Cgil Macerata nella manifestazione ad Ancona
di Carmen Russo
In oltre 600 si sono mobilitati dalla provincia di Macerata per partecipare alla manifestazione per lo Sciopero generale di questa mattina. Con 10 pullman e mezzi propri, i lavoratori hanno raggiunto corso Carlo Alberto ad Ancona per sfilare fino a piazza Cavour guidati da uno striscione con la scritta “Così non va”. Presenti in via preventiva le forze dell’ordine, ma la manifestazione terminata con un comizio, è stata molto pacifica.
Nella provincia di Macerata parecchie le adesioni: circa il 40% con punte del 78% alla N.G. Diares di Tolentino, 53% alla G.I.&E. di Porto Recanati, 60% alla Tombolini Industrie di Colmurano, 48% alla La.i.pe di Tolentino e alti anche i dati delle adesioni nel pubblico impiego.
Un forte dissenso per le misure del Governo contenute nella legge di stabilità e nel jobs act. “I lavoratori e le lavoratrici hanno sacrificato, in una situazione economica così difficile, una giornata di lavoro per proporre un modello di sviluppo diverso basato sulla creazione del lavoro nel rispetto dei diritti e della dignità”, scrive la Cgil in un comunicato. «Tanti poi coloro che hanno aderito senza intervenire attivamente, ma centinaia di lavoratori – precisa Daniel Taddei, segretario provinciale del sindacato – non hanno potuto partecipare allo sciopero perché hanno subito azioni di pressione da parte delle aziende in cui lavorano, alcuni anche minacciati di perdere il proprio lavoro. Anche a loro va la nostra manifestazione che ha riempito la piazza di Ancona. Nonostante l’aria di festa e di unione, c’era una forte preoccupazione per il futuro».
Piazza Cavour ad Ancona
In totale sono stati 8 mila, secondo una prima stima della Uil, i partecipanti. «Questa – ha spiegato Domenico Proietti, della segreteria nazionale della Uil parlando in piazza Cavour – non è una manifestazione contro il Governo, ma una richiesta di cambiare politica, riprendendo le trattative per la contrattazione nel pubblico impiego, ferme da 6 anni anni, modificando la Legge Fornero con una maggiore flessibilità in uscita per i pensionati, ed estendendo il bonus degli 80 euro anche ai pensionati e agli incapienti».
Si è manifestato, come hanno affermato i sidacati, anche per i precari e disoccupati e contro la corruzione, il crimine organizzato e l’evasione fiscale.
Allo sciopero, a cui hanno aderito i gruppi sindacali Cgil e Uil, non ha aderito la Cisl.
Oltre 3 ore di blocco della circolazione causando pesanti disagi anche nella viabilità in ingresso e in città, uno stop generale dell’imbarco e dello sbarco dei TIR. Bloccata anche la partenza delle navi che per i ritardi nelle procedure di imbarco sono rimaste ferme in porto.
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Molti, uno sicuro, non ha aderito perché non crede più nei sindacati.
Scioperare in questo contesto, è come tagliarsi i maroni per non dar soddisfazione alla moglie!
DOVE ERANO I SINDACATI QUANDO MONTI HA PARTORITO LA RIFORMA FORNERO?
RIFORMA CAUSA DI DISOCCUPAZIONE PER I GIOVANI E FURTO DI ANNI DI VITA X SESSANTENNI.
ALTRO CHE ART.18
GIOCHI DI RUOLO DELLA CAMUSSO CHE PORTA IN PIAZZA PENSIONATI E DIPENDENTI PUBBLICI.. QUELLI IN CRISI SONO ALTRI!!!!!!’!!!!!
NON BASTA METTERSI IL CAPPOTTINO ROSSO E URLARE 10 FRASI FATTE PER AIUTARE LA GENTE…