E’ iniziata ieri la lunga maratona della partecipazione per l’area Ceccotti. Una tre giorni (leggi l’articolo) per discutere di mobilità, ambiente e servizi che potrebbero essere sviluppati in quell’area al centro di una nuova progettazione urbanistica seppur tra intricate vicende fatte di ricorsi, diritti dei privati e volontà pubbliche. Ieri pomeriggio nel salone parrocchiale la partecipazione però è stata piuttosto scarsa. L’architetto Polci ha illustrato alcune soluzioni adottate in contesti analoghi o similari e al centro del dibattito soprattutto i parcheggi. Scarsa tuttavia la presenza di cittadini, residenti o commercianti. Gli incontri proseguono oggi e domani
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RICORSI, DIRITTI DI PRIVATI.
LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARLARE DEL NULLA.
SOLO FUMO NEGLI OCCHI.
BRAVO CORVATTA
Full Immersion dci che? sono anni che dell’area ex Ceccotti e attigue interessate dalla Variante di Iniziativa Pubblica al PRG si sa tutto.Si sa tutto delle società proprietarie delle aree,si sa tutto delle aspettative ad edificare,si sa tutto di un presunto diritto ad edificare .Di quelle aree si sa tuttto sul piano vegetazionale,ambientale,idrogeologico della viabilitàecc. Sono anni che questi studi sono allegati ai vari Piani Particolareggiati abortiti negli ultimi decenni.Ninete da dire sulla professionalità dell’Architetto Polci ma non c’è niente almeno sul piano dell’esistente che l’architetto Sandro Polci può aggiungere.Sul piano delle idee e delle vocazioni eccetto le aspettative dei proprietari delle aree l’area è strategica per la città e il territorio e la vocazione non può che essere di supporto con infrastrutture prevalentemente pubbliche o al servizio dei cittadini.Un’area in perfetta continuità con il Parco del Castellaro con la campagna non può che avere anche un continuità ambientale in quanto penetra nel cuore di un centro urbano che reclama una qualità della vita certamente più qualificata.Allora sono naturali importanti per qualità e quantità aree verdi. Per questo visto il programma del coinvolgimento avviato dall’Architetto Polci non possiamo che ritenerlo inufficiente.inadeguato.Crediamo che questo non sia un limite del professionista ma quanto alla base di quella che viene chiamata impropriamente Urbanistica Partecipata manca una idea forza,un disegno della città,del futuro del centro urbano.Una idea forte,una strategia che ne il Sindaco Tommaso Corvatta ne la Giunta hanno mai prospettato alla città .Una idea forte,strategica su cui chiamare al confronto.Non è con le passegiate,le visite guidate,ecc pure importanti che si da corpo all’Urbanistica Partecipata,ad un disegno corale,condiviso del futuro della città. Quello che serve accanto ad idee forti,strategie è un luogo fisico, concreto in cui si fanno ipotesi,si ascolta ,ci si confronta si partecipa.Quello che noi riteniamo indispensabile è una sorta di UFFICIO di PIANO,un Ufficio dell’Urbanistica Partecipata.un ufficio flessibile fatto da tecnici comunali e giovani professionisti se possibile provenienti dal territorio.E’ questo luogo fisico che si confronta e offre partecipazione e condivisione in un rapporto corale con la città.Il problema è di scelte politiche e Sindaco e Giunta hanno il dovere di sperimentare mettendo in pratica il loro impegno programmatico sull’urbanistica partecipata. Ci chiediamo : dopo le illustrazioni,le visite,le informazioni generali e qualche dettaglio come verrà progettata,a quale scopo e obbiettivi reali verrà progettata quell’area?
Le cose false non attirano!