di Laura Boccanera
E’ ormai una cattedrale nel deserto di cemento il Civita Center. Il grande complesso commerciale di Civitanova, sorto nel 2003 e che contava 29 attività commerciali e l’Iper di 7.500 metri quadri, ha ufficialmente chiuso. Anche gli ultimi negozi se sono andati: da molti mesi infatti nella struttura al vocio degli avventori era subentrato il silenzio e lo sguardo puntato addosso degli ultimi commessi, quasi stupiti all’ingresso di clienti dalle porte scorrevoli centrali. A rimanere nel centro commerciale solo Sarni Oro e il punto bar dello stesso gruppo, l’ottica Optissimo e il negozio di abbigliamento Caporiccio. I primi se ne sono andati. Caporiccio resta formalmente, ma è in fase di smobilitazione e sta rimandando indietro la merce. Inutile telefonare o passare, tutto è chiuso, deserto il parcheggio al quale è stata staccata di notte anche la corrente elettrica. Da oltre un anno sono in corso trattative per la vendita o cessione degli spazi, ma ancora non si è in grado di stabilire una tempistica certa e se un futuro per quello che fu il colosso del commercio c’è. Fonti interne all’azienda fanno trapelare di trattative in corso e insistentemente torna in auge anche l’ipotesi dell’imprenditoria cinese anche se al momento nulla è stato firmato.
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Soldi Soldi soldi. ….e noi paghiamo! !!!!!
Che tristezza…..
che schifo mafia ovunque..
Grande operazione sciagurata dell’Amministrazione
Un’altro stabile all’abbandono….extracomunitari, tossici..fatevi avanti!!!!!
Complimentoni per questa ennesima IPERcagata
Da neuro avere costruito accanto a questa struttura un’altra praticamente identica per fare chiudere la prima…. Bastava (ed avanzava…) la costruzione del nuovo palazzetto
Nuovo centro comm. Andrebbe abbattuto il vecchio e rielaborare uno spazio verde a spese di chi costruisce il nuovo.
E continuano a costruire centri commerciali…?!
mi dispiace per chi ci lavora ma d’altronde hanno affossato tanti piccoli commercianti…amen!
Non conosco le vicende, ma se noi consumatori da una parte critichiamo questi centri commerciali che nascono come funghi, dall’altra parte siamo la “domanda” che spinge i commercianti alla costruzione degli stessi.
Quanto spregio di soldi che schifo.
Xke stava ancora aperto??
Era meglio questo che quello nuovo!
Pronti per la prossima abbuffata
Che spreco….
Una gestione del territorio completamente asservita a logiche di speculazione commerciale e finanziaria . Cosa c’è ne faremo di quella immensa struttura che chiaramente non ha futuro !? Non era certo difficile prevedere una fine del genere !
Si adoperino perchè non diventi un altro Hotel House…il rischio c’è: senza luce di notte, senza controlli, con tutta questa povera gente in giro senza arte nè parte e senza casa..
Totalmente d’accordo con Mario Iesari.
Corvatta Claudio, Silenzi Giulio e Costamagna Ivo.
I 400000 frequentatori del centro commerciale si sono spostati ,hanno attraversato la strada , tra qualche anno ne apriamo un altro ancora piu grande et voilà andranno in quello, intanto ride chi ha venduto la terra chi ha costruito e chi lo ha permesso…