Freccero scuote la Filarmonica:
“La massoneria a Macerata è molto forte”

Ospite del festival Macerata Racconta, il mago delle tv duro anche con Renzi, con Berlusconi ("La pena più terribile da scontare dove non lo riconosceranno") e con Maria De Filippi "anticipata da John Travolta".

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Carlo Freccero

Carlo Freccero

di Maurizio Verdenelli

“Renzi è il simbolo dell’assenza del pensiero critico”. Ancora: “E’ come Mediaset senza escort”. Berlusconi?”Per lui la pena più terribile: da scontare dove non potrà essere riconosciuto…”. Grillo, il terzo leader in una campagna elettorale senza partiti? “Anche lui formato dalla tv generalista è stato da questa recuperato nell’imbarazzo di averlo censurato prima. Grillo è attento pure alle tv locali dove non è difficile imbattersi nell’assessore corrotto dove applicare i propri paradigmi”. La satira infine. “In un paese dove i giornalisti si sono autocensurati e dove l’obbedienza conta più della competenza, è rimasto solo Maurizio Crozza”. Il mago delle Tv cita con affetto Sabina, Corrado e Caterina Guzzanti che lui ha lanciato, ma la satira in Italia ha per il momento un solo nome. E Macerata? Parlando di poteri fortu, citazione d’obbligo per la massoneria che ‘qui nella vostra città è molto forte”.
Carlo Freccero scuote le istoriate mura della ‘Filarmonica’ strapiena, dopo una mezzoretta al cloroformio da parte della prof. Letizia Perri (Unimc) che spiega i principi costitutivi della critica (un’arte) e dove chi scrive sente riemergere l’ormai sopito trauma giovanile di essere chiamato a ripetere il ‘concetto’ davanti ad un’invisibile lavagna con il rischio di finirci dietro. Freccero, tuttavia, non ha bisogno di maieuti particolari. Preso il microfono, ecco subito la scudisciata. Non equivochino i presenti circa il suo giubbetto casual. E’ indumento da sessantottino (epoca cui appartiene) non alla moda del premier. Che, anzi, sarebbe l’inveramento del titolo del suo ultimo libro su ‘Televisione ed assenza di pensiero critico’. Incalza Freccero. “La verità? E’ quantità ed è quella che pensano tutti. Con gli occhi puntati alla tv: un fenomeno di panottica. Non esiste più la qualità”. Anche lui seppur indirettamente si definisce un uomo senza qualità, visto che l’unica che si riconosce è quella di captare il cambiamento. Lo deve in fondo a SB. “Ero ricercatore all’università. Mi chiama e mi fa: ricercatore? Insomma lei non lavora…ed io accetto di programmare un ‘pacco’ di film a Milano2. Dove però c’erano4/5 dipendenti addetti all’audience. Ed io dovevo attenermi ai loro sondaggi. Contava solo quello”. Nel ’78, Freccero comprende il primo, grande cambiamento. Assistendo al film “La febbre del sabato sera”. “Era il declino della coscienza e della lotta di classe a beneficio dell’insorgenza dell’io del proletario, dei suoi sentimenti, delle sue amicizie, la famiglia, gli amori, il divertimento. L’opinione vinceva sulla verità e le maggioranze sulla classe sociale. Non lo sapevo ancora ma John Travolta annunciava ed anticipava Maria De Filippi. Prima ancora fu Tortora tuttavia a dare spazio con ‘Portobello’ e l’occhio puntato sulla provincia italiana a sintonizzare il Paese al fuso orario americano”.
Ed ora? Quali scenari per l’ex direttore di Rai2 e Rai4 (fino al 2013), per l’ex capo dei palinsesti delle reti Mediaset, che ha lavorato nei canali francesi e negli Usa (assistendo alle ‘rivelatorie’ registrazioni di Happy Days)? “Siamo all’ultima frattura della tv generalista con lo spettacolo che si fa interattivo facendo partecipare pubblico vicino e lontano”. Definisce ‘badanti’ le famose intrattenitrici dei popolari contenitori del pomeriggio, ma non risparmia neppure i suoi ex ‘ragazzi’ alla Rai, dei tempi del ‘corpo a corpo’ (così dice) dei talk showi politici: Gad Lerner, Santoro e C. “Adesso la Tv provvede anche a costruirsi una propria critica interna.Tuttavia il Pensiero Unico, che pare trionfante, può essere messo in discussione ‘con i giusti interrogativi’. Cominciando…da quelli emersi ieri sera dalla stessa platea maceratese. Primi timidissimi -a rompere il ghiaccio ci ha pensato ancora la Perri che lo stesso Freccero, anch’egli accademico, ha appellato più volte ‘prof’ ringraziandola per aver tirato in ballo autori per lui fondamentali- poi sempre più numerosi con Paola Medori (Macerata Racconta) a correre qua e là con il microfono in mano. Un dibattito serrato a tutto campo con Freccero che ha messo in …crisi pure se stesso (“in questo mio libro con tracce di schizofrenia”) e pure la guest star di stasera, Massimo Cacciari (“per lui tutto si aggiusta…”).
Un ‘corpo a corpo’ tra platea e palcoscenico fino a tardissimo pur con larghe defezioni da parte di chi era intanto andato a ‘gustarsi’ un’altra chicca di Macerata Racconta al Lauro Rossi dove c’era Agatha Cristie in ‘salsa’ dolby sorround (a cura di Luca Violini). “Remondino è arrivato?” chiedeva al vicino Romcaffè una signora al barman Pierino Cammertoni che a sua volta si dispiaceva che tutte le copie del programma della Festa del Libro fossero ‘volate via’. “Domani cercherò di procurarmele altre…perchè la gente le chiede”.
Oibò, che l’idea di festival mai veramente germinata a Macerata nonostante tutti i tentativi e i soldi spesi, sia finalmente spuntata grazie alla pioggia di maggio con una ‘semina’ di appena 40.000 euro? Staremo a vedere…



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