Vede passeri e storni surgelati nel frigo
e fa scoprire un commercio
di selvaggina protetta

BLITZ DEL CORPO FORESTALE - Denunciato un rivenditore di surgelati a Maddalena di Muccia e altre sette persone in tutto lo stivale (per le Marche una denuncia anche a Pesaro, di una macelleria). L'operazione, denominata “African – Osei” e coordinata dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Macerata e diretta dalla Procura di Macerata, è partita proprio dallo stabilimento maceratese. I volatili erano destinati al cenone di fine anno

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I controlli della Forestale che hanno scoperto il traffico illecito di storni e passeri (clicca sull'immagine per guardare il video)

I controlli della Forestale che hanno scoperto il traffico illecito di storni e passeri (clicca sull’immagine per guardare il video)

di Marina Verdenelli

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Va ad acquistare carne all’ingrosso e trova in vendita storni e passeri surgelati. Insospettito segnala il tutto al Corpo Forestale di Macerata che scopre un commercio illegale di selvaggina diffuso in tutta Italia. Denunciato un rivenditore di surgelati a Maddalena di Muccia e altre sette persone in tutto lo stivale (per le Marche una denuncia anche a Pesaro, di una macelleria). L’operazione, denominata “African – Osei” e coordinata dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Macerata e diretta dalla Procura di Macerata, è partita proprio dallo stabilimento maceratese. E’ lì che un rivenditore al dettaglio, proprietario di un ingrosso commerciale della provincia, si è recato qualche giorno prima di Natale per fare gli acquisti. Quando ha visto la cacciagione nel frigo dei surgelati ha capito che quei volatili erano troppo piccoli e di specie protetta quindi ha fatto la segnalazione. La Forestale non ha perso tempo e lavorando sotto le festività ha controllato la ditta trovando 590 specie surgelate nello stabilimento, comprate a sua volta da un rivenditore di Forlì con sede legale a Caserta.

La selvaggina sequestrata

La selvaggina sequestrata

Così è stato scoperto un vasto traffico di avifauna protetta importata dalla Tunisia per un valore complessivo di 400mila euro e che vede coinvolte 24 provincie del nord Italia in particolare Veneto e Lombardia. E’ partita una indagine dettagliata mirata anche a contrastare il bracconaggio e che ha portato a scoprire che in soli sei mesi, erano stati  commercializzati illegalmente circa 405mila uccelli in tutte le province del nord Italia coinvolte. Un traffico di avifauna di vaste proporzioni che ha visto il coinvolgimento di oltre 80 grossisti, ristoratori e commercianti al dettaglio di selvaggina. Per il Maceratese per ora risulterebbe coinvolta solo la ditta di Maddalena di Muccia. Un acquisto sembrerebbe incauto fatto dal titolare in sede ancora di ulteriori verifiche. L’azienda potrebbe essere stata tratta in inganno visto il recente cambio della normativa in materia.

Il Corpo forestale durante i controlli

Il Corpo forestale durante i controlli

Dallo scorso 24 giugno infatti, in adempimento a quanto disposto dall’Unione Europea, è stato esteso il divieto di vendere l’avifauna importata dall’estero protetta e tra gli esemplari ci sono proprio passeri e storni il cui commercio nel nostro Paese è vietato. Uccellini questi di piccole dimensioni che non arrivano ai 30 grammi di peso. La selvaggina sequestrata nel Maceratese ha rischiato di finire nel menù del cenone di fine anno dei ristoranti della zona. Sono tuttora in corso capillari controlli della Forestale in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, per rintracciare la  rimanente parte degli animali venduti illegalmente a ridosso delle festività.

uccelli sequestrati dal Corpo forestale controlli



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