Una vera ondata di assenso incondizionato ed entusiasmo istituzionale ha accompagnato l’elezione a presidente della Repubblica di Sergio Mattarella. Alla soddisfazione già espressa dai rappresentanti politici maceratesi (leggi l’articolo) ha fatto seguito nel corso della giornata il commento positivo dei rappresentanti regionali a partire dal presidente e grande elettore Gian Mario Spacca.
“Una personalità di grande sensibilità istituzionale – ha detto il governatore delle Marche – la cui lunga storia politica e umana rappresenta garanzia di solidità e fiducia in una fase particolarmente difficile per il nostro Paese. L’esperienza consolidata, l’agire a schiena dritta, la riservatezza coniugata con la fermezza, la drammatica vicenda personale, il rigore morale del presidente Sergio Mattarella, sono profili di sicurezza per il Paese”. Altrettanta stima è stata espressa da un altro grande elettore marchigiano, il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Bugaro (Fi) che però seguendo le direttive di partito non ha votato per il giudice costituzionale giustificando la differenza fra idea e azione con la strategia politica imposta dal premier Matteo Renzi per l’elezione del capo dello Stato.
«La mia posizione non è su Mattarella, personalità stimata e con la quale ho anche una certa affinità culturale – rivela Bugaro – a partire dal fatto che siamo entrambi cattolici, ma semplicemente di metodo. Non ho espresso la preferenza perchè il metodo seguito da Renzi è stato di tipo impositivo ed improntato alla furbizia: non si può chiedere di votare la riforma elettorale la scorsa settimana al Senato affermando che sulle regole e sul Quirinale occorre condivisione, salvo poi decidere in solitario il nome del candidato e mettere chi ha dato dimostrazione di serietà, davanti a fatto compiuto. È la seconda volta che Renzi fa il furbetto dopo il famoso #enricostaisereno e queste cose primo o poi in politica creeranno ripercussioni».
Un minuto da applausi ha accolto la notizia durante l’assemblea dell’Anci delle Marche.«Una scelta eccellente – ha commentato il presidente e sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi – e va rimarcata la grande convergenza di molte forze politiche». «Mattarella è una persona per bene e sarà un grande presidente – ha detto il direttore di Anci marche Marcello Bedeschi -. Ero amico del fratello Pier Santi Mattarella ucciso dalla mafia». Nel corso dell’assemblea Marco Fioravanti, presidente del consiglio comunale di Ascoli Piceno, è stato eletto coordinatore dei consigli comunali di Anci Marche. Come vice è stato scelto Marcello Milani, presidente del consiglio comunale di Ancona.
Anche il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi si unisce al coro di apprezzamenti. «Un sospiro di sollievo ed una grande soddisfazione al raggiungimento del quorum ed al suo largo superamento – ha commentato Solazzi – Dopo l’increscioso ‘spettacolo’ che caratterizzò due anni fa la mancata elezione di Prodi, oggi il Parlamento ha dato prova di responsabilità, eleggendo, a grande maggioranza, un uomo di indubbio valore politico, culturale ed umano. Un uomo che ha messo il rigore morale ed il profondo senso delle istituzioni al centro della sua azione politica».
La deputata fabrianese del M5S Serenella Fucksia riconsidera la linea di partito e converge a posteriori sul nome del nuovo capo dello Stato. «Avremmo dovuto fare qualcosa di diverso, magari sostenendo Prodi. Imposimato non era adatto a fare il Presidente della Repubblica, a questo punto meglio Mattarella».
(cla.ri.)
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L’impressione che si ha è che Renzi li tiene – volgarmente parlando – tutti per le palle. E – volgarmente, ma espressivamente parlando – egli ha le palle a cubo. E’ un cinico che sfrutta tutte le occasione e le debolezze umane. Magari è anche un chiaroveggente, che vede “dentro” e “dietro” le persone e le situazioni.
Mi piace rispondere a Serenella Fucksia. Il metodo di lasciare decidere alla Rete è rischioso. La politica va meditata e esternata dialetticamente. Ma in sedi dove ci si guarda nelle palle degli occhi e dove si comunica direttamente. L’epoca dello scandalismo e delle vacche grasse è finito. Oggi, la proposta Radicale di mandare in Parlamento una Cicciolina verrebbe accolta a pernacchie. Guardiamo come sono finiti per la irrealtà delle loro proposte.
Oggi, la politica urlata da Grillo non scuote più. Nel 25 per cento di voti al M5S c’è stato il mio per due volte. Ma vengo dal PCI. e all’epoca la politica del PCI si faceva seriamente in stretto contatto con la base degli iscritti e dei simpatizzanti. Lo stesso era per la DC, dove le “correnti” servivano pure per questa dialettica.
Vorrei avvisare la Fucksia, che stimo perché in diverse occasioni ha tirato fuori gli attributi, che famiglie intere che votavano per M5S si stanno spostando sulla Lega di Salvini….
Di fronte all’immaginario collettivo Imposimato è “nessuno”. Il professore Rodotà ce lo ricordiamo fin da quando era docente all’Università di Macerata. Persona di sicuro stampo democratico e garantista costituzionale. Era però troppo di parte, verso Sinistra.
Mattarella ce lo ricordiamo per il Fratello assassinato e per essersi dimesso a causa della Legge Mammì, che favoriva Berlusconi. Fu un politico che se ne fregò della poltrona e del potere. E un raro democristiano etico che sta al “Centro”, ossia può espandersi sia verso “Destra”, che verso “Sinistra”. . E far convergere sulla difesa della Costituzione sia la “Destra”, che il “Centro”, che la “Sinistra”.
Abbiamo bisogno di sicurezze da parte delle Istituzioni. A cominciare dalla Forze dell’Ordine, passando per la Magistratura, fino alle Forze Armate. Il futuro che ci aspetta è l’orrore già manifestato. Ecco perché il primo atto da neo-presidente Sergio Mattarella è stato quello di visitare le Fosse Ardeatine. In quei brevi momenti c’è tutta la strategia da Presidente della Repubblica. I politici ne facciano tesoro, poiché il Presidente Mattarella ha dietro tutti gli Italiani che amano la loro Nazione e la loro Identità. E per il Presidente Mattarella mandano a quel paese Berlusconi, Grillo, Meloni, Salvini, Vendola, eccetera.
Finalmente riconosco il Rapanelli di una volta, idealista e concreto al tempo stesso.
Non sono d’accordo con te su niente, Rapanelli, tranne sull’ utilità effettiva del M5S, che io al contrario di te non ho mai sostenuto, propagandato, e che mai voterò, e sul fatto che Renzi sia un cinico- ed opportunista- come pochi. Sul nuovo Capo dello Stato mi riservo di esprimere giudizi fino al primo atto della sua presidenza. Se però il buongiorno si vede dal mattino, già cominciamo male:
– per quella visita alle Fosse Ardeatine che allontana ,ancora e ancora, da quella necessaria e tanto auspicata ” pacificazione” nazionale a distanza di tanti anni dalla guerra civile, dalla fine della lotta armata al fascismo fino alla nascita della prima Repubblica, e da un Parlamento che successivamente ha saputo accogliere al suo interno anche l’ala dell’eredità fascista ( esclusi quanti invece fecero il salto della quaglia da un giorno all’altro da Mussolini a De Gasperi) con l’ MSI entrato a far parte della dialettica fra tutti i partiti. Una mossa intelligente, allora, inclusiva, di menti più illuminate quali quelle che oggi, in assenza di valori ,contenuti propri e spessore politico, vogliono continuare a vivere di rendita sulle spalle di un passato che è ora di lasciare al passato, alle stragi terroristiche postume, di destra e di sinistra; è giusto, come quando vissuto un lutto personale ad un certo punto vanno lasciati andare i propri cari nel luogo verso cui sono destinati, per ricominciare a vivere, forti però dei loro insegnamenti, e che perciò , con questa primo gesto simbolico del nuovo capo dello Stato , vedo sfumare un clima di sostanziale distensione democratica, per riaffermare un’ ideologia vero-democristiana di ritorno ( a cui appartiene per provenienza lo stesso Renzi) e finto-comunista d’assalto. Qual è oggi la classe proletaria: Rapanelli? Chi sono oggi i borghesi?
– Per quella esternazione sull’Europa e il terrorismo internazionale che io velatamente leggo come una sospirata dichiarazione di guerra già depositata nei cassetti. Me lo aspetto. Tanto più ,che come Ministro della difesa nel governo D’Alema sostenne senza scrupolo da costituzionalista , quando nella nostra Costituzione è scritto che l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti etc. etc. , l’intervento militare della Nato in Serbia, con tutti gli annessi e connessi da lui, Sergio Mattarella, ammessi poi sull’uranio impoverito di cui sappiamo. Questa è storia, questi sono i fatti. Per il futuro, vedremo.
Ma a parte le mie personali considerazioni in tua risposta, Giorgio, bisognerà pure per onestà intellettuale stabilire una verità logica, la quale pretende si faccia il punto ad oggi delle cose “fatte” e vantate da Renzi in tema di riforme, dato che tutta questa intestazione della vittoria personale di Matteo Renzi per l’elezione di Mattarella ha il suo rovescio di medaglia, col rimettere in gioco e in discussione tutto. Se tanto porta tanto, infatti, dal costituzionalista Mattarella, a meno che non faccia l’arbitro ma il giocatore defilato, dall’Italicum al Jobs Act, dalla riforma del Senato a quella delle province, più varie ed eventuali, verranno tutte sonoramente bocciate. Bel risultato, considerata la velocità futurista delle slide di un anno fa ad oggi. Complimenti …
Stabilita una rosa di nomi quello di Mattarella era l’unico spendibile per una Presidenza con la stella sulla bandiera del Quirinale . Amato ed altri nomi erano meno significativi e spendibili per dare voce e presenza ad una così alta Istituzione .L’errore di Renzi è stato quello di aver unsato toni e comportamenti non utili per aprire intorno a quel nome un inevitabile ed un necessario e condivisibile consenso ma ha usato un metodo solamente proteso a far apparire la capacità di una sua fasulla imposizione : un vezzo che non è democristiano ma è di tutt’altra matrice . l Presidente Mattarella non smentirà un passato politico e lavorativo di tutto rispetto ( difronte alle fosse comuni la Nato si doveva muovere e lo ha fatto troppo tardi ..; le Fosse Ardeatine non significa Resistenza ma significa spegio verso la imbecillità della guerra ,della divisione e della lotta politica portata anche contro la persona ..) e la statura di uomo di rigore ( all’epoca la legge Mammì poteva costituire anche un pericolo se un potere informativo fosse caduto in mano a gente senza scrupoli e poteva trattarsi anche di un potere politico monolitico… : fortunatamente questa sorgente informativa si è articolata e si sta artcolando in maniera diverva a quel che poteva accadere grazie alla presenza di una disciplina rigorosa ed una Autority ..etc. e chiacchiere stanno a zero ) . Sapremo presto chi è Mattarella che non gurdando in faccia a nessuno e nemmeno alla sua Dc in decadimento e sfacelo morale si è fatto avanti con il mattarellum …
Oggi tutti godono come dei pazzi per la scelta del moroteo mattarella. Ma ci rendiamo conto, Mattarella. La preistoria della prima repubblica, l’unto da De Mita, l’uomo schivo perché di lui non si conosce alcuna posizione. Ma veramente dobbiamo brindare per la scelta di un uomo della sinistra dc (che era vecchia e pallosa anche allora quando comandava) per governare il colle piú alto. Toc toc, scusate e la casta dove é finita? Vale solo per il consigliere comunale che si fa scarrozzare con l’auto blu (oggi molto piú raro)? Non per un ex tutto, e un componente della corte costituzionale che ha previlegi che voi umani neanche potete immaginare? Eletto in quel ruolo solo grazie alla politica, come é normale e previsto..
Quando toccava piazzarlo alla Corte costituzionale, questo gigante del diritto, questo faro di moralità, nel 2011 non ci si riusciva proprio, ma all’ultimo per un solo voto ce la fece. Fu determinante la straordinaria ministra Madia, che aveva appena partorito, che eroicamente si presentó in aula per votarlo. Forse consigliata proprio da mattarella. Non sergio, prossimo presidente, ma bernardo giorgio, suo figlio, che dopo tre anni diventó capo dell’ufficio legislativo del ministero della madia.
L’italia é cosí: siamo tutti parenti, tutto si tiene. E tifosi. Mattarella varrá bene un brindisi alla faccia del Cavaliere. Tutti godono per l’elezione del prototipo di ciò che (anche volgarmente) fino a ieri ci avevano raccontato si dovesse rottamare: la casta della prima repubblica. Valli a capire.