di Laura Boccanera
«Il crematorio è una scelta scriteriata, sono qui come cittadino per dire no e come membro della maggioranza per oppormi alla realizzazione dell’impianto. Questa proposta non passerà in consiglio, scelta fatta dalla giunta, ma gran parte della maggioranza non è d’accordo, io e Costamagna non ne sapevamo nulla». Non è il presidente dei No crem a dire queste parole, ma il vice presidente del consiglio comunale e consigliere Pd Daniele Maria Angelini, intervenuto ieri sera nell’affollata riunione del comitato che si è tenuta a Civitanova Alta e presieduta da Alberto Mobili e Elena Parisi. Presenti anche diversi consiglieri comunali, per lo più di centro destra e grillini. L’incontro, senza contraddittorio vista l’assenza del sindaco che non ha delegato nessuno per illustrare il progetto non potendo essere presente (leggi l’articolo), si è aperto con un video di “Mi manda Rai tre” di qualche anno fa sul caso del crematorio di Ascoli. Il presidente dei No crem ha poi presentato le ragioni del no che esulano dalla libera scelta sulla cremazione, ma che insistono sull’inopportunità di realizzarlo a Civitanova Alta. Mobili ha fatto riferimento anche alle aziende che hanno presentato il progetto, di cui due provenienti da Lombardia e Piemonte e una locale che fa riferimento ad un’impresa di pompe funebri.
Ma l’intervento sicuramente più inaspettato è stato quello di Angelini che boccia la proposta della giunta con veemenza e si schiera con i residenti. Anche il vice presidente del consiglio comunale infatti risiede a Civitanova Alta, vicino all’istituto superiore Corridoni. «E’ una zona che non può essere contaminata – ha detto – non sapevo nulla di questa ipotesi, ho chiamato il presidente Costamagna e anche lui ne era all’oscuro. E’ stata discussa in una riunione di maggioranza alla quale non eravamo presenti. Ho scritto al sindaco chiedendo di rivedere questa posizione, io dico no al forno crematorio e garantisco al comitato che non passerà in consiglio comunale. Dobbiamo unirci tutti e fare le barricate, questa è una battaglia più importante di quella del cavalcavia dove c’erano in ballo solo interessi privati, qui c’è in ballo l’interesse di una comunità e sarebbero dei pazzi. Hanno sbagliato e faccio io stesso ammenda per non essermene accorto». Critico anche il comitato di quartiere che lamenta di non essere stato avvisato nell’ottica di scelte partecipate sul destino di questo progetto. Il comitato ha poi illustrato brevemente alcuni dati che comproverebbero l’inutilità della realizzazione: «Costerà un milione e mezzo di euro e il Comune affiderà per 30 anni la gestione ai privati che in caso di eventuale fallimento lascerebbero i debiti in capo al Comune attraverso la modalità di project financing – continua Mobili – 2.500 metri cubi per 500 metri quadrati di cemento che intossicherà le nostre case. Attualmente sono 40 le cremazioni, da progetto le aziende contano di arrivare a 800 annue, il Comune ci guadagnerà 10 euro a salma, sono 8mila euro annui, ne vale davvero la pena?»
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Ma se Angelini non abitava nella zona di futuro inquinamento, se la pigliava tanto? La giunta, completamente distaccata dai consiglieri? Quasimodo, il gobbo di Notre Dame all’oscuro di una decisione di giunta così importante e che per poterci mangiar sopra prevede almeno il consenso dei membri più in svista? Beh, questo è un altro tipico caso civitanovese di ” Piatto ricco mi ci ficco “. (” Gli assessori e i sindaci, andrebbero pesati prima e dopo il mandato elettorale.” Leonida Rubistein )
Ma sono contrari al crematorio in quel posto o al crematorio in generale? Crematorio si, ma da un’altra parte?
@ Giampalo Sbarbati
Sebbene l’acronimo sia di lingua inglese noi italiani sembra siamo diventati maestri indiscussi di questo sport olimpico
NIMBY
https://it.wikipedia.org/wiki/NIMBY
Peroni dicci il tuo illuminanato pensiero, facci sapere se sono da buttare nel cestino dei rifiuti anche le salme di chi sceglie di farsi cremare.
Dicci Peroni, dicci……..