Ninfa Contigiani, presidentessa delle Pari Opportunità della Provincia di Macerata
Da Ninfa Contigiani, presidentessa della Commissione pari opportunità della provincia di Macerata riceviamo quanto segue a proposito della campagna contro la violenza lanciata da Valentina Lucchetti (leggi l’articolo), alla quale hanno aderito anche diversi esponenti femminili della politica locale (il sindaco Sabrina Montali e l’assessore Paola Giorgi).
“Il selfie-brutto con trucco sta diventando virale. E non c’è di che stupirsene. È piuttosto facile darsi una truccatina per farsi un occhio nero che ‘simuli’ le botte subite. Ci vuole un attimo e fa sembrare che ti stai occupando di violenza. Invece no, non ti sei occupata di violenza, hai fatto – nella migliore delle ipotesi – pubblicità ma senza che questo abbia aggiunto niente alla tua conoscenza del fenomeno e ancor meno a quella degli altri (giovani adolescenti, uomini riottosi a comprenderne la gravità, soggetti istituzionali che stentano a mettere in campo le risorse – non solo finanziarie – necessarie).
Non hai studiato, non hai conosciuto, non hai faticato per cercare come e dove poter mettere mano ad azioni concrete (individuali-private ma anche istituzionali) che vogliano affrontare le cause (culturali, psicologiche) che portano ad un vero e proprio conflitto sociale per cui i forti malmenano i deboli senza tanti complimenti. Non hai conosciuto né voluto conoscere, non ci hai messo la tua fatica, il tuo tempo, le tue risorse emotive.
E questo è il primo punto: conoscere e poi agire. Ma prima faticare per conoscere perché ciò spesso aiuta ad evitare la superficialità contemporanea per cui tutto si risolve nel ‘virtuale’ e nell’immagine, spesso lasciando intatta la realtà così com’è. E quella della violenza di genere (quella domestica se fosse possibile ancor di più) è una realtà schifosa, schifosa e basta e non va via con un po’ di latte detergente. Non ci sono mezze misure da negoziare, semmai cause e contesti culturali da rimuovere, da superare. Toccare con mano per credere mi verrebbe da dire a chi irresponsabilmente trasmette il messaggio che in fondo tutto ciò sia quasi un gioco.
Le ragazze che hanno aderito alla campagna del “selfie brutto”
È stupefacente vedere come si possano risolvere in un click fotografico le mille e mille forme di violenza che finalmente cominciano ad emergere, le mille sfaccettature della sudditanza psicologica e della sudditanza fisica che inchioda le vittime di fronte al loro carnefice mentre noi, la società, a volte ci giriamo dall’altra parte per imbarazzo, per titubanza. Eh già, perché le violentate, le malmenate, le massacrate ridotte in fin di vita spesso ce li coprono i lividi con il trucco. Li coprono e si coprono: per pudore, per vergogna, per solitudine. Scimmiottarle con un colpo d’ombretto ridicolizza un tema assai delicato, lo rende un fenomeno da baraccone, offende.
E questo è l’altro punto, pure moralistico se volete, ma innegabile. La violenza, quella vera, quella che ci raccontano le donne che sono riuscite ad uscirne o gli operatori dei pronto soccorso dove quelle arrivano pur negando ogni cosa, quella violenza lede organi interni, procura aborti, annichilisce l’amor proprio e tutto questo non si vede, i più non lo vedono. Quando la violenza la vedono i più, spesso, è perché ha ucciso.
Questa campagna non sensibilizza, ma ridicolizza un problema immanente alla nostra società che ha a che fare con la salute e la vita. Mette chi non ha strumenti ed elementi ulteriori nella condizione di cominciare a pensare che esiste una ‘violenza vera’ e una ‘violenza finta’ (con il trucco appunto, mai metafora fu più appropriata) ed è quindi dannosa, distorsiva, falsante. Avvilisce che la stiano promuovendo delle amministratrici pubbliche, pure ammettendone le migliori intenzioni”.
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Giusto Sig.ra Contigiani!!!
credo che tutto quello che dice Ninfa sia assolutamente vero ,non si può ridicolizzare un problema così serio che in alcune situazioni diventa tragico. Per questo voglio dire che metterci la “faccia” in questo modo mi sembra ridicolo soprattutto quando queste iniziative arrivano da donne che rappresentano politicamente altre donne e non solo
Comunque hanno fatto discutere del
Problema !!
No, non sono d’accordo con la Signora Contigiani. Non capisco questa sua presa di posizione tanto sprezzante e risentita proprio per il ruolo che riveste, che invece avrebbe dovuto indurla per prima a sostenere, incoraggiare questa iniziativa spontanea delle due giovani portorecanatesi su un importante mezzo di comunicazione sociale e globale come internet; un gesto, che peraltro dall’articolo di riferimento sembrerebbe avere avuto apprezzamento proprio da donne vittime di violenza.
Non mi è piaciuto essenzialmente lo spirito con cui ha espresso la sua contrarietà. Nel leggerla ho avuto la sensazione come se la sua priortià fosse quella di rivendicare un suo personale operato , voler avocare a sè l’esclusiva di trattare un argomento di rilevanza sociale, insomma “metterci il cappello sopra”, quando su temi come questo ,come per droga, alcool, violenza in genere, per denunciare e sensibilizzare non occorre aver fatto chissà quali studi, avere chissà quale formazione alle spalle, fatto chissà quale percorso di vita, perchè come si dice ” per guardare le stelle non serve essere astronomi ” , ma basta l’osservazione esterna per cogliere la gravità del problema e alzare la soglia dell’attenzione ognuno attraverso la propria sensibilità e capacità relazionale-comunicativa .
Le due ragazze, inutile negare, hanno fatto senz’altro centro, e questo non dovrebbe dispiacere in alcun modo alla Presidentessa della Commissione provinciale per le pari opportunità.
Non hanno ridicollizzato niente , non hanno prodotto un risultato controproducente dal momento che se ne sta parlando, per cui, davvero, è difficile comprendere il tono censorio dell’intervento. Non credo infatti che le due giovani volessero andare oltre questa intenzione, che si fossero prefissate di risolvere migliaia di casi personali, fornire risposte a richieste di aiuto per cui serve professionalità. A chi hanno reso un cattivo servizio? Alle vittime? Non penso proprio . E perchè poi tanto accanimento sul trucco? La finzione è dichiarata , perciò non hanno falsificato, non hanno sminuito la portata della violenza mettendosi l’ ombretto viola per silmulare ecchimosi , ma al contrario acceso i riflettori sui loro volti allo stesso modo ricevuto dalle vittime col dare un pugno nell’occhio del lettore;
Un selfie brutto, certo, nè più nè meno delle pubblicità di Oliviero Toscani che coi suoi scatti “scandalosi” ha fatto molto più lui nel sensibilizzare l’opinione pubblica su diversi temi sociali, dall’AiDS all’anoressia, di qualsiasi centro di prevenzione, di ascolto, istituzionalizzati.
che palle…
Non riesco a giudicare il gesto. Ho paura che si rischi di banalizzare il problema e qui, purtroppo, non c’è niente da banalizzare. Ho paura che il web trasformi tutto in una moda come quella di un mese dove tutti si gettavano l’acqua gelata addosso. Ora è passata quella moda, ma non il problema, e non se ne parla più.
Bah, speriamo di no! Ma su di un’altra cosa vorrei porre l’attenzione. Nell’articolo, come erroneamente nella vita reale, si parla solamente di due soggetti. La bestia che picchia e la vittima che viene picchiata. Ma non si parla mai di un terzo personaggio, che poi sarebbe quello principale, a mio avviso. Non si parla mai delle scimmiette che non vedono, che non sentono, che non parlano. Non posso pensare che l’ostello di Gerusalemme fosse deserto, non posso pensare che la stazione di Porto Recanati fosse deserta. Non posso pensare che io, ieri sera, come quasi tutte le sere non abbia sentito i miei vicini di casa che litigavano. Ieri sera oltre gli urli ci sono state anche le botte. Ma io, come tante altre volte, ho fatto come la scimmietta e non ho sentito, e ho continuato a leggere, guarda caso anche questo articolo. E questa mattina, mentre mi facevo la barba e mi specchiavo, ripensando a ieri sera, mi è venuta una irrefrenabile voglia di sputarmi in faccia per la mia, boh, vigliaccheria, indifferenza, non lo so, so solo che anche io sono come quell’animale del mio vicino. Ecco, forse, cosa si dovrebbe postare. Si dovrebbe postare noi che sputiamo per aria e raccogliamo lo sputo che cade con la faccia, perché solo questo ci meritiamo. L’indifferenza, il menefreghismo, la paura sono una brutta bestia, ancora più bestia della bestia stessa. Scusate, il mio non voleva essere un commento, di solito non commento mai, ma, in questo momento avevo bisogno di parlare con qualcuno. Scusate ancora.
Questo commento lo avevo postato alcuni giorni fa a commentare il precedente articolo. Lunedi sera stessa storia. Urla, pianti, porte sbattute. Però per la prima volta ho trovato il coraggio (non contro la paura, sono alto 1.90 e peso 120 kg) di intervenire. Ho suonato il campanello dell’appartamento e quando mi è venuto ad aprire la porta gli ho detto, con una determinazione e una calma che neanche immaginavo di avere, che se continuava a maltrattare la compagna l’avrei denunciato ai carabinieri. E’ rimasto sulla porta a guardarmi stupito. Era rimasto senza parole. Mi sono girato e sono andato via. E sapete una cosa? Mi sentivo leggero e soddisfatto. Ieri sera tutto tranquillo. Sicuramente si ritornerà alle vecchie usanze, ma adesso so cosa farò. Quindi non so se questo truccarsi possa essere utile. Non lo so, però so che ha cambiato il mio modo di agire e se anche fosse solo per questo è stato utile. Buonasera.
Sgnor Serra, certo che sì, che è stato utile, il selfie brutto ha smosso le coscienze sopite perchè partito dal basso, da “persone qualunque”. Le secchiate erano altra cosa, il gesto è stato lanciato da un’associazione per la raccolta fondi , cui hanno dato seguito vip e personaggi di spicco . La cosa fastidiosa dell’intervento indignato della Contigiani infatti è proprio questa, che a sentire lei sembrerebbe che senza la mediazione delle istituzioni noi cittadini non possiamo far nulla secondo coscienza.
Non serve, signora Contigiani, scienza e coscienza, basta la seconda , come ha ben dimostrato il signor Serra al quale va tutta la mia stima.
Finalmente qualcuno che la dice bene su queste buffonate.
@ Ernesto Serra. E pensare che qualcuno dietro questo pseudonimo ( Che Guevara ) ha creduto di riconoscere il simpatico Gengis Can è. Non è che qualcuno è passato sopra i tuoi 190 centimetri per 120 chili di str……… e t’ha fatto diventare educato di botto. Un saggio sulla vigliaccheria da te Sig. Serra proprio no. Non fai altro che usare svariati nomi con cui te la suoni e te la canti, ma questo è niente rispetto a quello che fai dietro alla tua poltrona istituzionale.Comunque basta cliccare sul tuo nickname (in questo caso appunto, Ernesto Serra ), leggere i tuoi passati post e rendersi conto della meschinità. E ti permetti pure di prendere in giro le persone facendo persino finta di dissentire dalla Signora Contigiani che mi risulta essere iscritta al tuo stesso partito PD almeno che non sia renziana e questo sia il tuo subdolo modo per attaccarla. Mah, alla prossima Gengis, Giulio, Ernesto, Okinowambi ecc., Stasera hai fatto e detto troppo pure per me che tanto debole di stomaco neanche sono.
Uno spreco di parole per uno spreco di cosmetici.
Attento caro ciretto che a volte la debolezza di stomaco è provocata da un malaccio. Un mio vicino era debole di stomaco come te, e anche se non raggiungeva la tua stronzag..e, c’è rimasto secco. Non sia mai che mi tocca offrire da bere per la tua imminente e prematura dipartita. Ah, scusami, ma dove devi essere smaltito, nell’umido e nella indifferenziata? Bye Bye caro ciro monnezza.
brava. donna di buon senso.
@ AH Serra Ernesto, non sai neanche leggere, non ho affatto detto di essere malato di stomaco, copi le battute ( umido o indifferenziato ) e per quanto riguarda il cancro è la definizione che ho dato di te e dell’amministrazione precedentemente già postato. Di monnezza sei tu l’esperto anche istituzionale per ” Giunta “. Ti è piaciuto il gioco di parole? Non capisco poi perché davanti allo specchio resisti alla tentazione di sputarti in faccia come sopra riportato. L’unica cosa che mi da fastidio e che credi di essere così intelligente da poterti permettere di postare vere e proprie cassate, tanto che hai ricevuto persino dei complimenti sulla tua fantomatica sceneggiata come anche questo sopra riportato. Immagino che la mia reazione o di quel signore che tu hai coraggiosamente affrontato non sarebbero diverse se aprendo la porta di casa ci trovassimo di fronte il tuo splendido viso, che già così lascerebbe un po a desiderare figuriamoci dopo un civile scambio di vedute. Gengis Can è, sei uno spasso.
Da come Ernesto Serra ha replicato nel commento n. 10, mi sa che Ciro Esposito ha fatto TANA!!!
Cominciate piuttosto a pubblicare foto, nomi e cognomi di quelli con la mano pesante.
Quello si che potrebbe fare qualcosa, sputtanare pesantemente.
Ammazza che sorcio quella in mezzo in basso a sx, spero che è trucco…