di Gabriele Censi
Meno 35% nel 2015, meno 40% nel 2016 e meno 50% nel 2017. Questi i tagli al bilancio delle Camere di Commercio elencati dal presidente Giuliano Bianchi durante la presentazione del preventivo 2015, approvato lo scorso 12 dicembre (leggi l’articolo). “Tagli che producono benefici irrisori per le imprese – spiega il presidente dell’ente maceratese – noi resisteremo anche per la gestione oculata fatta negli anni precedenti. Negli ultimi 15 anni abbiamo guardato oltre il nostro naso. Siamo stati tra i primi a vendere il parco auto e riconvertire gli autisti, non abbiamo fatto assunzioni e abbiamo informatizzato molto. Una spending review anticipata anche perchè negli ultimi 20 anni il Pil non è mai cresciuto a cifre significative . Per questo non abbiamo problemi di mobilità mentre l’elenco degli enti camerali che non hanno i soldi per gli stipendi è lungo. Però non potremo fare quasi più niente e abbiamo deciso con voto del Consiglio camerale di promuovere l’unione di Ascoli, Fermo e Macerata” (leggi l’articolo). Nel progetto rimarrebbero le sedi provinciali aperte ma con funzioni e costi ridotti. Le maggiori resistenze all’accorpamento, già deliberato dall’Unione regionale come prima ipotesi (in subordine una sola Camera con sede Ancona) vengono da Fermo ma il processo sembra inevitabile anche per la normativa in arrivo ancora più stringente.
I numeri per il 2015 sono effettivamente più piccoli: i proventi passano da 10.410.327 a 7.216.888 euro. Sono 2,78 milioni in meno che incidono per la gran parte sugli interventi economici (da 4.724.967 a 1.922.494 euro). Dentro ci sono la Quadrilatero (735.200), l’azienda speciale Ex-It (580.000), il Comitato Imprenditoria Femminile, l’Assonautica, la Camera arbitrale. Questi vedono ridotte le risorse mentre restano fuori Sferisterio, Musicultura e Civitanova Danza, almeno per il momento (leggi l’articolo). Il consiglio ha diviso il budget di questi interventi: per metà ad iniziative proprie e per metà a iniziative di terzi privilegiando progetti multisettoriali e che coinvolgono più categorie. “Il taglio a Musicultura è doloroso – continua Bianchi – ma abbiamo scelto di destinare le risorse direttamente alle imprese, poi qualcosa potremo recuperare con gli avanzi di gestione e l’assestamento semestrale, ma parliamo di ulteriori 300 mila euro circa”.
Le spese per il personale passano da 2.654.903 a 2.344.427, quelle per il funzionamento da 2.115.324 a 1.744.250, gli ammortamenti e accantonamenti da 1.822.825 a 1.343.617. Scendono anche le entrate finanziarie (da 232.150 a 67.100) per effetto della tesoreria unica.Per quanto riguarda il personale, il segretario generale Mario Guadagno (unico accanto al presidente stamattina) da gennaio assume le competenze di Maria Leonori (l’altra dirigente in pensione e non sostituita) e percepirà 29 mila euro in meno. Gli oltre 50 dipendenti rinunciano al fondo Borse di studio e diminuisce il gettone per i membri di Giunta e Consiglio. Tagli che soddisfano Marco Ferracuti, componente della Giunta in rappresentanza dei sindacati: “Una dimostrazione di gestione sana che ci permette far comunque progetti, di qualità e mirati sul territorio. Non avere debiti ci mette anche in posizione di forza nella trattativa sull’accorpamento. Affrontiamo il momento difficile distribuendo i sacrifici”.
Capitolo a parte per la Civica Enoteca Maceratese, in bilancio sono coperti solo 4 mesi di gestione ma è in itinere il progetto delle strade del vino che con l’esperto tecnico Carlo Cambi e un comitato in via di costituzione potrebbe attingere a finanziamenti europei e garantire la continuità della struttura che ha avuto nel 2014 oltre 13 mila visitatori.
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Vedete se ve ce scappa che sòrdo per comprà due legnette a Pettinari, prima che fa la fine della piccola fiammiferaia.
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Il Cavaliere Bianchi insieme al Cavaliere Costa aveva in tempi non sospetti gia’ dimostrato doti manageriali,di gestione attenta ed oculata con risultati sotto gli occhi di tutti( e quindi incontestabili).Taglio dei costi,spending review,attenzione al territorio sono stati i cardini del suo operato in banca marche( e per questo e’ stato insignito con Costa).A questo punto se gli stessi ingredienti di successo vengono replicati non resta che augurare alla Camera di Commercio di Macerata (che lo ha confemato nel suo ruolo) che i risultati di Bianchi siano simiili od uguali a quelli ottenuti in bmarche.Sara’ molto difficile ma con un po’ di impegno e continuando a dargli fiducia riconfermandolo….
Ente inutile da chiudere , con relativo risparmio di costi per le aziende ,artigiani ecc .
Nessun valore aggiunto per l’economia locale .
L’unico servizio utile prodotto dalla camere di commercio , “Infocamere ” , per ottere visure su protesti, societa’ ,bilanci di societa’ di capitali , puo’ essere tranquillamente prodotto dalla miriade di aziende informatiche che gestiono data/base con sensibili riduzioni di costi per l’utenza .
Da imprenditore agricolo non a titolo principale ho sempre pagato la quota di oltre 100 euro senza ricevere mai indietro nulla. Spero proprio che in futuro questa “tassa iniqua” scompaia per quelli che si trovano come me.
Piu’ che a li taji quissi me pare che resiste a le poltrone. Daciateje li cuscini che jè cciacca.
gestione sana in corpore sana…. mi sa che l’ente ha una brutta malattia
Bianchi=Pettinari
CCIAA=Provincia
Due enti e due presidenti totalmente inutili, emblema di un’Italia immobile dove il pubblico rema sistematicamente contro, quanto meno con costi altissimi per enti che non servono a niente, quando non fanno volutamente danni.
CHIUDETELI!
Sana e robusta costituzione fisica… Del resto se non sei buono per il re on sei bono pr la regina 🙂