Rubano l’argenteria
ma ignorano l’Infinito di Leopardi

VISSO - Furto al museo civico e diocesano. Bottino da qualche migliaia di euro per i malviventi che, però, non badano ai manoscritti del poeta recanatese dal valore inestimabile

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lettera leopardi 2Rubano l’argenteria del valore di qualche migliaia di euro, ma lasciano nelle teche i molto più preziosi manoscritti di Giacomo Leopardi e una collezione di dipinti del ‘400 e ‘500.
E’ accaduto a Visso, al museo civico e diocesano allestito nella chiesa di Sant’Agostino di piazza Martiri Vissani. I ladri si sono introdotti con facilità all’interno del museo e hanno sottratto tutta l’argenteria, tralasciando però quello che potrebbe essere considerato un vero tesoro. Ventisette documenti, tra cui una delle uniche due copie dell’Infinito, manoscritto di Leopardi dal valore inestimabile.
I codici del poeta recanatese erano stati portati a Visso nel 1868 dall’allora sindaco Giovanni Battista Gaolo Antinori e successivamente presentati nell’esposizione di pezzi unici del museo della chiesa di Sant’Agostino.
I malviventi, oltre a non sottrarre gli scritti, hanno ignorato anche la preziosa collezione di quadri risalenti al ‘400 e  ‘500 facendo man bassa esclusivamente degli ornamenti d’argento, compiendo un colpo comunque molto cospicuo. 
Indagano sull’accaduto i carabinieri di Visso e Camerino.

(c.r.)



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