Sfrattata da una casa popolare
L’Erap: “La procedura di decadenza competeva al Comune”

SAN SEVERINO - Daniele Staffolani risponde sul caso dell'inquilina Teresa Germoni che a gennaio dovrà lasciare l'alloggio popolare di via Moro perché il suo reddito ha superato la soglia prevista per usufruire dell'abitazione

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Daniele Staffolani

Daniele Staffolani

«L’Erap ha segnalato al Comune di San Severino che Teresa Germoni aveva superato per due anni consecutivi il limite di legge previsto per la permanenza dell’assegnazione dell’alloggio popolare». Sul caso dell’anziana sfrattata da un alloggio di via Moro (leggi l’articolo) interviene con una nota Daniele Staffolani del presidio Maceratese. «Ciò è avvenuto non in base ad una valutazione discrezionale dell’Ente – scrive Staffolani – ma sulla base di quanto previsto da una specifica legge regionale, la n. 36 del 2005, che l’Erap è tenuto ad applicare, la quale non prevede alcun preavviso di supero di reddito da dare all’inquilino, proprio per evitare fittizi trasferimenti di residenza. La procedura di decadenza, contrariamente a quanto traspare dall’articolo, è di esclusiva competenza del Comune territorialmente competente e cioè, nel caso di specie, del Comune di San Severino Marche, il quale, dopo l’adozione del provvedimento di decadenza a carico della Germoni, che ha comportato, come per legge, l’applicazione di un canone di locazione maggiorato, ha provveduto a notificare alla stessa i conseguenti atti esecutivi per lo sfratto, anche in tal caso senza alcuna discrezionalità, trattandosi di atti dovuti per legge. Se ciò è avvenuto senza rispettare i termini per un eventuale appello contro la sentenza del Tribunale di Macerata che aveva respinto il ricorso dell’interessata nei confronti del Comune di San Severino Marche, non può certamente attribuirsene la responsabilità all’Erap di Macerata, trattandosi, si ribadisce, di procedura di esclusiva competenza comunale. Pur comprendendo appieno lo stato di disagio in cui si è venuta a trovare la  Germoni, l’attuale normativa regionale in materia purtroppo non prevede disposizioni derogatorie alla disciplina generale per casistiche del tipo di quella in argomento».



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