Vittorio Sgarbi a Palazzo Buonaccorsi
promuove le sale di arte moderna

ATENE DELLE MARCHE - Il critico si è presentato a sorpresa all'inaugurazione e ha espresso compiacimento per opere e allestimento. Una folla di curiosi e amanti dell'arte ha atteso a lungo l'ingresso ai musei civici. Il sindaco Carancini fa progetti per il futuro: "Oltre a mettere in rete Palazzo Ricci, dobbiamo assolutamente recuperare il Museo del Risorgimento"

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La visita improvvisa di Vittorio Sgarbi a Palazzo Buonaccorsi

La visita improvvisa di Vittorio Sgarbi a Palazzo Buonaccorsi

Il critico d'arte è stato accolto dal sindaco Romano Carancini e dall'assessore Stefania Monteverde

Il critico d’arte è stato accolto dal sindaco Romano Carancini e dall’assessore Stefania Monteverde

di Alessandra Pierini

(foto-servizio di Guido Picchio)

«Abbiamo fatto bene a venire, vero Sabrina? E’ molto interessante». Questo il commento di Vittorio Sgarbi, ospite a sorpresa con la sua storica fidanzata per l’inaugurazione delle sale di arte moderna di Palazzo Buonaccorsi a Macerata (GUARDA LE FOTO IN ANTEPRIMA).

Ad invitarlo sono stati gli Zampini, discendenti di Erso che commissionò a Ivo Pannaggi l’architettura interna della sua abitazione a Esanatoglia. Voci sull’arrivo del critico si erano diffuse nel pomeriggio ma il suo arrivo intorno alle 19, pur gradito dal sindaco Romano Carancini e dall’assessore Stefania Monteverde che sono corsi ad accoglierlo, ha colto tutti piuttosto impreparati. Sgarbi ha prima visitato il piano nobile e le sale di Arte antica, lasciandosi conquistare da “La Madonna col bambino” del Crivelli e poi dalla sala dell’Eneide, per poi trasferirsi nelle affollatissime nuove sale di arte moderna. Subito un suggerimento al sindaco Carancini, come se gli avesse letto nel pensiero: «A Macerata avete Palazzo Ricci. Dovete assolutamente collegarlo a questo». E il primo cittadino da parte sua: «Non hai mai fatto niente a Macerata. Ti dobbiamo invitare»

Maceratesi in coda all'ingresso per entrare a Palazzo Buonaccorsi

Maceratesi in coda all’ingresso per entrare a Palazzo Buonaccorsi

Moltissimi i maceratesi che si sono accalcati all’ingresso anche prima dell’apertura, nonostante il freddo e nonostante il significativo ritardo nella tabella di marcia. Seppure il personale dei Musei civici ha cercato di intrattenere gli ospiti con caffè, cioccolata e dolcetti, la folla “inferocita” ha accolto il sindaco Carancini e le autorità con non poche lamentele. «Sindaco, questi sono cento voti in meno» lo ha ammonito qualcuno. Non ha partecipato alla cerimonia inaugurale nessun esponente della Giunta regionale. Soprattutto non c’erano il presidente Gian Mario Spacca, né quel Pietro Marcolini che alcuni a Macerata vorrebbero come candidato sindaco unitario del Pd, in alternativa a Carancini che ha già annunciato la sua partecipazione alle primarie della coalizione di centro sinistra.

Il taglio del nastro. Da sinistra l'assessore Stefania Monteverde, la direttrice dei musei Alessandra Sfrappini, il sindaco Romano Carancini, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il prefetto Pietro Gardina

Il taglio del nastro. Da sinistra l’assessore Stefania Monteverde, la direttrice dei musei Alessandra Sfrappini, il sindaco Romano Carancini, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il prefetto Pietro Gardina

Intanto Romano Carancini non perde tempo e parla già da sindaco neo eletto. Come se avesse appena vinto le elezioni, più che passare in rassegna le opere fatte in passato, che pure non trascura, si concentra nell’annunciare progetti futuri: «Nulla è stato casuale nelle nostre scelte – ha dichiarato durante la cerimonia inaugurale a teatro Lauro Rossi -abbiamo voluto con caparbietà il piano nobile del Buonaccorsi, palazzo Trevi Senigallia, la sala Castiglioni della biblioteca, la valorizzazione del polo di Helvia Ricina. Sono trame di un filo rosso che vogliamo riannodare. Macerata è già riferimento nel panorama nazionale ma deve diventare capitale della cultura. Dobbiamo riportare sotto gli occhi di tutti, dobbiamo migliorare il nostro patrimonio storico, migliorare lo standard di accoglienza e rivedere la qualità dei nostri negozi. Senza attribuire colpe, colpevoli siamo stati tutti. Per decenni sono mancati coraggio e  volontà di sperimentare».
Poi passa ad annunciare nel concreto due nuovi progetti: «Ci dovremo impegnare per nuove ale della nostra biblioteca ma subito dopo dobbiamo lavorare sul museo del Risorgimento per poi passare a mettere palazzo Ricci in sistema con i nostri musei».

Al suo fianco Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente dell’Anci che rintraccia in Macerata un modello per la regione e per l’Italia per poi condannare l’atteggiamento di alcuni politici nella vicenda dell’Expo 2015 o a Roma con il sindaco Marino nel ciclone e Venezia: «Noi non siamo politici come questi. Noi governiamo con passione e dedizione e queste cose ci fanno arrabbiare ancora di più che ai cittadini e non sopportiamo che questa gente metta non si sa dove i soldi che ruba».
Tutt’altro che rassicurante l’allarme lanciato da Roberto Grossi, presidente di Federculture: «Nel 2014 hanno aperto 3 o 4 musei, ma centinaia hanno chiuso i battenti. La cultura sta arretrando e aprire un museo è importante quanto sistemare una strada. In Cina hanno inaugurato 4mila musei in 5 anni. Ci si riunisce intorno all cultura, leva di speranza».

L'assessore Stefania Monteverde durante la presentazione al Lauro Rossi

L’assessore Stefania Monteverde durante la presentazione al Lauro Rossi

A seguire, introdotte dall’assessore Stefania Monteverde, per l’occasione nei panni della presentatrice, la direttrice dei Musei civici Alessandra Sfrappini che ha parlato del percorso fatto e dei criteri usati nelle nuove sale, la docente dell’Accademia di Belle Arti Loretta Fabrizi che ha insistito sulla necessità di restituire ai musei un senso di vita vissuta e per finire Paola Ballesi che ha ripercorso la storia di Palazzo Buonaccorsi: «Acquistato nel 1967, è diventato nel 1972 sede dell’Accademia. Dopo 25 anni ci si è accorti della necessità di lavori ma non c’erano i soldi. Ci penso il Padreterno con una scossa di terremoto. Il palazzo fu dichiarato inagibile, l’Accademia si trasferì». La Ballesi ha sottolineato l’assenza tra gli artisti presenti di Magdalo Mussio, artista poliedrico e docente dell’Accademia: «Fu l’unico a dare una scossa negli anni ’70 come Pannaggi la diede in precedenza».
Dopo la cerimonia, trasferimento in massa a Palazzo dove centinaia di persone erano già in attesa. Maceratesi di ogni età si sono riversati nel museo del terzo piano e si sono soffermati davanti alle opere, nella sala dedicata a Ivo Pannaggi hanno approfittato degli auricolari e aspettato con pazienza il loro turno per ascoltare le storie del ‘900 maceratese. Grande successo per il touch screen che raccoglie storie e testimonianze tra le quali quella di Silvio Craia che ha voluto essere presente per testimoniare in carne e ossa un’epoca in cui Macerata è stata grande.

 

Sgarbi spiega dei dettagli di un'opera esposta nelle sale

Sgarbi spiega dei dettagli di un’opera esposta nelle sale

il sindaco Romano Carancini ascolta il presidente Anci Maurizio Mangialardi durante il suo intervento al teatro Lauro Rossi

Il sindaco Romano Carancini ascolta il presidente Anci Maurizio Mangialardi durante il suo intervento al teatro Lauro Rossi

Sgarbi al Buonaccorsi (11)

Vittorio Sgarbi con la famiglia Zampini

Sgarbi al Buonaccorsi (6)

Vittorio Sgarbi si rivolge a Carancini e ironizza: “Quando mi ricapita un sindaco così bello”

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L’intervento di Alessandra Sfrappini, direttrice dei Musei Civici

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La storica fidanzata di Vittorio Sgarbi Sabrina con le sorelle Baiocco

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Sgarbi al Buonaccorsi (2)



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