Dopo una riunione chi si è svolta questa mattina a Roma, la commissione nazionale del Partito Democratico si è espressa sostanzialmente all’unanimità per la non candidabilità alla corsa per la segreteria regionale del sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli. La risposta della commissione di garanzia – data sulla base dell’articolo 8 dello statuto che stabilisce l’incompatibilità tra il ruolo di sindaco di una città capoluogo e il ruolo di segretario regionale – è venuta dopo la richiesta di un parere da parte degli organismi regionali. In serata la commissione nazionale invierà agli interessati la comunicazione ufficiale contenente la propria risposta e domani si riunirà ad Ancona la commissione regionale per una decisione definitiva. In maniera informale comunque – nel silenzio dietro al quale ancora si coprono i dirigenti provinciali e regionali del Pd in vista della riunione di domani – fonti vicine alla commissione nazionale lasciano intendere come difficilmente la decisione assunta a Roma possa non essere in qualche modo vincolante.
Appare difficile a questo punto che Ancona – dopo il parere unanime del massimo organismo di garanzia del Partito Democratico – possa concedere una deroga. Un harakiri quasi inspiegabile da parte di chi ha supportato la candidatura di Luca Ceriscioli, il quale aveva raccolto l’appoggio di Valerio Lucciarini, inizialmente in pole position per correre con Francesco Comi e il civatiano Luca Fioretti per la segreteria regionale. Lucciarini che si era fatto da parte proprio per lanciare la candidatura del sindaco di Pesaro.
Dunque – a meno di sorprese difficilmente immaginabili, anche se Ceriscioli sembra intezionato a fare ricorso – a contendersi il ruolo di segretario regionale resteranno il tolentinate Comi e il sindaco di Monsano, Fioretti. Una situazione che apparentemente potrebbe lasciare la strada spianata a Francesco Comi, se non fosse che adesso si riapriranno molti giochi. Chi appoggeranno gli elettori del partito democratico – e sopratutto gli iscritti e i dirigenti – che si erano schierati con Ceriscioli? Non è detto che parte della base non confluisca sul sindaco di Monsano il quale – anche per la sua attenzione alle tematiche ambientali (è il presidente dell’associazione dei comuni virtuosi) – gode di buon credito al di fuori del partito. Il pallino, a questo punto, sarà comunque nelle mani di Comi il quale potrà scegliere se trovare in qualche modo un accordo con gli orfani di Cerescioli o proseguire dritto per la propria strada.
Se – come sembra più che probabile – i corridori resteranno due, le primarie per la segreteria regionale che si svolgeranno il 16 febbraio saranno un alto brutto colpo per l’ala “cuperliana” del Partito Democratico regionale e provinciale, ala uscita già malissimo dalle scorse primarie che hanno portato Matteo Renzi alla segreteria nazionale. Questo mentre Luca Fioretti si appresta nei prossimi giorni ad incontrare i cittadini del maceratese e mentre Franesco Comi prosegue con le sue riunioni nei territori. Dopo aver incontrato gli iscritti e simpatizzanti Pd di Colmurano, Corridonia e San Severino, il consigliere regionale sarà oggi alle 21:30 al Salone del Popolo di Recanati. Domani invece, alle ore 18:00 – terrà un incontro nella sede comunale del Pd di Porto Recanati per concludere la serata alle 21:00 all’l’Hotel Business Cosmopolitan di Civitanova Marche. Sabato pomeriggio invece, alle ore 18:00, Comi si troverà a Camerino nel Salone Comunale, prima di chiudere il tour maceratese domenica, partecipando la mattina alle 10.00 all’assemblea organizzata a Macerata all’Asilo Ricci e alle 11.30 all’assemblea organizzata a Tolentino presso i locali del circolo comunale del Pd.
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Emiliano e’ sindaco di una città capoluogo, Bari, e candidato segretario del PD in Puglia.
Perché a lui hanno concesso la deroga e a Ceriscioli no? Non è che il democratico Renzi applica le regole solo per gli avversari?
Personalmente penso che il Sindaco di Pesaro potrebbe e dovrebbe candidarsi ma bisognerebbe chiedere alla Commissione nazionale di garanzia sul caso Bari.
Che c’entra Renzi ? Ma che siamo fissati ?
Andrea, poniti questa domanda: perchè Lucciarini avrebbe potuto candidarsi mentre Ceriscioli no? Eppure, entrambi sono Sindaco! Il Regolamento prevede che non possano concorrere per la segreteria regionale del PD quanti ricoprano la carica di Sindaco di un comune Capoluogo di Provincia o di Presidente di Giunta Regionale o infine di Presidente di Provincia. Converrai con me che le cariche elencate garantirebbero a quanti le ricoprono una grande visibilità nei mezzi di comunicazione o un rilevante bacino elettorale influenzabile con la propria azione amministrativa. E’ in questo la “ratio” della norma: far sì che tutti i candidati non siano svantaggiati ai nastri di partenza. Concedimi una battuta: Robin Hood approverebbe! Per quanto concerne le Puglie, beh, lì il caso è diverso. Per Emiliano, essendo l’unico candidato, non sussiste il vantaggio competitivo di cui avrebbe goduto Cerescioli, e questo conferma la logica della norma. Poi, restano le considerazioni politiche: lacerare un partito andando a cozzare contro una norma del regolamento non derogabile e assolutamente chiara, decisamente non è carino.
Cioè, fatemi capire, Ceregioli o come si chiama, potrebbe avere una grossa visibilità perché è Sindaco di Pesaro, anche se da Ancona in giù probabilmente nessuno sapeva chi fosse fino a 3 giorni fa, mentre Comi che è Consigliere Regionale, e sottolineo regionale, non avrebbe la stessa visibilità a livello regionale?