Chiavari e un team “Made in Tolentino”
“Orgogliosi di aver fatto esordire
16 ragazzi della città”

L'INTERVISTA - Il dg cremisi traccia un bilancio della stagione: "Abbiamo l’onore di essere l’unica squadra imbattuta contro la Sambenedettese e siamo riusciti a valorizzare i giovani del nostro vivaio". La Juniores pareggia 2-2 a Urbania nella gara d'andata per il titolo regionale

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Roberto Chiavari

Roberto Chiavari

di Marco Cencioni

E’ stata una stagione sicuramente molto positiva quella del Tolentino. Ripartita la scorsa estate con un nuovo corso, la società crèmisi ha subito occupato un ruolo da protagonista nel campionato di Eccellenza. Attualmente al quarto posto in classifica, Minopoli e compagni hanno coltivato a lungo il sogno di accedere ai playoff, ma il distacco accumulato non lascia spazio alle speranze, nonostante manchino ancora 180 minuti al termine della stagione. Le basi per il futuro, però, sono state già gettate. Il matrimonio fra la società e l’allenatore Aldo Clementi sembra solido e destinato a durare (la riconferma dello staff tecnico sembra scontata visto l’ottimo lavoro svolto), il rapporto con i tifosi è saldo, la società sana e con le idee chiare. Tutto lascia pensare che questo sia solo l’inizio di una bella storia. Di tutto ciò, e di molto altro ancora, abbiamo parlato con il direttore generale del Tolentino, Roberto Chiavari.

Chiavari, siete soddisfatti della stagione che sta per concludersi?
“Il bilancio è assolutamente positivo, sono stati raggiunti e superati gli obiettivi che ci eravamo posti. Partire a giugno con una nuova società, un nuovo staff tecnico, un nuovo progetto e arrivare dove siamo ora non era affatto facile da pronosticare. Volevamo raggiungere quanto prima una salvezza tranquilla e siamo quarti in classifica, abbiamo l’onore di essere l’unica squadra imbattuta contro la Sambenedettese, siamo stati protagonisti di una bella lotta per raggiungere i playoff, il tutto proponendo un calcio propositivo e valorizzando i giovani del nostro vivaio: vogliamo continuare su questa strada anche l’anno prossimo, sempre cercando di migliorarci”.

Il fatto di non poter più, salvo miracoli, raggiungere i playoff rimane comunque una delusione?
“Ovviamente un pizzico di rammarico rimane, visto che ci siamo trovati in corsa, abbiamo corso e correremo sino alla fine. Però, non posso imputare nulla ai ragazzi e al mister: abbiamo ottenuto dei risultati davvero importanti con un budget fra i più bassi della categoria, mantenere il quarto posto in queste ultime due giornate sarebbe un sogno. Sopra di noi ci sono squadre con altre ambizioni, mentre si trovano sotto formazioni che hanno speso addirittura il doppio. I nostri avversari, dopo il girone d’andata, hanno imparato a conoscerci e spesso si sono presentati a Tolentino per fare le barricate: a questo fattore si devono i tanti punti lasciati in casa nel ritorno. Siamo un gruppo molto giovane, l’esperienza e la malizia fanno la differenza in alcune partite contro avversari determinati a non prenderle”.

Dicevi che siete una squadra giovane. Avete fatto esordire molti ragazzi della cantera crèmisi e avete in rosa molti elementi cresciuti con la maglia del Tolentino. Questo rappresenta una grossa soddisfazione, immagino.
“Immagini bene, ma in realtà siamo proprio orgogliosi. Orgogliosi di aver fatto esordire 7 ragazzi della Juniores in Eccellenza solo durante questa stagione, che uniti ai 3 classe 96’ già impiegati l’anno scorso fanno 10. Contando che i 95’ Iori e Fede e il 94’ Kakuli si vanno ad unire a Bernabei, Mercuri e Brandi, che non sono più under ma che sono cresciuti nel nostro vivaio, fanno la bellezza di 16 giocatori in rosa tutti “Made in Tolentino”. Davvero un orgoglio per una società che mette i giovani al centro del suo progetto. Questo risultato è stato possibile anche grazie al lavoro dello staff tecnico, di cui siamo estremamente soddisfatti, sia a livello tecnico che a livello umano”.

Quindi cosa si aspetta Roberto Chiavari per la prossima stagione?
“L’obiettivo principale, per quanto riguarda l’aspetto societario, è andare a migliorare la nostra struttura interna, con l’innesto di persone che ci facciano fare un passo in avanti a livello tecnico ed organizzativo. Abbiamo bisogno dell’apporto della città, sia dal punto di vista del sostegno morale che sotto il profilo economico. Il lavoro fatto quest’anno è stato apprezzato, ci auspichiamo che tutti possano continuare a credere in questo progetto, il quale valorizza i nostri giovani per dare lustro alla città: Tolentino ha bisogno di calcare palcoscenici più grandi ed importanti. Venendo al discorso tecnico, invece, mi sembra davvero troppo presto per parlarne, ora dobbiamo pensare a mantenere il quarto posto, risultato a cui teniamo particolarmente. Sarebbe un regalo per la nostra tifoseria, sempre presente e calorosa. A loro va il ringraziamento di tutta la squadra e la società, dato che ci hanno sempre sostenuto nei momenti difficili dimostrando, se ce ne fosse stato bisogno, il loro amore per i nostri colori”.

Parliamo del settore giovanile. Come giudica questa annata?
“Considerando che c’è stato un ricambio quasi totale delle figure che lavorano nell’ambito tecnico, penso che il lavoro svolto sia stato ottimo. L’inserimento di Francesco Palombi e Ivo Pagliari ha permesso la crescita dei nostri ragazzi grazie ad un lavoro specifico, votato al miglioramento piuttosto che alla ricerca spasmodica dei risultati come succede altrove. La crescita del singolo all’interno del gruppo è il nostro obiettivo e penso che lo abbiamo centrato. Se lavori bene, poi, i risultati arrivano. Il traguardo che ci siamo posti è disputare fasi le fasi regionali delle categorie juniores, allievi e giovanissimi. Tutto è andato secondo i piani, la juniores ha addirittura giocato la gara d’andata della semifinale (2 a 2 in rimonta ad Urbania, reti di Canuti e Giaconi, ndr) e sabato giocherà per l’accesso alla finalissima”.

Quindi continuate a puntare tutto sul settore giovanile.
“E’ la nostra peculiarità, una scelta che abbiamo fatto tempo fa e che non rinnegheremo mai. Sapere che ci sono molti nostri ragazzi tenuti sotto osservazione da società professionistiche ci riempie di soddisfazione, ma ciò è possibile solo grazie ad alcuni fattori. Puntare tutto sulla bontà dei tecnici, su un’adeguata formazione e mantenere alta l’attenzione sui giovani che giocano nei dintorni per portarli a Tolentino: questi sono solo alcuni dei nostri punti fermi che ci accompagnano nel nostro progetto”.

L’attività della “cantera” continua tutto l’anno. Quali sono le iniziative in programma?
“Ad esempio, per questa estate, è in programma il Tolentino Camp di due settimane, la terza e la quarta di giugno. Si svolgerà a Tolentino ed Amandola. Sono 14 giorni di vacanza e sport con il calcio che la farà, ovviamente, da protagonista. Saranno ospiti personaggi del calibro di Giovanni Pagliari e Fabrizio Castori e tutto sarà diretto dai nostri tecnici qualificati”.



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