di Monia Orazi
Buzzi Unicem ha presentato oggi una nuova offerta d’acquisto per il gruppo Sacci, del valore di 74 milioni di euro, più altri 25 in futuro, con l’ ultimatum di accettarla il prossimo 21 settembre. L’annuncio è stato diffuso in un comunicato stampa ufficiale del gruppo. «In data odierna Buzzi Unicem ha presentato a Sacci Spa (Sacci) un’offerta vincolante per l’acquisizione del ramo d’azienda costituito dalle attività cemento e calcestruzzo preconfezionato, nell’ambito del piano concordatario di Sacci stessa», si legge nella nota. Il prossimo 30 settembre si terrà l’udienza di fronte al tribunale di Roma, dove il gruppo cementiero romano della famiglia Federici, che nelle Marche possiede il cementificio di Castelraimondo (leggi l’articolo) presenterà istanza di concordato preventivo. L’offerta prevede l’acquisto di 5 stabilimenti per la produzione di cemento (Cagnano Amiterno, Castelraimondo, Tavernola Bergamasca, Greve in Chianti e Livorno), oltre a tre terminali attualmente inattivi (Manfredonia, Ravenna e Vasto) e 27 impianti per la produzione di calcestruzzo preconfezionato, principalmente siti nelle regioni centrali del paese. «L’offerta sarà valida e vincolante fino al 31 marzo 2016 – specifica il gruppo Buzzi – a condizione che Sacci la utilizzi, entro il 21 settembre 2015, quale parte integrante della propria domanda di concordato al Tribunale di Roma».
Nel comunicato si ricorda che se Sacci accetterà l’offerta, l’acquisto del gruppo sarà comunque subordinato all’accettazione della richiesta di concordato da parte del giudice, oltre che all’approvazione dell’operazione da parte del Garante della concorrenza e del mercato. Il grande gruppo cementiero di Casale Monferrato aveva presentato la prima offerta di acquisto per Sacci lo scorso marzo, per un totale di 120 milioni di euro, poi respinta dalle banche e dai creditori Sacci, un totale di 18 entità diverse, lo scorso maggio (leggi l’articolo). Buzzi Unicem verserà un «prezzo provvisorio di 74 milioni di euro, finanziato con disponibilità liquide e/o di linee di credito già in essere». Questa cifra potrà essere modificata «in funzione dei debiti e crediti afferenti il ramo d’azienda alla data di trasferimento», si legge nella nota. A questa cifra saranno aggiunti almeno altri 25 milioni di euro, si tratta di un somma variabile «in funzione di determinati eventi futuri, tra i quali, in primis, il margine operativo lordo (Ebitda) realizzato in Italia nell’arco dei prossimi quattro esercizi». L’azienda piemontese motiva l’acquisto Sacci con «l’intenzione di svolgere un ruolo attivo nel processo di consolidamento del settore in Italia, ottenere sinergie produttive e commerciali, attraverso economie di scala e razionalizzazioni industriali, e quindi migliorare il proprio posizionamento competitivo e le prospettive di redditività, guardando con ottimismo ad un graduale recupero degli investimenti in costruzioni nel paese». Domani l’assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi incontrerà Renzo Marinelli e Mauro Riccioni, sindaci di Castelraimondo e Gagliole allo scopo di mantenere attivo il sito produttivo e garantire l’occupazione.
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Su queste necessarie operazioni c’è un triste silenzio della politica. Vogliamo importare anche il cemento? Come si fa con l’energia elettrica, con il metano, NO TAV, no Consmari. Poi ci si flagella per la chiusura dei stabilimenti e si accusa sempre e comunque chi sta al timone. La competitività del nostro paese viene sempre meno facendoci diventare dipendenti da chi ha molto più coraggio di noi. Ivano Tacconi capo gruppo Udc Comune di Macerata.