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(In alto la galleria fotografica di Andrea Petinari)
L’ultima cornamusa ha smesso di suonare quando le prime luci dell’alba già illuminavano la Terra di Mezzo, sulla piana di Colfiorito. Scivola così via, dolcemente, la 13ª edizione del Montelago Celtic Festival. Nella splendida cornice di Taverne di Serravalle di Chienti, a cavallo tra Marche e Umbria, la tre giorni di musica e cultura celtica firmata Arte Nomade non conosce crisi e rinnova il successo degli anni precedenti, consolidando i numeri. Ventimila persone, da tutta Italia ed Europa, hanno condiviso la gioia di far rivivere un’antica cultura, in uno spirito di gentilezza, pace e armonia, lontano dalla frenesia di tutti i giorni e dall’individualismo della moderna società. Un popolo di moderni druidi, cavalieri e combattenti contemporanei, ha ballato senza sosta come per rinnovare un antico rituale. Le note di Gabriele Possenti, Green Clouds, Rapalje, Mercedes Peòn, The Rumjacks e Etnoarmonia hanno dato vita a uno spettacolo di suoni ininterrotti che ha letteralmente fatto volare l’altopiano in una dimensione mistica, onirica.
Un’edizione particolarmente tranquilla dal punto di vista degli interventi delle forze di sicurezza, a testimonianza che Montelago rappresenta non solo un festival musicale ma la diffusione di una cultura, di un modo di vivere e di fare festa. Nel pomeriggio anche la visita del presidente della Provincia Antonio Pettinari: «È molto bello vedere tantissimi giovani che si divertono in modo pacifico e con spirito solidale». Braccialetto arancione fosforescente rigorosamente al polso, il presidente si è complimentato con gli organizzatori, evidenziando come Montelago sia una delle principali manifestazioni che, portando persone da tutta Italia e anche dall’estero, consente di promuovere e far conoscere le svariate ricchezze del territorio, con una ricaduta importante dal punto di vista economico per tutto l’entroterra.
Pettinari è rimasto colpito dalla pulizia dei prati e degli spazi e dall’efficacia della raccolta differenziata, merito anche dell’opera di sensibilizzazione dei volontari di Legambiente, che è passato a salutare, e degli operatori del Cosmari, per una festa a impatto zero con stoviglie e posate completamente biodegradabili. A fargli da Cicerone, durante la visita alla rassegna, Gabriele Santamarianova, sindaco di Serravalle di Chienti. Musica e concerti, ma anche sport, attività all’aria aperta, rievocazione storica, riti, matrimoni druidici, conferenze, lezioni-spettacolo, stage musicali, artigianali, danze, giochi, arti, foto, natura e libertà, sospesi tra i verdi prati e un cielo limpido e fortunato, che ospita di giorno il passaggio di un’aquila e di notte le acrobazie delle stelle in caduta libera. Spettacolare la battaglia degli eserciti, capace di coinvolgere un pubblico senza età, fino all’accensione dei fuochi sacri, preludio alla Notte Celtica. Dopo solamente musica a risuonare libera nella Terra di Mezzo.
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E, dopo la festa, tornino tutti a lavorare.
Credo vada dato atto a Maurizio Serafini e a Luciano Monceri, di aver messo in piedi una delle manifestazioni più belle per la nostra Regione.
Credendoci e andando contro un iniziale ostracismo da parte delle istituzioni e tanti pregiudizi.
I ragazzi si fanno le canne al ” Montelago festival”?
Meglio lì che in una discoteca della riviera.
Ma ormai l’ evento è diventato molto seguito anche da ” normalissime” famigliole che vogliono passare un pò di tempo in totale libertà.
Quindi…….
Grazie ad Arte Nomade per l’ impegno profuso.
Hanno beccato uno spacciatore con centinaia di dosi pronte. Presto, chiudete la festa celtica per quattro mesi!
VAALEEERIOOOOOOOOOOOOO!
Una via per ARTENOMADE? RACCOGLIAMO LE FIRME?