di Laura Boccanera
“Ceriscioli c’è”. Ricorda lo slogan usato da Valentino Rossi, quando nelle gare di motomondiale tagliava il traguardo. Come il centauro di Tavullia, anche il candidato alle primarie del centrosinistra che dovrà vedersela con Pietro Marcolini viene da Pesaro. Ieri Luca Ceriscioli è stato tenuto “a battesimo” all’hotel Cosmopolitan di Civitanova dai “compagni” sindaci della regione e ha presentato il suo progetto per rinnovare il governo regionale. “Il sindaco delle Marche”, è questo il senso della campagna elettorale che sta per avviarsi e che vede attorno al nome di Ceriscioli un progetto che viene spiegato bene da Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati, capofila di un movimento che ormai non guarda più alle correnti interne del Pd e alle suddivisioni fra renziani, civatiani e ex bersaniani. Ad appoggiare Ceriscioli ieri sera c’erano il capogruppo Pd di Civitanova Mirella Franco, l’assessore regionale Sara Giannini, Mario Antinori, il vicesindaco di Civitanova Giulio Silenzi, il sindaco di Belforte Roberto Paoloni e il consigliere provinciale Massimo Montesi. «Abbiamo in mente un progetto – apre il dibattito Fiordomo – che non prevede candidature presentate da circoli ristretti della politica o dall’alto. Non abbiamo proposto onorevoli o senatori per presentare nei territori il candidato. Ceriscioli sindaco delle Marche è lo slogan scelto per rendere conto di quella vicinanza che un sindaco ha con il proprio elettorato e vogliamo portare questo concetto anche nel governo della regione. E faremo delle richieste anche di cambiamento, ad esempio sulla sanità e sulla scelta scellerata e non condivisa di togliere la gratuità del trasporto per i malati oncologici ad esempio. Ma non sarà una regione Pesaro centrica, dobbiamo uscire dalla logica dei campanili». Parla di una scommessa che parte da qua Massimo Montesi capogruppo Pd in Provincia: «Abbiamo un competitor in casa – dice in riferimento a Pietro Marcolini – ma non si stanno valutando le persone, non è questa la questione, qui c’è un’idea e un progetto politico, ci rimettiamo tutti in gioco con la scommessa di un futuro migliore». Sicuro dopo due mandati come sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli stila già una sorta di programma elettorale sulla base di alcune parole chiave tra cui sobrietà, trasparenza e partecipazione. «Abbiamo in mente una rivoluzione copernicana nella gestione della macchina amministrativa – spiega – stimo Marcolini, ma certi cambiamenti sono più facili da apportare se si è esterni e svincolati completamente da rapporti e abitudini. Le proposte sono diverse fra loro, da un lato c’è una persona competente come Marcolini che io stimo e che rappresenta la continuità, dall’altra c’è la proposta di un cambiamento dell’idea stessa di governo. Oggi la Regione è legata più a processi interni di creazione delle leggi, ma è una macchina organizzata per un sistema che non esiste più ed immagino anche una forte ristrutturazione orientata a obiettivi di natura progettuale». Tra le idee progettuali appunto quella di una sobrietà e attenzione nelle risorse, revisionando alcuni enti sovradimensionati: «La Regione deve recuperare il senso di sobrietà – continua – non si deve neanche dare il sospetto che le risorse vengano adoperate male e qui entra in gioco la trasparenza e la partecipazione. Non deve succedere più che scelte importanti come quelle del biogas non siano condivise. Solo la più ampia partecipazione fra comuni, associazioni e anche cittadini permette di guardare al bene comune».
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C’E’ CRESCIOLI
Anche se NON c’era stanotte avremmo comunque tutti dormito sonni tanquilli
Ceriscioli mi aveva interessato ed incuriosito ……..poi ho visto i compagni di viaggio…….grazie lo stesso……
Non sapete più dove sbattere la testa! Poi ” Ceriscioli c’è ” a me più che Valentino Rossi, ricorda i cartelli stradali imbrattati con la scritta ” Dio c’è “. Poi in finale d’articolo un’altra perla, il riferimento alla partecipazione dei cittadini alle scelte importanti. Ma quanto mai??
Pardon, Ma quando mai?? Prima che arrivi qualche purista a rompere i Colleoni.
Se c’è uno che “c’è” … è sempre lui, e sempre in prima fila! Bersaniani o renziani che siano
Basta che se magna.
Il candidato alle primarie certo che non ha dato una bella prova di democrazia quando, nella consultazione per la scelta del segretario regionale Pd, non ha esitato a spaccare il partito, invitando gli iscritti a disertare le urne. Ciò per rivendicare una candidatura che, sindaco di Pesaro in carica, non gli spettava, secondo le regole del partito. Il suo progetto è quello del “sindaco delle Marche”, ma in quel di Civitanova di primi cittadini a suo sostegno si sono visti solo quelli di Recanati e Belforte, un pò pochini. C’era l’inquieto sindaco leopardiano, renziano della prima ora, e adesso insieme a bersaniani e renziani del dissenso. Basta dare un’occhiata alla foto della platea, per capire chi sono i compagni di viaggio del candidato. Silenzi, tra gli altri, farà sbellicare dalle risate quando parlerà di rinnovamnto e “rivoluzione copernicana”, lui che nella politica maceratese, da 40 anni nel Palazzo, rappresenta Tolomeo. Dovrà anche spiegare come mai non sostiene un maceratese (Marcolini) e invece un pesarese. Pesaro che nel riordino delle regioni dovrebbe finire con l’Emilia Romagna. Insomma, siamo di fronte ad un gruppo di sconfitti alle primarie: Antinori e Montesi (per segretario provinciale del Pd), Silenzi (per sindaco di Civitanova), che non riuscirà a partorire un vincitore. Ma a qualcuno farà gioco figurare tra i perdenti, sapete a chi mi riferisco, piuttosto che tra i tanti vincitori, così riuscirà meglio a rivendicare qualcosa.
@ biondo… Se Silenzi non è di primo pelo, Marcolini sarebbe il nuovo che avanza?! Consigliere regionale nel 1980!!! Parliamo delle Marche e poi facciamo del campanilismo spicciolo tra Pesaro e Macerata? Come sempre i compagni di viaggio possono essere stimati o meno…. Non mi pare che Marcolini, persona degnissima come del resto Ceriscioli, abbia a bordo stinchi di santo!! Dovremmo fidarci di chi quando non ricopriva incarichi osannava le primarie ed ora che s’è piazzato sosteneva la tesi del candidato unico perché le primarie spaccavano il partito?
Caro biondo, non leggere sempre tutta la politica nell’ottica nel pro o contro Silenzi…. Se no farai la fine di noi povera gente di sinistra che per 30anni abbiamo pensato solo a Berlusconi, senza accorgerci che i problemi stavano pure da qualche altra parte….
Matteo Gavino, se sei di Civitanova fatti la domanda chi c’è con Ceriscioli ? La risposta, peraltro scontata, si vede dalle foto e dalle presenze si constata il consenso che costoro hanno in città. Solo posizionamenti, in realtà, di puro tornaconto personale, altro che del bene della Regione, fregandosene delle persone (vero silenzi ? a dispetto di quello che ancora predichi)
Toh Silenzi, sotto le mentite spoglie di Gavino, che si paragona addirittura a Berlusconi. Questo invece di pensare al ritiro, auspicato ormai da tutti, sogna nientemeno che la presidenza del consiglio! Ecco cosa comporta stare per troppi anni sulla scena, si è costretti a usare nick, peraltro rinnovati al volgere del nuovo anno (saranno una decina ormai?) . E’ un’inutile fatica, ad un occhio attento si capisce benissimo chi si cela dietro il nome farlocco, certo frasario è divenuto inconfondibile! Non si esalti troppo Silenzi, il riferimento a lei è solo un esempio, basta guardare come detto la platea che ascolta il candidato alle primarie, per avere un’idea della “novità” dei suoi sostenitori. Dato che è nel suo gruppo, e se ambisce al ritorno, provi a chiedere all’ex sindaco di Pesaro, se può candidarsi alle regionali col nome di Gavino, per sperare di racimolare qualche voto. Ma è difficile perchè sui social è consentito l’uso del nick, mentre alle elezioni bisogna presentare il proprio nome, metterci la faccia, e la sua ci dispiace ha fatto il suo tempo!
Gavino, parli male dei tuoi compagni di partito dicendo che non sono stinchi di santo? Ma proprio non ci riesci a giocare pulito? E fattela finita, va all’ospizio, non vedi come stai invecchiando male? Sembri il nonno di Silenzican.
Ma “Ceriscioli c’è o ci fa?”. Ha criticato la Regione sul biogas, poi ha guardato la prima fila…