di Laura Boccanera
Multe al molo foraneo, la Capitaneria di porto accoglie i ricorsi e così rimodula e abbassa le sanzioni che passano da 1.032 euro a 51 euro. Secondo la direzione di Ancona, preposta a dirimere i contenziosi, Civitanova avrebbe applicato un codice del regolamento invece che un altro, facendo salire la sanzione fino a diventare salatissima. I fatti risalgono allo scorso 23 novembre (leggi l’articolo) quando due donne vennero multate per 1.032 euro ciascuna per aver superato la sbarra del molo foraneo (in precedenza chiuso dal comandante e riaperto solo dopo la messa in sicurezza e i lavori effettuati dal Comune con i fondi regionali a tempo record – leggi l’articolo). A nulla valsero le rimostranze delle due civitanovesi che dissero di non sapere del divieto di oltrepassare la sbarra del molo anche per i pedoni. Da qui la decisione di fare ricorso rivolgendosi agli avvocati Laura Domenella e Giovanni Trapanese del foro di Ancona. Oggi la notizia della rimodulazione definitiva della multa a 51 euro. Fondante per il ricorso sarebbe stata la contestazione che Civitanova avrebbe applicato la normativa sbagliata: ad aver fatto lievitare fino a 1.032 euro la multa era stata l’infrazione dell’articolo 25 del regolamento del porto del 9 agosto 2011, modificato con ordinanza 50/2013 che vieta il transito ai mezzi in tutta l’area, ma non ai pedoni e l’articolo 1.164 del codice della navigazione. La Capitaneria di Ancona ritiene invece che avrebbe dovuto essere applicato l’articolo 1.174 comma 2 del codice della navigazione. I legali ora potrebbero impugnare la sanzione e decidere di fare opposizione al giudice di pace competente.
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Per non delegittimare del tutto la capitaneria di civitanova hanno dovuto comunque mantenere un minimo
Ed ora fategli pagare tutte le spese al C
Ed ora se c’è stato un errore da parte della Capitaneria le spese fatele pagare al nuovo Comandante
Se so fenomeno non sa manco li regolamenti deve ji a capá li cucciolitti… Si capito fenomeno? cala da so piedistallo
Il comandante Grottoli che si vanta di applicare la legge in maniera assoluta, senza guardare in faccia a nessuno, ora deve spiegare quale legge ha applicato se non è stato neppure in grado di individuare l’articolo punitivo della violazione commessa. Un consiglio spassionato all’Ammiraglio Ispettore Angrisano, già apprezzato Comandante della Capitaneria di porto di Termoli, ed all’Ammiraglio Ferrara affinchè lo rispediscano immediatamente a Roma ad espletare l’incarico di addetto per non provocare ulteriori danni ed infangare l’immagine delle Capitanerie di porto che sempre si sono distinte per il servizio incondizionato ai cittadini e la collaborazione costruttiva con tutti gli operatori portuali. in questo breve lasso di tempo ha dimostrato non solo l’incapacità di rapportarsi con l’ambiente, una conoscenza superficiale della materia che dovrebbe gestire ma soprattutto una protervia che non è mai stata nelle corde di questo Corpo.
che figura…..
anzi, dovevano rilevare pure la violenza privata, l’istigazione a delinquere, la mancata apposizione del divieto di accesso, il rischio di infarto per la malcapitata, ecc.