di Laura Boccanera
«Civitanova si candida a diventare una città smart». Parole del primo cittadino Tommaso Corvatta che questa mattina ha inaugurato una singolare mostra fotografica. Nei pannelli appesi sulle pareti delle scale di Palazzo Sforza infatti è ricostruito l’iter della così detta “urbanistica partecipata”, il progetto durato circa un anno e che ha visto l’architetto Sandro Polci curare il processo per arrivare a capire cosa realizzare nello spazio della Ceccotti. Tutta l’area è al centro di un processo di ripensamento che varca 3 decenni, reso ancora più ingarbugliato per via del fatto che ci si trova davanti ad un’area privata, di interesse pubblico, sulla quale gravitano ricorsi e processi, il fallimento di due aziende (leggi l’articolo) e che è attualmente un luogo di degrado al centro della città. Difficile dipanare la matassa e Corvatta ci prova con Polci, dando la parola ai cittadini (pochi in verità) che hanno partecipato al processo di ripensamento dei punti di forza e debolezza di quell’area. Dallo studio presentato però al momento non arrivano risposte e la palla passa adesso all’ufficio tecnico del Comune che dovrà elaborare una variante per attirare investitori su quella zona. Rigettato ormai senza ripensamenti il faraonico progetto di grattacieli e 108mila metri cubi di cemento, l’ufficio tecnico del Comune dovrà ora fare una proposta. Lontani gli anni in cui l’edilizia (e la speculazione) volevano che quell’area diventasse un centro residenziale e commerciale: il mercato cambia e anche gli appartamenti già realizzati in una porzione del lotto giacciono invenduti. Da qui la necessità per tutti di ripensare quello spazio. Ma, come detto, la mostra allestita non propone soluzioni, ma solo necessità. Ecco allora che necessariamente lì dovranno collocarsi dei parcheggi, uno spazio verde, una parte edificabile per servizi e l’area archeologica della vecchia fornace. Idee e proposte suggerite anche in passato. L’unica vera novità sta forse nel fatto che mentre prima si pensava di acquisire come patrimonio immobile del Comune la fornace, ora questa rimarrà a disposizione del privato, ma con finalità pubbliche, ovvero con una destinazione turistica, culturale o ricettiva. Troppo oneroso con i tagli ai fondi comunali e con la scure del patto di stabilità occuparsi della manutenzione di quel bene, comunque vincolato per forma e dimensioni e protetto come archeologia industriale. Anche la cubatura si ridurrà, almeno un 30 o
un 40% in meno rispetto al progetto originario e l’assessore Francesco Micucci comunica anche di ricercare investitori per creare un’area servizi in quella zona. Ad esempio si guarda con interesse al turismo del wellness e della salute. Però i toni sono trionfali. «Oggi mettiamo un punto fermo, la modifica della concezione dell’area Ceccotti – ha detto il primo cittadino – dicembre sarà il mese delle inaugurazioni e che darà una svolta al Comune, cominciamo oggi con questa mostra che chiude un periodo di ricerca e proseguiremo il 16 con l’insediamento dei corsi dell’Università di Camerino nella casa studenti e anziani e prima di Natale inaugureremo fiera e Palas». «Oggi è un punto di arrivo di una fase durata circa un anno – sottolinea l’assessore Micucci – all’inizio sembrava impossibile trovare un punto d’incontro fra le esigenze della cittadinanza e le esigenze dei privati che volevano una rendita dalla proprietà, non ultime c’erano le attese di chi dovrà investire. Nei prossimi mesi, spero prima dell’estate, procederemo con la variante conclusiva».
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Oh ragazzi 60.000 mila euro spese per dirci le stesse cose: parcheggi, verde, riduzione cubatura !!! E poi frasi senza senso per non dire di non aver deciso nulla !!! L’unica cosa di SMART, ma SMART, SMART, è la pochezza, la totale assenza di contenuti della “politica” di questa amministrazione, solo bla, bla, bla…… Oh ragazzi 60.000 mila euro per poi passare la palla all’ufficio tecnico comunale ???
L’articolo riporta “Dallo studio presentato però al momento non arrivano risposte e la palla passa adesso all’ufficio tecnico del comune che dovrà elaborare una variante …….”
Ma allora perchè abbiamo dovuto pagare il compagno architetto?
Con chi bisogna parlare per l’acquisto della fornace?
Un altro modo per fare qualche furberia…ma può essere che nessuno riesca a fermarli!! Poi ci scandalizziamo se c’è di mezzo qualche personaggio poco pulito!! Dove sono i controllori? Ma a questi cosa gli in testa di essere delle divinità di fare quello che gli pare?! Cittadini svegliatevi!!!
WEB MASTER. I controllori dovrebbero essere i cittadini che hanno partecipato attivamente ” all’urbanistica partecipata “, uno dei tanti fiori nell’occhio. Per i controllori, non c’è problema, sta prendendo piede il sistema SELFIE CONTROL che consiste che siano i controllati a fare i controllori. Però, una lancia la vorrei spezzare addosso a Corvatta: ” E’ da quando è Sindaco che si sta dando da fare per non ho ben capito cosa, però che già sia arrivato a passare il pallone all’ufficio tecnico in un avvicinamento costante alla porta avversaria è di buono auspicio “. FEDE ROSSOCORVATTA
Esposito….ma per favore!
No NO NO!!!
1) Fare una passeggiata con i cittadini ed attivare una mail NON E’ urbanistica partecipata.
2) La fornace prima sarebbe stata pubblica. Ora NO.
3) Si riduce la cubatura …… ma non per il privato che tiene per se la fornace…… si riduce la cubatura della parte pubblica che perde la fornace…….
4) Inoltre si aumentano gli spazi commerciali………..ancora………
5) Non si hanno i soldi per mantenere la fornace come bene pubblico? però si anno 70.000,00 euro all’anno da dare a quelli della Civita Park per 30 anni più 1.000.000,00 di euro cash subito…….
Conclusione:
Ora si capisce perchè la sera della votazione della bocciatura del vecchio piano Ceccotti il MoVimento 5 Stelle votò con una astensione ed un NO. Nella delibera c’era il solito trucco. La delibera bocciava si il piano Mobili…….ma non cancellava la cubatura…….si affermava infatti che l’amministrazione di centro-sinistra voleva seguire generici nuovi indirizzi. Tradotto la delibera cancellava il piano Mobili e dava al centro-sinistra carta bianca.
Se si voleva cancellare il piano Mobile ed azzerare la cubatura bisognava fare una delibera che dicesse “NON si procede all’adozione dell’attuale piano e si procederà ad una variante di azzeramento della cubatura”………..
Il punto è che il centro-sinistra voleva semplicemente cancellare il piano Mobili e farne uno suo e gestire il tutto…………come si vede chiaramente
Lo schifo mi attanaglia.