I Leoni Neri si pentono
Corvatta difende la Cecchetti:
“Può capitare un’espressione poco felice”

CIVITANOVA - L'occupazione della palestra comunale ancora al centro del dibattito. I tre componenti dell'associazione di ultradestra parlano di un equivoco. Il sindaco: "Rifiuto la melma e il tentativo di offuscare le differenze". Ciarapica (Vince Civitanova): "Dopo la gaffe, l'assessore deve dimettersi"

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Le immagini della sede dei Leoni Neri prese dal loro sito

Le immagini della sede dei Leoni Neri prese dal loro sito

di Laura Boccanera

I Leoni Neri chiedono scusa. Con una breve nota i tre ragazzi che compongono l’associazione di ultradestra chiariscono il polverone generato dalle foto che loro stessi hanno messo nel sito e che sono state scattate all’interno della palestra comunale senza autorizzazione. E i leoni parlano di “equivoco”. «Precisiamo che mai il palazzetto comunale è stato usato come sede o luogo di riunione – scrive Claudio Perini dell’associazione – le suddette foto sono state una leggerezza data dalla convinzione di aver ottenuto il permesso comunale per svolgere una conferenza in programma e precedentemente pubblicizzata. Vorremmo precisare che l’associazione sportiva Feba era del tutto all’oscuro dell’iniziativa, chiediamo scusa per l’ accaduto ma l’assessore Cecchetti dovrebbe pubblicamente scusarsi con noi per l’infelice commento e soprattutto con gli elettori per il fatto che riceve uno stipendio pagato con le tasse dei contribuenti e passa il suo tempo a scrivere insulti sui social network». E di fatti quello che poteva essere un asso per la maggioranza si è trasformato in un boomerang con le parole dell’assessore.

Il consigliere di "Vince Civitanova" Fabrizio Ciarapica

Il consigliere di “Vince Civitanova” Fabrizio Ciarapica

Non si è fatta attendere la posizione di Fabrizio Ciarapica di Vince Civitanova che scrive una lettera aperta al sindaco nella quale definisce le parole dell’assessore all’ambiente un “episodio inqualificabile” e chiede le dimissioni dell’assessore Cecchetti. «Non è la prima volta che leggiamo frasi che incitano alla violenza contro l’avversa parte politica, da parte dei membri dell’ amministrazione – dice Ciarapica – sin dall’inizio avete considerato i civitanovesi che contestano il vostro operato come non cittadini, come persone che vorrebbero vedere al muro i Rom, quando invece chiedono soltanto sicurezza per le loro famiglie». Ciarapica ricorda poi altri episodi come la targa di Almirante nel cestino, la gaffe su Facebook di Antonella Sglavo che in una conversazione che riteneva privata, scherzando con un amico delle superiori, mostrava nostalgia per Mussolini e le parole di Ivo Costamagna che definì tempo fa la convergenza tematica fra Vince Civitanova e M5s come “razza fasciogrillina”. «Sono parole forti, oscure, antidemocratiche, offensive – continua Ciarapica- questa è istigazione all’odio politico, prevista dalla legge Mancino, che non fa riferimento ad una sola parte politica.
Questa vicenda non può finire qui, per diverse ragioni, sia politiche che giudiziarie. Prima Peroni si è fatto fotografare con aria soddisfatta mentre gettava la targa di un defunto nella pattumiera, poi la Sglavo che ha avuto parole pesanti nei confronti dei marchigiani auspicando addirittura ritorni autoritari, per giunta di Destra, ora la Cecchetti che non può rimanere al suo posto, per il bene della città e del suo decoro politico ed istituzionale. Deve seguire la stessa sorte della Sglavo, o resterà chiaro il messaggio che il Sindaco protegge e tutela persone capaci di simili istigazione all’odio. Giudiziariamente siamo al lavoro per tutte le denunce competenti».

Tommaso Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova

Tommaso Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova

Di tutt’altro avviso invece il sindaco che oggi è tornato sull’accaduto con un lungo commento che parte dalla presenza dei Jolly Rogers in consiglio comunale fino ad arrivare alle parole della Cecchetti e ai Leoni Neri verso i quali Corvatta non mostra particolare durezza: «Equiparare il fatto che i Jolly Roger parlano in consiglio comunale, solo per il fatto che uno di loro è imputato in un processo, ai Leoni neri, è come voler affogare tutti nella melma, uniformando persone, contesti, situazioni differenti – spiega il primo cittadino -da un lato abbiamo chi ha ritenuto l’occupazione come una forma di lotta politica, forma che io non condivido, ma si è assunto la piena responsabilità delle proprie azioni. Dall’altra abbiamo un’occupazione non di un edificio in disuso, ma di uno stabile comunale, per azioni che fanno supporre una verosimile apologia del fascismo. Con questo, non intendo stigmatizzare eccessivamente i ragazzi dei Leoni Neri, la cui giovane età ed inesperienza sono sicuramente a loro carico. Trovo preoccupante il contorno, di quanti minimizzano e giustificano, quando almeno la condanna verso l’apologia del nazifascismo sarebbe d’obbligo. Ma da chi fa dell’insulto e dell’aggressività la propria impronta, difficile attendersi condotte responsabili. Da questo, viene naturale collegarsi a Cristiana ed alla sua esternazione su Facebook che tante polemiche sta suscitando in questi giorni. Anche qui, rifiuto la melma, rifiuto il tentativo di offuscare le differenze e di porre tutti i comportamenti sullo stesso piano. L’assessore Cecchetti ha espresso una frase sicuramente sopra le righe, ma trovo inaccettabile e profondamente disonesto intellettualmente leggere in quelle parole, senza dubbio eccessive, un’istigazione all’odio o una minaccia verso qualcuno. Tanto meno si può equiparare quel commento agli inni alla violenza ai quali purtroppo assistiamo continuamente, in particolare sul web. Siamo umani, e di fronte a provocazioni ed insulti che ci troviamo quotidianamente a fronteggiare, può capitare un’espressione poco felice. La violenza è ben altro, ed è qualcosa che questa amministrazione sta in ogni modo tentando di combattere».



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