di Marco Cencioni
La Rotitalia, azienda con 40 anni di storia, rischia di chiudere a causa della vicinanza con il poligono di tiro di Sarnano. Nei giorni scorsi, Fiorella Funari hanno avvertito con una lettera i 10 dipendenti dell’intenzione di chiudere o almeno trasferirsi altrove.
La Rotitalia produce carta in rotoli, etichette e tubi di cartone e il esporta in Italia e in Europa. A separarla dal poligono di tiro c’è solo una recinzione.
Un anno e mezzo fa due stand del poligono erano stati sequestrati in seguito ai controlli del corpo forestale (leggi l’articolo), dissequestrati temporaneamente un mese dopo per permettere lo svolgimento di lavori di adeguamento (leggi l’articolo) e poi definitivamente liberati.
Funari però si lamenta: «Dopo il riposo forzato dovuto al blitz del Corpo forestale e al ripristino dell’attività in cui assicuravano la messa a norma dell’impianto, hanno ricominciato a sparare quasi tutti i giorni domenica compresa. Ma quanto è a norma se il tetto del capannone adiacente al poligono è pieno di proiettili?». Da qui la decisione di scrivere una lettera ai dipendenti:
«La storia va avanti da anni – spiega – ma ora ho paura per la sicurezza dei miei lavoratori. Quando sparano non possiamo lavorare. Oltre al rumore, ho paura che qualcuno possa farsi male».
Della situazione si sta interessando la politica cittadina. Giovedì mattina i dipendenti verranno ricevuti in Comune dal sindaco Franco Ceregioli e il consigliere Giacomino Piergentili presenterà domani mattina una mozione urgente per chiedere spiegazioni al primo cittadino su quali iniziative intende prendere per tutelare i posti di lavoro e risolvere la situazione che si è creata.
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Ma come può un tetto essere pieno di proiettili???
o ma qua gira tutto al contrario?????
forse più che proiettili avranno inteso migliarine ossia il piombo interno cartuccia.
il bossolo o la cartuccia rimangono nel fucile in tal caso si parli di fucili.
Beh, non conosco la situazione, ma se arrivano parti di proiettili io tranquillo non ci starei… Solidarizzo con la titolare che si preoccupa dei dipendenti come se fossero persone di famiglia.
Per Silvetti. La titolare non si è documentata a sufficienza (usiamo un’espressione eufemistica) sulla situazione del poligono rispetto alla normativa di riferimento.