorismi e ipocrisie avrebbero proprio bisogno di essere lavati. Ma è tanto difficile, è un’impresa disperata…
Non v’è questione scottante nella quale questa Lega Nord non si segnali al popolo con contrattacchi democratici davvero di raro vigore, soprattutto intellettuale. L’antipolitica e la tecnocrazia ne usciranno sicuramente con le reni spezzate.
«Tebani, abbiamo lance, spade, frecce, mortaretti, tricchi tracche e castagnole. E con queste armi potenti, dico armi potenti, noi, noi, spezzeremo le reni a Maciste e ai suoi compagni, a Rocco e ai suoi fratelli!»
(Totokamen in “Totò contro Maciste”, 1962, https://www.youtube.com/watch?v=NRiz7onITF4 )
Uomini italiani, se esistete ancora, rassegnatevi.
Non vi accoppierete più con donne…queste ormai preferiscono i più maschi uomini dell’est o dell’africa.
Sempre più vedo per strada bellissime ragazze italiane con africani (proprio ieri sera, due ragazzette semi ubriache tentavano di farsi sbattere da 3 africani sotto casa mia…).
E i maschi italiani dove sono?
I giovani di oggi sono tutti effeminati, mi vergogno per loro.
Gender o no Gender questo è la domanda sui massimi sistemi che va di moda oggi (come il veganismo..)
Ma come si fa….?!!
Mia risposta: Eterosessuale ed Onnivoro.
Le donne possono affermare quanto vogliono di essere etero, ma in realtà sono bisex, se non addirittura gay. Ad affermarlo gli studiosi del dipartimento di Psicologia dell’Università dell’Essex, che ha condotto uno studio su 345 donne.
Alle donne che hanno partecipato allo studio, sono stati proposti dei video in cui apparivano corpi nudi, sia di uomini che di donne. Nonostante la maggior parte delle intervistate si fosse dichiarata etero, “abbiamo dimostrato che ciò che realmente le stimolava di più a livello sessuale era vedere video che avevano per protagoniste altre donne”, ha dichiarato Gerulf Rieger, il dottore responsabile dello studio.
“Certo, non disdegnano i corpi nudi degli uomini – ha proseguito il dottore – diversamente dalle lesbiche, che prediligono le forme femminili, esattamente come accade per gli uomini”. Infatti uomini e lesbiche, ha sottolineato il dott. Rieger, sono più restii delle donne etero quando viene loro proposto di visionare video di esponenti dello stesso sesso.
I ricercatori hanno anche affermato che “le donne omosessuali presentano molti tratti in comune con gli uomini etero, in quanto, proprio come quest’ultimi, rispondono a stimoli provenienti solo dalle donne”.
“Come si evince dallo studio – ha sottolineato il dott. Rieger – non è sempre detto che le lesbiche che si vestono con abiti maschili, siano quelle con i tratti comportamentali tipici dell’uomo”. Ed è proprio questa l’intenzione dello studio: dimostrare che “seppure una donna appaia in un certo modo al pubblico, questo non ci permette di dedurre quali siano i suoi veri giusti sessuali”, ha concluso il dottore.
gli studi genere esistono??? si. Ci sono universita’ che hanno dipartimenti dedicati a tale questione? Si
Si puo’ effettuare uno studio senza avere una teoria scientificamente intesa su cui poggia lo studio ? No. Direi che vi e’ ben poco da aggiungere poi se non la si vuole chiamare teoria e’ un altra questione ma non si possono effettuare studi di qualsivoglia genere se non vi e’ una teoria di fondo da studiare/avvalorare/commentare etc…..
l’ipotesi da cui si e’ partiti e’ che l’ambiente ed i comportamenti incidono sullo sviluppo del l essere e dell’identita’ di genere??? Gli studi confermano tali dati??? secondo alcuni scritti si ergo ex metodo scientrifico abbiamo una teoria che va’ continuamente confermato/avvalorata/confutata e su cui lavorano i dipartimenti a livello sociologico/psicologico/pedagogico delle piu’ importanti universita’ internazionali (UCla,harvard,Cambridge etc…)se poi vogliamo continuare a dire che il santo Graal del gender non esiste…Ma la domanda e’??? Perche’ vi sono persone eterossessuali a favore di un eventuale spersonalizzazione di genere e di identita’ dei propri figli??? perche’ se e’ una questione di tolleranza allora la vedo come uno scarico di responsabilita’ nei confronti dell’istitusione scuola da parte di chi non vuole oppure non sa’ come spiegare la questione ai propri figli….
Gualtiero Gualtiero, ma di che parli? Possibile che ancora non si sia capita la differenza tra studi di genere e Gender?
STUDI DI GENERE = Complesso multidisciplinare che analizza gli aspetti di genere diffusi nella cultura di una società, cioè, per semplificare, quanto ci sia di culturale nella differenze tra maschi e femmine. Questi studi trovano spazio nella ricerca universitaria.
GENDER =In teoria è la parola inglese dell’italiano “genere”. In pratica, ultimamente, è un mostro creato da qualche gruppo religioso che mette confusamente insieme un sacco di cose, di cui alcune assurde, che prevederebbe: a)che il sesso biologico non conti nulla e possa essere scelto e cambiato da ognuno a seconda di come cambia il vento; b)che le maestre debbano insegnare la masturbazione ai bambini fin dall’asilo; c)che si insegni ai bambini che non sono né maschi né femmine mettendo in crisi la loro identità di genere; d)che tutti debbano esplorare la loro omosessualità; e)che la famiglia tradizionale non conti più niente; f)che gli omosessuali possano sposarsi e adottare bambini; g)che venga legalizzata la maternità surrogata; h)che venga vietato di pensare che l’omosessualità sia un peccato… e una marea di altre cose che ora non mi vengono in mente. Questa teoria non ha riscontro in nessuna pubblicazione di carattere scientifico, non la sostiene nessuno e va dunque ritenuta mera invenzione di chi la combatte, va ritenuta cioè terrorismo comunicativo e creazione di ingiustificato allarme sociale.
In questo mostro Gender sono messe insieme molte questioni, alcune palesemente assurde e alcune serie. Ma di quelle serie ognuna ha già un nome specifico e una storia sociologica o scientifica: chiamiamole con il loro nome senza mischiarle tutte nella pericolosa e scorretta confusione del Gender.
Quindi, caro Gualtiero, la tua domanda decade. Non vi è nessuno che vuole la spersonalizzazione di genere e di identità dei propri figli e nessuno la propone. Non è una questione di tolleranza né di incapacità di spiegare la questione ai figli. E’ una questione di semplice buon senso: non si crede alle scie chimiche e non si crede a questo Genderrr.
Poi per carità… se uno ha tanto bisogno di crearsi un nemico o di vedere complotti mondiali per sentirsi meglio, faccia pure.
Andrea ma tu credi veramente a quello che scrivi??? e leggi gli opuscoli dell’oms e quelli che in molti hanno postato derivanti dal lavoro tra lega lgbt e governo’??? Perche’ il tuo film e’ davvero pessimo e fuori da qualsivoglia logica.
Gualtiero, il mio difetto, in questo caso, è proprio quello di “non credere” e di non parlare per sentito dire, ma di andare direttamente alle fonti, leggerle e studiarle. Dopodiché, nel modo più onesto possibile, do definizioni, argomentazioni e traggo conclusioni logiche.
Se vuoi interloquire utilmente, fai la stessa cosa: comincia con il darmi la tua definizione di Gender (sennò non ci capiamo), dimostrami che esistono pubblicazioni scientifiche che supportano la tua definizione, dimostrami che viene applicato e, infine, distingui bene le questioni senza fare confusioni e senza utilizzare frasette ad effetto che non hanno alcunché di razionale.
[Quest’ultima frase significa che se tu mi accusi di farmi dei film, poi io, a mia volta, accuso te, di paranoia e non se ne esce].
Per non perdere tempo e cominciare a discutere seriamente (anche se prima, come detto sopra, dovresti darmi la tua definizione di Gender, etc) ti dico subito:
– il documento OMS non ha nulla, ma proprio nulla, a che fare con il Gender (per stessa ammissione di alcuni dei 18 psicologi marchigiani che si sono dissociati dal loro presidente), ma con una visione naturalistica della sessualità [mentre il Gender fa riferimento ad una visiona culturalista]
– Invece il progetto READY (credo tu faccia riferimento a quello citando la sigla LGBT) avendo a tema il rispetto delle persone LGBT riguarda, per forza di cose, anche i transgender (rappresentati dalla “T” di LGBT). Questo è l’unico caso in cui trovo una parziale consonanza di definizione con il Gender. Ma la domanda diventa: se la parola “Transgender” esisteva già, che bisogno c’era di inventarsi la parola “Gender”?
gender sta per genere…gender studies ovvero studi sull identita’ di genere…testi che parlanno di gender studies ne trovi a iosa basta che ti fai un giro su intenet oppure nei siti delle principali universita’ del mondo.Dove sta il non capire cosa.???
andrea ci rinuncio guarda..se tutte le fonti che ti sono state postate direttamente da me ma anche da altri non ti hanno chiarito le idee la cosa diventa decisamente sterile e improduttiva.
Non è che me ne freghi più di tanto del genderrrrrrrr, come lo scrive Ferroni, che sembra ormai diventato parte civile nella discussione; tant’è, che commenta solo e soltanto per smentire ,gender e scie chimiche. Mah…ognuno ha le sue fisse.
Però, Andrea, scusa ma, mi sai dire perchè confondi la validità scientifica di una qualsivoglia teoria ,con una legge dello Stato? Ma cosa c’entra la validità scientifica con una legge dello Stato, o programma educativo ministeriale ? Ma niente, c’entra! Proprio niente! Se domani, metti, il Parlamento italiano decidesse che i prossimi nati debbano avere un nome maschile ed uno femminile, aprendo così la strada ad un possibilismo di genere diverso dal sesso biologico, servirebbe a qualcosa il parere della comunità scientifica ? Ma se ne fregherebbe altamente lo Stato della validità scientifica e dei drammi psicologici dei singoli individui per l’applicazione di una tale legge! Come ti ho già detto tempo fa in privato, non è, per esempio, che la teoria fisiognomica del Lombroso avesse una base scientifica certa e riconosciuta, tuttavia, ha avuto il suo seguito come teoria secondo la quale il comportamento criminale di un individuo è dettato alla nascita secondo i propri tratti somatici. Oppure, le leggi razziali, secondo cui la razza ariana sarebbe superiore. Ma cosa c’era di scientifico da essere adottata ed impartita anche nelle scuole dai regimi nazo-fascisti? Niente. Tuttavia, non sto qui a ricordarti quanti milioni di morti lo scorso secolo in virtù della presunta superiorità della razza ariana. Quindi, per cortesia, lascia stare la filosofia e la logica, soprattutto quando la premessa è falsa, e quindi non può che comportare una falsa conclusione, come nel tuo caso: il gender non ha fondamenta scientifiche, quindi il gender non esiste: ma dàI non è che tu sei intelligente e noi scemi.
Con simpatia, sempre.
Gualtiero, oltre a rimandarti al commento sopra sulla differenza tra Gender Studies e Gender (nell’accezione con cui viene usato ultimamente in Italia), non posso che prendere atto: o non hai argomenti o non ti interessa discutere razionalmente ma solo buttare là delle frasi. A presto.
Tamara, in linea teorica in uno Stato dittatoriale, teocratico o *prescientifico* avresti ragione. Ma in uno Stato come è l’Italia, con tutti i difetti che ha, si presuppone ancora che così come non possono essere stabilite per legge questioni che riguardano la salute pubblica solo sulla base di mere opinioni politiche non condivise, allo stesso modo non possono essere stabilite politiche educative scolastiche nazionali su base ideologica di parte.
Andrea: mah! è una tua opinione quella sul nostro ” Stato democratico” . Ciao.
Però, Tamara, sarebbe carina l’idea di avere due nomi, uno femminile ed uno maschile. Una volta spiegata la differenza, il bambino sceglierebbe da solo senza nessuna interferenza quale nome usare. I nomi potrebbero essere usati anche in virtù di come ci si alza la mattina. Oggi mi sento uomo,quindi mi chiamo Spartaco, oggi mi sento donna, mi chiamo Gelsomina, oggi mi sento tutte e due e mi chiamo…come mi chiamo? Ah Andrea che va bene, oppure Spartaca, che mantiene comunque una certa tendenza alla mascolinità oppure Gelsomino che naturalmente mi farebbe sentire più donna. Spiegato questo semplice concetto, non si avrebbe più nemmeno bisogno di parlare ancora di Gender lasciando al bambino e alla sua creatività l’assoluta libertà di scelta della propria sessualità.
Possiamo vivere come vivono gli altri e tuttavia nascondere un no più grande del mondo: è l’infinito della malinconia…
Andrea io onestamente e tanti altri ti abbiamo dato fonti certe di discussione e perorato le nostre opinioni ma se tu non vuoi ascoltare che dire…buona giornata e comunque sono daccordo con Tamara.
Micucci io direi Filocamo e guglielmina puo’ andare bene???’
Ceresani, come no. Però, quella Lube, possibile che non c’è un posto dove piazzarla?
e se la mandassimo a…vediamo Osimo???
scusate dimenticavo…Andrea scusa spiegaci cosa significa ” politiche educative scolastiche nazionali su base ideologica di parte” ….
‘Pensare significa sempre seguire una linea magica’; ‘Non è necessario essere competenti, sapere, o conoscere un campo particolare, bensì apprendere questo o quello in campi differenti,‘quel che conta in una linea è sempre la metà, non l’inizio o la fine. Si è sempre nel mezzo di un cammino, infatti, nel mezzo di qualcosa’.
come diceva dante….nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una SELVA OSCURA…..
L’idea del doppio nome va in crisi quando si vuol chiamare qualcuno E’lia (come FEMMINUCCIA) ed Elìa (come MASCHIETTO).
Mi piacciono le analogie di pensiero con cui Pavoni e Ceresani giungono alla stessa conclusione.
La Lube ad Osimo? Mmm, troppo vicino, con una schioppettata ..la si raggiunge.
Iacopini, beh, si potrebbe fare una legge che proibisca nomi che possono causare confusione tra più sessi. Certo se la teoria Gender alla fine esiste, non sarà facile mettere mano ad eventuali problemi anche anagrafici. Però, se, per fare un esempio, sia all’atto di nascita che sulla carta d’identità non si dovesse scrivere più maschio o femmina, lasciando tutto alla libera interpretazione della propria sessualità, che sia a senso unica, mista o molto mista, siamo già un bel pezzo avanti nello sburocratizzare il problema.
Gualtiero, prima rifiuti di dialogare razionalmente e poi chiedi spiegazioni e precisazioni a me (su cose peraltro già molto chiare). Ti ho chiesto una definizione di Gender. Comincia tu.
Poi affrontiamo uno alla volta i famosi testi che secondo te dimostrerebbero l’esistenza del mostro demoniaco che cambia il sesso ai bambini.
Scusa Andrea ma letto questo https://it.wikipedia.org/wiki/Consulenza_filosofica e anche e questo
http://www.consulentifilosofici.com/index.php/storia adesso mi sono chiare alcune cose.
il mostro demoniaco dove lo hai visto nell’ultimo godzilla???’ peraltro io e tanti altri come gia’ detto e’ un bel po’ che parliamo e citiamo fonti in modo razionale cosa che non si puo’ dire di altre affermazioni che unite ad un certo tipo di approccio filosofico e non rendono praticamente totale l’incomunicabilita’ dato che un conto e’ la realta’ un conto la filosofia e le sue varie accezioni.La definizione di gender=genere per la definizione di gender studies la trovi come gia’ anche da me riportato in altri post dappertutto nella rete cosi’ come anche le universita’ che studiano i medesimi.Sul manifesto creato dal governo insieme alla lega lgbt vi e’ poco da dire se non quello che io ed altri abbiamo gia’ detto e che si evince dal documento stesso che getta molte ombre sul testo stesso e che non convince neanche molti psicologici ovvero l’iniziazione ad una sessualita’ precoce,il genere etc….i bambini sono bambini stiamo sempre piu’ cercvando di farne degli adulti precoci ed e’ sbagliato.La tolleranza si insegna nelle famiglie e non nelle scuole che non sanno,parafrasando la famosa frase sul medico,insegnare a loro stesse viste carenze croniche e possibilita’ di interpretazioni continue dello stesso documento.etc…etc….
Beh… Gualtiero,
1) ancora non mi è chiaro a quali fonti fai riferimento (metti, per cortesia, un link -uno alla volta se ne hai tanti-) e discutiamone, tenendo presente che non è razionale citare delle fonti se poi non esse non vengono comprendere o vengono interpretate arbitrariamente.
2) La fallacia logica che hai riportato citando la consulenza filosofica si chiama argumentum ad hominem. E’ una scorrettezza retorica.
3) L’unica cosa che mi pare abbastanza chiara in mezzo agli slogan che butti qua e là è che la tua definizione di “Gender” corrisponde a “studi di genere”. Se è così, intanto non si capisce perché si dovrebbe cambiare termine visto che una locuzione c’era già; in secondo luogo non si capisce a quale delle tante problematiche individuate dagli studi di genere fai riferimento visto che gli studi di genere sono un insieme complesso non sempre coerente e visto che alcune conclusioni (tipo, per banalizzare, che nessun dato di natura impedisce a una bambina di praticare la boxe e nessun dato di natura sostiene che una donna debba essere pagata di meno di un uomo se essi svolgono la stessa mansione lavorativa nello stesso luogo) sembrano ampiamente condivise da tutti.
4) Ti ho chiesto l’amicizia su FB, così facciamo prima e magari nasce un confronto utile ad entrambi