Forse una delle pagine più brutte della democrazia a livello locale degli ultimi 20 anni. Questo è stata l’assemblea che si è svolta questa sera al centro civico di Santa Maria Apparente, scioltasi per grida, insulti e urla. All’ordine del giorno c’era l’incontro fra comitato di quartiere, residenti e amministrazione preoccupati per la questione del trasferimento del centro sociale da via Parini alla scuola di Filippantò, ma alcuni tramite inviti facebook e sms l’hanno spacciata per un incontro per discutere della questione rom in zona industriale. E così la sala è gremitissima, poco meno di un centinaio di persone. Fra loro molti non residenti, esponenti politici, rappresentanti di partito dell’opposizione, consiglieri comunali, i ragazzi del Jolly Rogers e i Leoni neri. La sala è anche fisicamente divisa in due. L’atmosfera è tesa. All’inizio il presidente del comitato di quartiere spiega le ragioni della contrarietà della presenza dei Jolly Rogers nel quartiere, poi però quando prende la parola il sindaco cominciano le intemperanze, a stento trattenute dai membri del consiglio di quartiere che fino all’ultimo tentano di riportare la discussione entro i ranghi del civile parlare. “La questione dei rom non era all’ordine del giorno di questo incontro, il 21 ci sarà il consiglio comunale sulla sicurezza e verrà affrontato anche questo problema, ma non eviterò di parlare dell’argomento sebbene a tradimento è stata cambiata la scaletta – ha detto il sindaco –Il problema dei rom c’è sempre stato, il prefetto aveva proposto la localizzazione di un campo rom, ma nessuno lo vuole nel proprio quartiere per cui non lo faremo e cercheremo un’altra soluzione”. Nel frattempo però la platea si è scaldata, chi ricorda i furti in zona, chi denuncia la presenza dei nomadi in via Ansaldo autorizzati dal Comune per la presenza di una minore che frequenta la scuola: “All’inizio erano 3 roulotte, ora sono 6 hanno gli allacci, rubano la corrente, io oggi avevo dei clienti stranieri non è un bello
spettacolo”. Chi come Eros Maravalli, ex presidente del mercato ittico, biasima il comportamento del primo cittadino che ha ospitato in casa una famiglia nomade due anni fa. Urlata e quasi sgolata, la replica di Corvatta: “Quindi mi dici che avresti lasciato una donna incinta all’aperto a meno uno?”. La discussione perde pregnanza, scade sul personale con accuse dirette, punzecchiature, fischi, dita puntate. Non si riesce a proseguire, qualcuno viene portato fuori a forza per evitare che si perda la calma. Nel frattempo i Jolly Rogers se ne sono andati già molto prima che i toni si alzassero: “Pensavamo che fosse un’assemblea sulla nostra presenza a Filippantò, ma così tra le provocazioni non si può andare avanti, la serata è stata strumentalizzata, dimostreremo coi fatti che non diamo fastidio e le attività che faremo nella struttura”. Inaspettate lezioni di buon senso che arrivano dai “facinorosi” dei centri sociali.
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La gente è esasperata….
La delinquenza è ai massimi storici su tutti i fronti….
La situazione è esasperata dalla presenza costante di nomadi e da gente che ti chiedono euri in qualunque parte di Civitanova Marche: quella più brutta che ti mette in difficoltà è il chiedere i soldi di fronte alle macchinette per fare il biglietto per parcheggiare nelle strisce blu.
Quando i cittadini vengono stremati dalle tasse per avere in cambio zero servizi i servizi scadenti mentre Rom ed immigrati vengono quasi osannati dall’amministrazione, è chiaro che la gente perde la pazienza è tutto sfugge di mano. Vi conviene dimettervi per evitare ulteriori figuracce.
Eppure in quella zona la sinistra ha raccolto molti voti! E che pensavate che il Sindaco non rispettava il suo programma di governo? Lo avete votato ed adesso raccogliete i frutti delle loro azioni in silenzio. Ben vi stà!! Quello che dovranno capire i signori di Palazzo è che ormai qualsiasi riunione o contatto con il popolo avrà toni sempre più caldi, ma lo hanno voluto loro! Peccato che ieri sera non c era gengis khan, forse se l era incagliata…..!!!
Democrazia : vietato protestare. Boh
Scaletta cambiata a “tradimento” ???
Sei un sindaco, hai scelto di rappresentare tutta la gente; oppure solo una parte?
Penso che serate “ful immersion” come questa vengano fatte più spesso e anche in altri paesi.
Gli amministratori DEVONO calarsi tra gli umori del popolino, lasciare la bambagia dei palazzi nobiliari .
Vi conviene, e pure tanto, prima che i villici vi vengano a stanare con i forconi.
DOVETE RENDERE CONTO DELLE VOSTRE AZIONI !!!
Con le buone o le cattive.
Signora Boccanera, dissento completamente dalla definizione: ” pagina brutta della democrazia “. Questa per me è stata la prima pagina di vera democrazia a Civitanova da quando Corvatta è sindaco.
Scalette, tradimenti agli ordini del giorno, strumentalizzazioni (parola sempre usata per far passare la gente da stupida, non in grado di propri ragionamenti ).Ma qui non s’era al consiglio comunale dove le persone non hanno voce, sarebbero cacciate subito via al primo dissentire urlato. Corvatta e company o fanno i finti ingenui o veramente non hanno ancora capito ( ma mi sembra impossibile, basterebbe leggere per qualche minuto al giorno i commenti postati su CM o ascoltare le persone nei bar, sui pullman ecc, quando parlano dell’amministrazione civitanovese ) che hanno portato i civitanovesi all’esasperazione per decine di motivi. Se invece dei Jolly Rogers, che non mi pare essere tutto questo grande problema in quando non si tratta di un orda di barbari, avessero discusso se il prezzemolo è meglio metterlo a cuocere oppure crudo nelle scaloppine alla pizzaiola, sarebbe scoppiata lo stesso la bagarre. Cari amministratori civitanovesi, a questo punto, incontri di questo genere si trasformeranno sempre così. Non ci credete? Organizzate un bell’incontro con i commercianti della zona aurora a cui Capozucca mandò i blindati di notte per tagliarli fuori a favore del Cuore Adriatico e non penso certo di sua iniziativa. FATE PARTECIPARE A QUESTO INCONTRO ANCHE I COMMERCIANTI DEL PESCE CHE IN QUESTI GIORNI SI APPELLANO AL BUON SENSO DEL SINDACO DEL CUI RISULTATO NE ABBIAMO UN BELL’ESEMPIO NELL’ARTICOLO. CONTINUATE A RINCHIUDERVI NELLA SALA DI GIUNTA DA DOVE TRAETE GLI SPUNTI PER PEGGIORARE LE COSE E INCONTRATEVI DA VOI NELLA SALA DEL CONSIGLIO E FATEVI UNA PARTITA AD ” OGGI IL BILANCIO LO FACCIO IO “. Vorrei solo che a Civitanova tutti avessero capito che la peggiore amministrazione mai avuta se ne deve andare e solo protestando duramente si può ottenere ciò. Continuare un dialogo con questa gente che ha sempre agito, sbagliando continuamente e consapevolmente è da pazzi. Se ancora non si è capito con chi si ha a che fare, chiniamo la testa e smettiamo di lamentarci.
Bravi, era ora che qualcuno iniziasse a farsi sentire.
Via i rom dalle strade e via i pagliacci dalle poltrone.
io penso una cosa,ho letto che nella zona ex liceo scientifico verrà creato un dormitorio o qualcosa non ho ben capito proprio per ospitare i rom…a questo punto sono certa che ci sia una correlazione tra questo progetto ed il numero di rom sul territorio, proprio “per alimentare un problema” e poi risolverlo all’italiana come con mare nostrum..ultimamente il business dei centri di accoglienza e case famiglia sta assumendo connotati anomali proprio perchè i centri che ospitano una certa categoria di persone in difficoltà ottengono rimborsi enormi da parte dello stato,basta una cooperativa che si sobbarca l’onere e si crea un business .Ormai i rom come gli immigrati sono diventati merce di scambio sono certa che questo progetto era nell’aria da tempo ma probabilmente per ottenere i finanziamenti ci voleva un certo numero di persone disagiate tamponando la situazione ma tenendoli sempre qua ed in un certo senso aspettare che si creasse un’emergenza sociale (come era inevitabile perchè campano di furti etc..e come è stato fatto,perchè poi i cittadini hanno fatto il resto,giustamente cascandoci facendo proteste e manifestazioni,è tutto documentato…..) altrimenti non vi è alcun motivi plausibile e logico per la città etc..di ospitare questi rom ,è deleterio!chi di dovere ha fiutato il business!ormai in italia funziona così..creare un problema,alimentarlo sfruttando certe realtà sociali che sono bombe a mano per poi sfruttare le piaghe dello stato ottenere dei benefici sui rimborsi camuffandoli da atti di beneficenza e magnanimità.. questo ragionamento vorrei far presente che è solo un mio pensiero ,dato da un ragionamento logico. di come va l’Italia e da come accade altrove.
ma SILENZI do stava????
non ci posso credere mancava Silenzi???? noooooooo
unico slogan dei civitanovesi : CORVATTA DIMETTITI!!!!!!!! E CON TE PORTATI DIETRO TUTTA LA NATURA MORTA CHE TI CIRCONDA LI DENTRO AL COMUNE!!!!!!!!
MATTEO ISPANICO. Sta in qualche fotografia. Ha presentito che l’aria sta cambiando e forse è meglio rimanere nelle retrovie a cercare eventuali vie di fuga.
ahahahahahah CIRO!!!!!
Prendeteli a pedate! Cacciateli a bastonate dal vostro quartiere! Nessuna pietà per questa razza!!
Sarà ora di essere realisti o vogliamo continuare a farci prendere per il c….?
Quello dei rom sicuramente non è l’unico problema di Civitanova e di certo non sarà nemmeno il principale, pero’ resta il fatto che si tratta di un tema caldo.
Ormai siamo circondati.
Domenica ero ai giardini vicino al Lido Cluana, di fronte allo stabilimento Gigetta per essere chiari.
Un camper con dentro 7 bimbi di cui almeno 5 sotto i cinque anni…. (ma in questi casi gli assistenti sociali non esistono?)
Ad un certo punto uno di questi si è messo a fare la cacca sul prato vicino alle altalene.
Come si dice:” le cerque non fà le melarance”.
Continuate a far finta di nulla, tutto bello, tutto pulito…
E fatevela finita!
Effettivamente, vedendo le foto, credo che la delinquenza sia ai massimi storici!
E questa gente che urla e sbraita dovrebbe insegnare educazione, rispetto e sicurezza? Allora stiamo freschi…. Se solo ora vi accorgete dei rom e dei furti, o eravate ciechi prima o siete accecati dall’odio ora! Certo che questi problemi esistono, come esistevano ieri ed esisteranno in futuro. Perchè non dipendono se non in minima parte dal sindaco di turno. Però, se preferite abbaiare alla luna…..
perché il sindaco non se ne prende qualcuno a casa sua e dei suoi compari…….tanto so bravi no?
……..per integrarli quale percorso migliore ?????? 😀
In verità, dopo lo spettacolo dei signori urlatori che poi se ne sono andati, l’assemblea è ripresa su ben altri toni. Ma forse la signora Boccanera se n’era andata.
Non riesco ad esprimere il mio disgusto per questi bassi teatrini che non servono a nulla se non a fare rimanere tutto come è. A chi ha giovato l’indegno spettacolo?
Non di meno, l’amministrazione continua a prendere decisioni poi portandole ai cittadini e chiedendo cosa ne pensino.
Un “grande” cambiamento rispetto alla precedente amministrazione che le prendeva e basta.
La democrazia partecipata non esiste ed il problema rimane sempre il metodo che fa calare in testa ai cittadini decisioni prese in alto.
Ma che bella schiera di fascistelli!!! E questi sarebbero quelli che vorrebbero insegnarci sulla sicurezza? Perché a stare vicino a loro ci si dovrebbe sentire sicuri? Co ste facce….
Appena appena di parte l’autrice dell’articolo….bello riempirsi la bocca della parola democrazia per poi dire che la stessa viene “calpestata” quando dei cittadini esasperati protestano per qualcosa che non è affine ai canoni di un certo pensiero unico.
Ragazzi questo articolo è scandaloso !! non rispecchia per niente la verita dei fatti !!
La riunione non è mai stata fermata e anche se con toni accesi è andata avanti piuttosto la giornalista in questione se ne è andata via prima quindi come può scrivere come è finita !!!
Ma un po di vergogna no ?
CIRO : SILENZI PEGGIO DE schettino
Complimenti alla giornalista, direi che dall’articolo non trapela minimamente la sua faziosità…
Un intero quartiere, compresi imprenditori della zona industriale, che fa presente problematiche relative al territorio e lei che sottolinea la diligenza e la “lezione di buon senso” degli appartenenti ai centri sociali contrapposti agli scalmanati e burberi cittadini del quartiere che si sono resi colpevoli di protestare dinanzi alla giunta.
Le faccio presente che democrazia etimologicamente significa “governo del popolo” .
Condivido con lei che sia stata una delle più brutte pagine della democrazia ma non per le proteste dei cittadini ( ed ELETTORI!!!!) quanto perchè questa giunta sarà pur stata eletta democraticamente ma oggettivamente ha perso ogni pur minima contatto con la volonta del démos.
non solo i rom. qui la deliquenza anche italiana imperversa. il problema è il lavoro ma anche l’incertezza della giustizia e le fdo e procura, demotivate, denudate di risorse e mezzi e stremate dalle migliaia di fascicoli che le intasano.
Non se alcuni commentatori sanno che istigare alla violenza è reato.
IMMIGRAZIONE
Il problema è stato molto ben inquadrato da Letizia Pantanetti e vorrei sintetizzarlo:
1. creazione di condizioni di vita e di lavoro impossibili in alcuni Paesi, guarda caso proprio quelli più ricchi di risorse naturali;
2. esasperazione e ricerca di una via di fuga, per le parti migliori della popolazione autoctona, oppure ricerca di altri mercati per i criminali (sempre autoctoni);
3. industria della emigrazione che sposta queste persone dai loro Paesi ai Paesi più ricchi, lucrandoci sopra;
4. industria dell’accoglienza che, come anche la cronaca giudiziaria ha evidenziato, gestisce in maniera questionabile moltissimo denaro;
5. social dumping, cioè abbassamento delle condizioni di vita e di lavoro per gli abitanti dei Paesi ricettori, cioè noi, perché questo grande numero di persone disperate è disposto a vivere e lavorare in maniere che noi non accetteremmo.
Per questi motivi, chi ancora è favorevole alla immigrazione incontrollata fa solamente del male ai Paesi di partenza di queste persone, ovviamente alle persone costrette ad emigrare e, altrettanto ovviamente, agli abitanti dei Paesi ricettori.
CONTROLLO DEL TERRITORIO
Sulla questione nomadismo posso dire due cose:
1. si deve smettere di parlare di nomadismo, oppure di abusivismo commerciale, oppure di accattonaggio, oppure di spaccio di stupefacenti, oppure di prostituzione anche minorile e schiavizzata, oppure di furti e rapine e parlare di una cosa che le contiene tutti ma che, per motivi a me ignoti, nessuno nomina, cioè il CONTROLLO DEL TERRITORIO. Per avere CONTROLLO DEL TERRITORIO ci vuole l’azione congiunta, tanto preventiva quanto repressiva, delle Magistrature, delle Forze dell’Ordine, dei Sindaci nella loro qualità sia di funzionari del governo sia di espressione della propria comunità;
2. in tutta Europa, pare che questo problema del nomadismo nelle forme inaccettabili di:
– occupazione di aree non destinate alla sosta,
– furto di elettricità ed acqua,
– uso di aree pubbliche a scopo igienico,
– evasione dell’obbligo scolastico,
– accattonaggio molesto anche con uso di minori ed animali,
esista solo in Italia. Invece di strillare come ossessi e poi andarsene, forse sarebbe meglio ragionare su motivi e soluzioni, senza espressioni di razzismo che, da emigrato, mi fanno solo stare male perché le ho sentite sulla mia pelle in quanto italiano in altri Paesi.
METODO E STRUMENTO
Il problema maggiore è sempre quello del metodo e dello strumento di cui, nel caso specifico, il Sindaco Corvatta era stato reso edotto (nel senso che lo conosceva) — per inciso, le amministrazioni precedenti si sono comportate anche in maniera peggiore, catapultando decisioni sui cittadini al solo scopo di soddisfare interessi particolari, quindi, oggi, non hanno alcuna legittimazione alla critica, anzi, ricadono sempre nel solito pessimo teatro perché, alla fine, sulle cose per loro importanti, tutte le forze partitiche ritrovano l’unità:
– il metodo non può essere quello della decisione presa in Giunta e, come detto, catapultata sui cittadini che non possono far altro che sottomettersi. Il Popolo è sovrano e compito di un’amministrazione pro tempore è sicuramente fare in modo che l’intelligenza collettiva di una comunità permetta di progettare la migliore comunità in cui i cittadini vogliono vivere;
– lo strumento, come anche evidenziato ieri sera, dell’organizzazione comunale (dagli uffici alla Polizia Municipale) è obsoleto, mal progettato ed anch’esso sfiancato da decenni di guerre nei partiti e tra i partiti.
Invito nuovamente il Sindaco Corvatta a cogliere la palla al balzo, SOSPENDERE OGNI DECISIONE in questa che, va ricordato, è una questione tra privati (la Caritas diocesana ed un gruppo associativo) ed approvare rapidamente gli strumenti che consentiranno finalmente ai civitanovesi di progettarsi la comunità in cui vogliono vivere prendendosene la responsabilità.
Bastano pochissime sedute del Consiglio Comunale, per approvare all’unanimità le modifiche allo Statuto ed ai regolamenti che diano finalmente al Popolo civitanovese gli strumenti per esercitare la propria cittadinanza ed essere, quindi, cittadini.
Per la DEMOCRAZIA PARTECIPATA, i seguenti 10 facilissimi punti:
1. introdurre l’elezione diretta da parte dei cittadini del Difensore Civico, che così risponderà del proprio operato ai cittadini e non al consiglio comunale o all’amministrazione che oggi lo nomina. Oggi la situazione è che il controllato (l’amministrazione) nomina il controllore (il difensore civico). Come se a una partita a calcio tra due squadre, una avesse il diritto di nominare l’arbitro. Il Difensore Civico eletto dai cittadini deve inoltre avere maggior potere sanzionatorio nei confronti degli amministratori ed ottenere risposte e provvedimenti da parte dell’amministrazione, entro tempi definiti. Questo succede in Scandinavia;
2. introdurre l’iniziativa popolare in cui basterà presentare l’1% delle firme degli aventi diritto al voto, tempi stretti e certi (esempio entro 2 mesi) per la discussione di questa iniziativa in consiglio comunale. Se essa viene modificata o respinta, il comitato promotore ha facoltà di tramutarla in referendum propositivo, senza quorum, senza ulteriore raccolta di firme. Questo succede in Svizzera e Baviera;
3. introdurre il referendum abrogativo. Quando l’amministrazione delibera di procedere con un atto che i cittadini non vogliono, essi, nei primi 100 giorni dalla delibera, avranno la possibilità di raccogliere l’1% delle firme degli aventi diritto al voto. Se riescono in questo proposito, l’atto amministrativo sarà posto a referendum abrogativo nei mesi successivi. Senza quorum di partecipazione. La deliberazione diventerà effettiva se la maggioranza dei votanti l’avrà votata. Questo strumento esiste in Svizzera;
4. introdurre il referendum propositivo. Quando un amministratore non ascolta la volontà o i suggerimenti dei cittadini, essi devono avere la possibilità di rivolgersi direttamente ai loro concittadini. Tramite raccolta del 2% delle firme degli aventi diritto al voto, sarà possibile presentare un quesito posto in forma di domanda semplice o di proposta di atto amministrativo suddiviso in paragrafi e commi, al voto di tutti i cittadini. Non sarà presente il quorum, perché tutti gli studiosi di democrazia hanno da tempo osservato che il quorum diminuisce la partecipazione al voto perché si presta ad azioni di boicottaggio della parte politica che vuole far invalidare il referendum per far vincere la posizione del NO. Questo strumento è presente in 26 Stati degli USA;
5. introdurre l’Assemblea Pubblica su Richiesta dei Cittadini. Quando un gruppo di cittadini avrà raccolto lo 0,5% delle firme degli aventi diritto al voto su un determinato argomento della città, potrà richiedere l’indizione in tempi molto rapidi (2 settimane) di un’assemblea pubblica, realizzata negli orari e negli spazi indicati dai cittadini, con un metodo e tempi precisi per porre domande ed effettuare risposte, con la presenza obbligatoria della giunta comunale al completo, che dovrà rispondere alle domande, con il Difensore Civico come facilitatore della serata. Una cosa simile accade a Chelsea (USA);
6. introdurre la trasparenza nelle riunioni della Giunta Comunale, cioè dell’organo che effettivamente governa la città, tramite sedute sempre aperte al pubblico, e video trasmesse nel sito web del comune;
7. introdurre la trasparenza nelle riunioni della Consiglio Comunale, cioè dell’organo che rappresenta i cittadini, tramite sedute sempre aperte al pubblico, e video trasmesse nel sito web del comune;
8. introdurre il diario pubblico di ogni assessore. Ogni assessore verrà fornito di un blog, collegato al sito del comune. Su questo blog dovrà aggiornare quotidianamente il suo operato. Come il rapportino che un ufficiale di polizia deve scrivere a fine giornata. Così i cittadini e i media potranno seguire quotidianamente l’azione dei loro amministratori;
9. introdurre la possibilità per i cittadini di partecipare al Consiglio Comunale con domande e interventi. Oggi i consigli comunali sono luoghi dove gli oratori parlano per decine di minuti spesso a un’aula deserta, dando sfogo alla loro prolissità e al loro ego. Faremo in modo che in Consiglio Comunale i consiglieri possano fare interventi lunghi al massimo 3 minuti e che i cittadini presenti fisicamente nella sala, oppure collegati da casa con internet possano fare domande e interventi lunghi al massimo 1 minuto. Così avrà senso la partecipazione dei cittadini al Consiglio Comunale;
10. una volta l’anno di norma, o di più se richiesto dallo 0,5% dei cittadini, realizzare “La Parola ai Cittadini” con la presenza dell’intera Giunta Comunale. In questa serata partecipativa, con facilitatore il Difensore Civico, i cittadini avranno diritto di fare proposte o critiche per la loro città, ogni intervento avrà tempo massimo 3 minuti, ci sarà un contraddittorio di 1 minuto per intervento e poi la proposta sarà messa ai voti per alzata di mano. Si otterrà così una lista di proposte messe in ordine decrescente di voto. La Giunta Comunale potrà fare interventi per chiarire aspetti della proposta prima del voto, con tempo massimo di 3 minuti, e dovrà essere obbligata a portare avanti almeno le prime 3 proposte più votate dai cittadini presenti.
Ci vuole un po’ di più, ma non molto per introdurre il BILANCIO PARTECIPATIVO per dare modo ai civitanovesi di decidere come spendere i propri soldi.
Ormai sono molti i comuni che della sperimentazione di nuovi istituti di democrazia comunale hanno fatto da tempo la loro bandiera e che hanno deciso di attuare il bilancio partecipativo, un nuovo strumento che si aggiunge a quelli di contabilità già esistenti per rendere più vicine ai cittadini le scelte di spesa ed investimento delle amministrazioni e per ridisegnare, passando per questa strada, la fisionomia delle istituzioni locali. Il bilancio partecipativo, in senso stretto, designa una quota, più o meno consistente, della spesa per investimenti impegnata nel bilancio dell’ente locale la cui destinazione viene affidata alla gestione diretta dei cittadini. In senso più ampio, è un processo di partecipazione che trova nell’elaborazione e approvazione del bilancio solo il suo momento più significativo, ma comprende altri istituti ed azioni amministrative. I momenti canonici di questa “buona pratica amministrativa” sono le assemblee di quartiere o generali su temi che coinvolgono l’intero territorio comunale. Il bilancio partecipativo s’inserisce in un più ampio intervento di riorganizzazione della macchina comunale e di introduzione di nuove modalità di gestione per aumentare l’efficienza e la qualità dell’azione pubblica. L’obiettivo è la soddisfazione dei cittadini che deve essere basata però su un nuovo modo di operare dell’amministrazione. È un necessario passaggio dalla cultura dell’adempimento a quella del servizio, per approdare, infine, a quella del risultato, misurato e valutato non solo in termini di efficienza, efficacia ed economicità, ma soprattutto come qualità resa al cittadino.
Infine, l’URBANISTICA PARTECIPATA
La Partecipazione dei cittadini alla realizzazione e alla tutela degli spazi pubblici costituisce un fattore determinante di sviluppo democratico e garantisce che gli spazi siano progettati avendo cura tanto dei valori estetici quanto dei valori d’uso.
La città moderna e in genere il territorio dei paesi sviluppati sono luoghi nevralgici dei processi di globalizzazione che vedono una crescente complessità dei sistemi sociali, una grande moltiplicazione ed interdipendenza degli attori in gioco ed una conseguente criticità delle tradizionali forme di mediazione sociale. I cambiamenti d’ordine politico e sociale hanno prodotto da un lato l’indebolimento della rappresentatività di partiti e organizzazioni sindacali e dall’altro una contestuale insorgenza di nuove forme di rappresentanza sociale, di nuovi protagonisti della scena urbana, come comitati di quartiere, associazioni ambientaliste, culturali e sportive, gruppi di consumatori, movimenti giovanili, produttori del terzo settore. È una società complessa che in varie forme tende ad autorappresentarsi mettendo a fuoco gli obiettivi specifici e settoriali perseguiti dai singoli gruppi d’interesse.
Tali fenomeni rendono più complesso ed articolato il processo decisionale che riguarda l’assetto del territorio, che non è più solamente affidato alle istituzioni della democrazia rappresentativa ma è contaminato da varie forme di consultazione o di democrazia diretta. Alle sedi tradizionali degli eletti quali consigli comunali, regionali, circoscrizionali, si affiancano sedi formali o informali di confronto e orientamento quali tavoli sociali, laboratori di condivisione progettuale, cabine di regia, piani strategici, che hanno la caratteristica comune di mettere a confronto interessi territoriali in forma diretta, delegando successivamente alla democrazia rappresentativa il compito di recepire o respingere le decisioni assunte (metodo dal basso in alto).
Il resto, care concittadine e cari concittadini, è confusione e rimestare l’acqua affinché non si veda e capisca più niente.
La democrazia in Italia non esiste …..mettetevelo bene in testa.
@Domenico: Trattasi di sezione “Commenti” non “Poemi”.
Si posta un il link all’articolo ed alla fonte. Non tutti hanno voglia di leggere le cavolate…
Gentile Francesco, scannatevi tranquillamente.
Le cavolate sarà la storia a giudicarle.
Chi non legge rimane preda di chi vuole manipolare..
ma è vero o no che nella riqualificazione dell’ex liceo scientifico c’è in programma una struttura per i rom?
@DOMENICO. Se i dieci punti da te chiaramente esposti fossero già in vigore e avendo più volte rafforzato in me il parere che a questa amministrazione non importa niente di essere dalla parte dei cittadini, e che vige uno stato di totale indifferenza a quello che i cittadini vogliono o si aspettano di avere da una amministrazione che si vorrebbe intelligente, accorta, veramente democratica e votata al bene della città; sarebbero a casa già da un bel pezzo. Credo che la loro maggiore abitudine sia l”ambiguità e che ne hanno fatto un uso ormai non più sopportabile.
@GAVINO, manca poco alla festa del gemellaggio con Saint Martin, quindi perché non vai ad assicurarti nell’omonima piazza che i bagni ” giulio e gazzosa ” siano aperti. La tua presenza qui è proprio inopportuna. Si sta parlando di cose serie tra cui anche del tuo futuro color oliva come la tua faccia. Capisci quindi, di essere proprio fuori luogo?
“Fascistelli” definisce Giulio Gavino i residenti di un quartiere che esprimono la loro protesta, seppur in modo vivace, ai rappresentanti della Giunta, su come sono amministrati. Come definire allora gli esponenti dei Jolly Rogers condannati dal Tribunale per occupazione abusiva di proprietà altrui, con cui la Giunta collabora nella celebrazione del 25 aprile? La realtà è che certa sinistra si riempie la bocca di democrazia e partecipazione, propugna l’elezione diretta dei comitati di quartiere, ma in realtà le teme. Al confronto con un quartiere, Giulio Gavino preferisce la tranquillità della sezione Pd e gli elogi delle varie Mirella e Lidia. Ne hanno ben donde di protestare gli abitanti di S. Maria Apparente. La Giunta vuol sistemare da quelle parti il centro sociale trasformato in associazione, ma non ha la stessa attenzione per le altre. Dall’ex scuola di Piane Chienti viene estromessa la scuola di recitazione “E. Cecchetti”, che in quasi 30 anni di attività ha formato al teatro generazioni di giovani. La sua direttrice per discrezione non protesta ma il problema è enorme! I residenti del quartiere vivono sulla loro pelle l’emergenza dei rom, continuamente accampati in quella zona, con quello che comporta. Ciò mentre la Giunta trascura la questione sicurezza, come ha dimostrato bocciando in consiglio comunale una mozione sull’argomento. I residenti del quartiere dovranno subire le conseguenze delle iniziative, su cui il principale promotore, il pavido Giulio Gavino, evita il confronto e scappa. Cioè l’edificazione di un mega centro commerciale e di un palasport di 4000 posti per la Lube Treia a ridosso di un quartiere, presto investito dall’inquinamento che l’abnorme aumento di traffico comporterà. Chiedano i residenti di S. Maria Apparente in una prossima assemblea di posizionare una centralina di rilevazione delle polveri sottili nella zona fiera-centro commerciale-palasport e poi vedranno!
Ciro,
amministrazione è servizio alla propria comunità.
Io non concepisco altro.
@POSEIDONE
Scusami non è per fare polemica ma Tommaso Claudio Corvatta ha perso in tutte e tre le sezioni di Santa Maria Apparente con i seguenti voti; sez 28, 328 voti per Mobili contro 302, sez 35, 289 per Mobili e 216 per Corvatta e sezione 38, 353 per Mobili contro 249 per Corvatta. Siamo un po’ di paese noi a Santa Maria Apparente ma vista la campagna elettorale non ci siamo fidati e volevamo riconfermare Mobili. Tasse alle stelle, Rom e furti a go go. Solo a primavera ho avuto due visite notturne con danneggiamento di due porte da sostituire. Era dal 1992 che non si vedevano i topi d’appartamento a casa mia. Non sarà tutta colpa del nuovo sindaco, ma di certo il suo atteggiamento lascivo e troppo tollerante non aiuta noi civitanovesi. Concludo brevemente scrivendo che, sicuramente noi del nostro quartiere (Santa Maria Apparente) stiamo pagando il prezzo più alto della cattiva gestione politica del sindaco.
QUANDO LEGGO IL PSEUDONIMO GAVINO MI SOVVIENE UN LIBRO “PADRE PADRONE” FORSE IL SIGNORE CHE SI CELA LI DIETRO VUOL ESSERE TALE.
A Biondo….ma che stai a di?!? Borroni & c. residenti? Ahahaha
Mei & c. residenti?!? Ahahaha
Questi se girano tutte le assemblee pubbliche organizzate dall’amministrazione per avere un po’ di auditorium….
E poi questo sarebbe un confronto? Non con i veri residenti ovviamente, ma con questi che si presentano solo per insultare e non gliene frega nulla delle motivazioni che vengono esposte….
Gavino, evidentemente lei non c’era e oltretutto è stato male informato. 1) Mei non c’era. 2) La protesta è stata corale e partita sempre da abitanti e/o lavoratori e/o proprietari di attività in SANTA MARIA APPARENTE! Gli assenti hanno sempre torto e gli pseudonimi smascherati sono ridicoli.
CHI SIETE VOI PER GIUDICARE?
A quanto pare il signor Gavino ha i paraocchi (o forse gli conviene remare in quel verso)…100 persone alla riunione e guardiamo alle 3 che fanno comodo per sminuire la vicenda. Fortunatamente il fatto che su 39 solamente lui la pensi in questo modo la dice lunga..
Vada piuttosto a vedere la zona industriale dove ci sono roulotte allacciate ai lampioni della luce pagati allegramente dalla comunità e sporcizia ovunque.
Qui non è un discorso di razzismo ma di civiltà. Chi vuole vivere allo stato brado lo faccia pure ma non a spese dell’intera comunità.
Marco Lattanzi,
gli urlatori hanno, innanzitutto, mancato di rispetto ai propri concittadini che silenziosamente stavano attendendo la fine della risposta del Sindaco.
Secondariamente, hanno tolto il diritto di parola a chi, sempre tra i loro concittadini, si era iscritto a parlare.
In terzo luogo, una volta finita lo sfogo, per sincero che fosse o per artificioso che fosse stato programmato, se ne sono andati.
Quindi, è una fortuna che, dopo l’addio di tali persone, l’assemblea sia ripartita e, in ogni caso, il Sindaco è rimasto.
La democrazia anche partecipata, come chiedono molti al Sindaco, presuppone il rispetto delle regole dell’assemblea e degli altri partecipanti; si tace quando gli altri parlano e si prende la parola quando è il proprio turno. Altrimenti diventa uno sfogatoio di ogni cosa, caotico ed inutile.
Il primo a non essere contento di questa amministrazione sono io, perché continua in troppe cose il pessimo andazzo delle precedenti dopo aver promesso e messo nero su bianco, nel proprio programma, che avrebbero rigirato Civitanova come un calzino, facendola entrare nel 21° secolo ma:
– non si può digerire il pessimo teatro dell’attuale opposizione, ex maggioranza, cui l’attuale maggioranza, ex opposizione, in 20 anni non ha mai seriamente fatto, appunto, opposizione… fanno scornare i cittadini più suggestionabili ma, poi, per ciò che è di loro interesse, vanno molto d’accordo. Il CONTROLLO DEL TERRITORIO era già perso con le vecchie amministrazioni, a parte qualche personale ed informale azioni di persone, ma nulla di strutturato e formale si è fatto per prevenire l’attuale situazione;
– non si può accettare che, come detto, continuando il pessimo andazzo delle precedenti amministrazioni, i cittadini sovrani si vedano catapultare sulla testa delle decisioni che non hanno contribuito in alcun modo a formare. Peraltro, con giustificazioni risibili e con un esercizio di retorica da arrampicata sugli specchi veramente fenomenale;
– non si può accettare il comportamento dei propri concittadini che arrivano, urlano, violano le regole dell’assemblea, mancano di rispetto ai propri concittadini e se ne vanno, non raggiungendo alcun risultato concreto. Tali persone non hanno raggiunto alcuno scopo tranne quello di fare caciara e, come sempre, nella caciara come nelle acque limacciose, non si vede più niente, non si capisce più niente ed i soliti mestatori traggono vantaggio dalla situazione