di Maurizio Verdenelli
“Renzi è il simbolo dell’assenza del pensiero critico”. Ancora: “E’ come Mediaset senza escort”. Berlusconi?”Per lui la pena più terribile: da scontare dove non potrà essere riconosciuto…”. Grillo, il terzo leader in una campagna elettorale senza partiti? “Anche lui formato dalla tv generalista è stato da questa recuperato nell’imbarazzo di averlo censurato prima. Grillo è attento pure alle tv locali dove non è difficile imbattersi nell’assessore corrotto dove applicare i propri paradigmi”. La satira infine. “In un paese dove i giornalisti si sono autocensurati e dove l’obbedienza conta più della competenza, è rimasto solo Maurizio Crozza”. Il mago delle Tv cita con affetto Sabina, Corrado e Caterina Guzzanti che lui ha lanciato, ma la satira in Italia ha per il momento un solo nome. E Macerata? Parlando di poteri fortu, citazione d’obbligo per la massoneria che ‘qui nella vostra città è molto forte”.
Carlo Freccero scuote le istoriate mura della ‘Filarmonica’ strapiena, dopo una mezzoretta al cloroformio da parte della prof. Letizia Perri (Unimc) che spiega i principi costitutivi della critica (un’arte) e dove chi scrive sente riemergere l’ormai sopito trauma giovanile di essere chiamato a ripetere il ‘concetto’ davanti ad un’invisibile lavagna con il rischio di finirci dietro. Freccero, tuttavia, non ha bisogno di maieuti particolari. Preso il microfono, ecco subito la scudisciata. Non equivochino i presenti circa il suo giubbetto casual. E’ indumento da sessantottino (epoca cui appartiene) non alla moda del premier. Che, anzi, sarebbe l’inveramento del titolo del suo ultimo libro su ‘Televisione ed assenza di pensiero critico’. Incalza Freccero. “La verità? E’ quantità ed è quella che pensano tutti. Con gli occhi puntati alla tv: un fenomeno di panottica. Non esiste più la qualità”. Anche lui seppur indirettamente si definisce un uomo senza qualità, visto che l’unica che si riconosce è quella di captare il cambiamento. Lo deve in fondo a SB. “Ero ricercatore all’università. Mi chiama e mi fa: ricercatore? Insomma lei non lavora…ed io accetto di programmare un ‘pacco’ di film a Milano2. Dove però c’erano4/5 dipendenti addetti all’audience. Ed io dovevo attenermi ai loro sondaggi. Contava solo quello”. Nel ’78, Freccero comprende il primo, grande cambiamento. Assistendo al film “La febbre del sabato sera”. “Era il declino della coscienza e della lotta di classe a beneficio dell’insorgenza dell’io del proletario, dei suoi sentimenti, delle sue amicizie, la famiglia, gli amori, il divertimento. L’opinione vinceva sulla verità e le maggioranze sulla classe sociale. Non lo sapevo ancora ma John Travolta annunciava ed anticipava Maria De Filippi. Prima ancora fu Tortora tuttavia a dare spazio con ‘Portobello’ e l’occhio puntato sulla provincia italiana a sintonizzare il Paese al fuso orario americano”.
Ed ora? Quali scenari per l’ex direttore di Rai2 e Rai4 (fino al 2013), per l’ex capo dei palinsesti delle reti Mediaset, che ha lavorato nei canali francesi e negli Usa (assistendo alle ‘rivelatorie’ registrazioni di Happy Days)? “Siamo all’ultima frattura della tv generalista con lo spettacolo che si fa interattivo facendo partecipare pubblico vicino e lontano”. Definisce ‘badanti’ le famose intrattenitrici dei popolari contenitori del pomeriggio, ma non risparmia neppure i suoi ex ‘ragazzi’ alla Rai, dei tempi del ‘corpo a corpo’ (così dice) dei talk showi politici: Gad Lerner, Santoro e C. “Adesso la Tv provvede anche a costruirsi una propria critica interna.Tuttavia il Pensiero Unico, che pare trionfante, può essere messo in discussione ‘con i giusti interrogativi’. Cominciando…da quelli emersi ieri sera dalla stessa platea maceratese. Primi timidissimi -a rompere il ghiaccio ci ha pensato ancora la Perri che lo stesso Freccero, anch’egli accademico, ha appellato più volte ‘prof’ ringraziandola per aver tirato in ballo autori per lui fondamentali- poi sempre più numerosi con Paola Medori (Macerata Racconta) a correre qua e là con il microfono in mano. Un dibattito serrato a tutto campo con Freccero che ha messo in …crisi pure se stesso (“in questo mio libro con tracce di schizofrenia”) e pure la guest star di stasera, Massimo Cacciari (“per lui tutto si aggiusta…”).
Un ‘corpo a corpo’ tra platea e palcoscenico fino a tardissimo pur con larghe defezioni da parte di chi era intanto andato a ‘gustarsi’ un’altra chicca di Macerata Racconta al Lauro Rossi dove c’era Agatha Cristie in ‘salsa’ dolby sorround (a cura di Luca Violini). “Remondino è arrivato?” chiedeva al vicino Romcaffè una signora al barman Pierino Cammertoni che a sua volta si dispiaceva che tutte le copie del programma della Festa del Libro fossero ‘volate via’. “Domani cercherò di procurarmele altre…perchè la gente le chiede”.
Oibò, che l’idea di festival mai veramente germinata a Macerata nonostante tutti i tentativi e i soldi spesi, sia finalmente spuntata grazie alla pioggia di maggio con una ‘semina’ di appena 40.000 euro? Staremo a vedere…
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Sconvolgente! Ma davvero c’è la massoneria a Macerata? Non vorrete mica dirmi che ci sono poteri paralleli nelle istituzioni, nei tribunali e nelle banche della città?!? Io proprio casco dalle nuvole!
L’acqua calda fatta passare per whiskey invecchiato di 30 anni….
Sig. Maurizio Verdenelli, mi sono permesso di criticare la “chiarezza” dell’articolo sulla statua di Garibaldi e mi permetto di elogiare il presente suo scritto che trovo coinvolgente, raffinato ed arguto.
MI SEMBRA CHE LA FOTOGRAFIA CHE EMERGA E’ QUELLA DI UN PAESE CULTURALMENTE RICCHISSIMO CHE VOLONTARIAMENTE SI SPOGLIA DI TALE RICCHEZZA PER ADERIRE AD UN MODELLO OMOLOGANTE CHE ARRIVA DALL’ AMERICA E CHE FA DELLA COMUNICAZIONE – FINE A SE STESSA – LA PROPRIA MISURA, L’UNICA VERA GERARCHIA DI VALORE CONDIVISA DA TUTTE LE CLASSI SOCIALI.
IN QUESTO SENSO, A MIO AVVISO, HA RAGIONE IL SIG. GIANFRANCO CERASI CON LA SUA CRITICA CHE FA INTRAVEDERE COME LA QUESTIONE SIA VECCHIA E SI POSSA RETRODATARE – IN MANIERA COSCIENTE – ALLA SECONDA META’ DEL 1800.
TALE QUESTIONE CHE RIGUARDA ESSENZIALMENTE LA GERARCHIA DI VALORI CHE DEVE GUIDARE LA SOCIETA’ E’ PALESEMENTE ALLA BASE DELLO SCONTRO IDEOLOGICO SOTTOSTANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE E IN EUROPA AGITA ANCORA LE COSCIENZE DEGLI INTELLETTUALI .
SPERIAMO CHE LA PROSSIMA GENERAZIONE DI GIOVANI EUROPEI SAPPIA COMPIERE UNA SCELTA RISPETTOSA DEL PROPRIO RICCHISSIMO PASSATO CULTURALE ( RESISTENDO ALLE SIRENE DEL LIBERO MERCATO, COME SEMBRA NON AVER FATTO IL SIG. CARLO FRECCERO ) E IN DIFESA DELLA POLIFORMITA’ DELL’ESISTENZA.
@Gianfranco Cerasi e @Fabio Troyli
sarebbe bello potere assistere alle vostre serate! pubblicate le prossime date vorrei ascoltarvi live ai vostri comizi culturali 😀
il signor freccero spero abbia devoluto i miliardi guadagnati in mediaset al sub comandante marcos…senno piu che un compagno sarebbe un pagliaccio…
Credo che non sia una grossa capacità culturale, quello che tutti sanno in città, non abbiamo bisogno che ci racconti le favole truccate. Ma la cosa che mi preoccupa è di coloro che rinnegano il passato e sputano sul piatto, dove hanno mangiato e ancora ci mangiano quanto c’è da fidarsi di quello che dicono, spero che faccia cultura gratis… Se tutto questo che c’è intorno a noi e cultura e progresso. Decido di essere ignorante.
E’ arrivato capisciò!
Un vero signore che sputa nel piatto dove ha mangiato per 30 anni…
Chi sa come si diventa direttore RAI e MEDIASET..?
Ah si certo… con la cultura! Ma vai a cag…
http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Freccero
Se è la massoneria o un’altra cosa alla fine cosa cambia? L’importante e che facciano stare bene il popolo, credo che si parli male della massoneria perché si sta fuori dal giro, se ci facesse comodo ne approfitteremmo tutti, solo parlare e lamentarsi non serve.
Intelletualoide da strapazzo ; anzi da minestrone culturale come ne siamo stati costretti ad ingerire da sempre ed è un minestrone propalato da chi pensa che con la cultura, di chissà che cosa di evanescente , vuole che si mangi . La cultura vera serve per capire come ci si deve orientare per far si che un paese ed i cittadini guardino ad un futuro i cui riferimenti sono il lavoro e la famiglia e gli interessi nazionali ; la cultura non è chiacchiera come quella di cui una parte politica in questo periodo a Macerata si fa vanto per autoincensarsi e che da sempre gli è servita per disinformare , divaricare e combattere anche personalmente tutti coloro che da altro versante volevano e vogliono invece che con la cultura o per meglio intendersi, con il buon senso si costruisca . La cultura vera è infatti anche quella del buon senso come è quella economica e finanziaria che ti porta anche a capire , per esempio, che in un tal frangente sociale e con un debito pubblico alle stelle non si può toccare con nuove tasse nulla ma proprio nulla e soprattutto non si può toccare la casa , non perchè la casa è idealmente il bene supremo come genericamente dice Berlusconi , ma perchè così facendo metti in ginocchio tutta l’economia così come sta avvenendo con una miriade di artigiani e liberi professionisti allo sbando, con imprese costrette al fallimento o alla delocalizzazione e con un disoccupazione da lavoro dipendente che da un 8% in solo poco più di due anni è passata al 13 % . In poco più di due anni si è pregiudicata ogni possibilità di ridurre il debito pubblico con la vendita di beni pubblici da sempre inutili e costosi …e che altro vuoi aggiungere se non che per tanti anni non si è veramente amministrato ma si è fatto solamente propaganda e lotta ad personam . E’ certo che con la solita cultura delle chiacchiere per strapazzati di schizzofrenia sinistroide di cui gli Italiani ed i Maceratesi sono stati imbottiti da tanti anni e si imbottiscono, sicuramente non si mangia ma si fa solamente danni . Adesso in tutta fretta si sta correndo ai ripari ma credo sia troppo tardi .
Continua la serie ininterrotta dei cosiddetti “intellettuali”, selezionati dall’aristocrazia culturale della sinistra e invitati con il generoso contributo dell’Amministrazione comunale, che ormai non sanno più distinguere il passato dal presente e dal futuro. Ma, soprattutto, chiusi ancora nella certezza della loro egemonia, non sanno più comprendere le vere problematiche e le domande che emergono dalla società attuale.
Non esiste più la qualità, perché mancano, e sono sempre meno, gli uomini di qualità.
Quando nasce l’uomo senza qualità?
Verrebbe da dire tra il 1930 e il 1932, gli anni in cui Robert Musil pubblica il suo romanzo-sfogo contro la società di massa.
O forse è meglio risalire di qualche decennio indietro, quando l’ottimismo borghese dell’Ottocento comincia a sfiorire?
Certo, il personaggio che non sa decidersi su se stesso è icona recente, espressione di crisi e smarrimento. Ma a ben guardare, ha un progenitore più antico e più nobile.
L’individuo senza qualità precede di molto il naufragio dell’età moderna.
Spunta già nell’Orazione sulla dignità dell’uomo di Giovanni Pico, scritto emblematico del Rinascimento italiano.
Per il Conte della Mirandola, solo l’uomo, tra tutte le creature, non ha un ruolo determinato, una natura prefissata a cui restare ancorato. Trascinato dall’entusiasmo dei suoi 23 anni, Pico vede l’essere umano come un camaleonte, capace di trasformarsi senza posa. Può innalzarsi al cielo come un angelo o sprofondare in basso, a modo di belva o di demone: “L’uomo è animale di natura varia, multiforme e cangiante” solo a lui “è concesso di ottenere ciò che desidera, di essere ciò che vuole”.
@ John Galt
Mi spiace deluderla ma, se non è un iniziato non potrà certo godere del grande privilegio di ascoltare le mie disquisizioni e, presumo, neanche quelle del sig. Troyli…
Però, dal basso della mia somma ignoranza, qualche suggerimento potrei anche darlo.
Inanzitutto storicamente, assai molto di più di Freccero, fu Mike Buongiorno (agli inizi degli anni ’50, quindi un 20-25 anni di anticipo sul presunto guru italiano) a portare in Italia una certa pseudocultura di massa americana (aggiustandola sulla lunghezza d’onda del pubblico italiano).
Ma la portò senza la pretesa di “tracciare” una nuova rotta, come invece (da anni) si autoincensa Freccero….
[[[tra l’altro Buongiorno che proprio scemo del tutto non era, dietro le quinte, si dice che sia stato uno dei “creatori” del Silvio-scendo-in campo, in quanto sembra siano sue le “linee guida” dale al Presidentissimo su come presentarsi in televisione, come dire le cose, come non gesticolare, ecc. ecc. ecc.]]]]
Freccero semmai, in larga parte, ha importato/copiato il peggio della televisione americana, con un elevato sfoggio di tette & culi, lasciando (volutamente??) fuori quello che la TV a stelle e strisce forniva/realizzava in fatto di cultura.
Ma siccome io sono sommamente ignorante mi fermo qui, anche perchè non conoscendola per nulla non so se la sto tediando o, peggio, non so se mi segue…
Pace & Amore….
E’ certo che dopo un fuoco di fila di nuove rivelazioni come quello regalato da questo Freccero qualsiasi filarmonica sarebbe rimasta scossa.
@gianfranco cerasi
Ho dovuto fare una pausa a metà del suo elaborato, i nessi logici con cui concatenava i concetti erano troppo difficili da cogliere.
Le sue fonti wikipedia “vita di Mike Bongiorno” rischiano di mettere in crisi le teorie sociologiche più moderne e sofisticate.
La sua analisi delle opere di Mike Bongiorno non può essere minimamente paragonata a un discorso riguardo “l’uomo senza qualità” di Musil!
@ John Galt
E’ riuscito ad arrivare a metà, prima di fare una pausa?
Incredibile… Non avrei mai immaginato la sua monumentale materia grigia….
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Purtroppo però (purtroppo per lei, of course) le sue analisi su wikipedia sono completamente errate: di Bongiorno se ne parla da decenni, quando ancora Freccero portava i pantaloni corti e non c’è bisogno di arrancare, su wikipedia, per trovare notizie.
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Ma a Frattocchie questo non glielo hanno spiegato??
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Ma, mi scusi, mi sto tediando a discutere con chi (cioè lei) pensa di aver capito già tutto…
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Pace & Amore
ahaha a Frattocchie m’ha fatto sorridere 😉
Io mi diverto ad essere estremamente critico non la prenda sul personale gianfranco cerasi!
@ John Galt
L’unica cosa che mi incuriosisce è sapere se lo speudonimo viene fuori da Atlas Shrugged oppure se lei usa il nick dello scrittore (scozzese, mi sembra)
Per il resto non me la prendo proprio
AL FRATELLO GIANFRANCO CERASI: SI VEDE CHE E’ IL NOSTRO DESTINO ESSERE INCOMPRESI, PIU’ LOTTIAMO PER RESTITUIRE LA PROPRIA DIGNITA’ CULTURALE E POLITICA A QUESTO PAESE DA CUI E’ PARTITA LA FIACCOLA DELLA CIVILE CONVIVENZA PIU’ VENIAMO FRAITESI.
SI BENE HO PARLATO DI GERARCHIA DI VALORI, DI MERITO, DI ARTE, DI CULTURA SENZA TALE GERARCHIA C’E’ IL REGNO DEI POCHI, FURBI E VIOLENTI, A SCAPITO DEGLI ALTRI CITTADINI.
PER QUESTO SONO MASSONE E SONO ANCHE CONTENTO DI ESSERLO. CHE JOHN GALT SI TENGA PURE I SUOI PARTITI EGALITARI, I SUOI FURBI POLITICI, I SUOI INDUSTRIALI “CAPITANI CORAGGIOSI” E QUELL’ORRENDO VECCHIO CREATO AD ARTE PER IL TEATRINO DELLA NOSTRA ” POLITICA “. SI, SI, DIA RETTA A FRECCERO, LA COLPA E’ DELLA MASSONERIA…..
Finalmente stamattina ho saputo i nomi di due fratelli appartenenti alla massoneria maceratese, speriamo che anche altri abbiano il coraggio di manifestarsi apertamente facendo outing. Forza!
@Gianfranco cerasi
ottima ricerca su google! Fa passi da gigante ogni giorno!
L’anno prossimo la Laurea honoris causa in scienze della comunicazione con una tesi in “tuttologia” non glie la toglie nessuno! Nella rinomatissima Università degli studi delle merendine di Macerata!
@ John Galt
Grazie mille, ma è impossibile che l’allievo (io) possa superare il maestro (lei)
Lei non dice nulla, ma lo dice molto bene.
@ Gianfranco cerasi
La differenza è che io sono consapevole di scrivere vacuità su dei post inutili, però mi diverto in modo del tutto edonistico fine a sé stesso! Come è del tutto privo di significato continuare questo teatrino, però ci trovo un senso di piccolo piacere borghese.
Ritengo che lei creda veramente di “scrivere delle cose” pur essendo consapevole di scriverle male, in realtà lei scrive male e contemporaneamente non dice nulla, è questo di cui non si rende conto.
E’ la consapevolezza che cambia l’approccio alle cose.
cerasi e troyli massoni. bene. posso chiederVi che lavoro fate?
@ john Galt
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Per fortuna che abbiamo trovato lei che è così illuminato e che sa sempre tutto; chissà come abbiamo fatto a sopravvivere all’edonismo, fino al giorno della sua recente comparsa??
.Ora sono più tranquillo che c’è lei, che viene ad illuminarci la strada ed indicarci la via..
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@pantos
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mi sono state date tante etichette, molte delle quali errate.
Così tante etichette che, oramai, non ci faccio più caso: ora attendo che qualcuno mi dia pure del democristiano o del fascista, ed il cerchio si chiude
@Gianfranco Cerasi
continua a non comprendere.
All’edonismo non c’è da sopravvivere, c’è anche chi ci vive immerso, non è un periodo di magra da cui c’è da scappare; si informi su cosa significa quella parola è roba del primo anno! Ogni volta non si può riprendere il programma da capo! e poi era riferito al mio modo di vivere questo teatrino insulso tra me e lei 🙂
In secundis: chi ha cultura non illumina niente e nessuno,egli ha semplicemente capito che l’uomo è un essere immerso nell’oscurità che con una piccola torcia (Razionalità) cerca di capire e leggere la realtà oscura che ha di fronte. La differenza è che qualcuno usa il cervello per accendere il lume e cercare una via, anche se non riuscirà mai a conoscere e capire tutto e di questo è consapevole, altri ancora devono capire come mettere insieme il cerino e il lume.
“Il sonno della Ragione genera mostri” sempre.
Chi è razionale si auto-illumina non insegna nulla agli altri se non come auto-illuminarsi. Ma la maggior parte degli uomini vuole rimanere ignorante perchè è più facile. Questa è la verità delle cose.
Se lei crede che qualcuno le debba insegnare sbaglia 😉
@ John Galt
Mamma mia quanta illuminanzione irradia….
Alla sua cultura preferisco la mia somma ignoranza
Bravo fai bene ognuno deve star bene con sé stesso!