Rapina le Poste pistola in pugno
Inseguimento e spari, poi l’arresto lampo

CIVITANOVA - Il malvivente è un 23enne marocchino che ha rubato 1.225 euro usando un'arma poi rivelatasi giocattolo. La polizia lo ha bloccato nella zona sud della città, si era nascosto in una conduttura fognaria. Esplosi tre colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio

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Un frame catturato dalla telecamera dell'ufficio postale che mostra il rapinatore

Un frame catturato dalla telecamera dell’ufficio postale che mostra il rapinatore

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Il cappello lasciato cadere dal rapinatore

di Laura Boccanera 

Ha raggiunto Civitanova in autobus e a piedi è andato a fare una rapina. Un colpo che R.B. Il giovanissimo malvivente marocchino ha messo a segno oggi alle 12 circa alla filiale postale di via Duca degli Abruzzi era stato studiato a tavolino. Tanto che il ventitrenne aveva portato con sé anche un “cambio” d’abiti per poi scappare indisturbato. Non aveva però considerato la massiccia operazione della Polizia che in circa un’ora e mezzo ha sguinzagliato per tutto il territorio oltre 10 volanti e 20 uomini, anche in borghese circondando di fatto il raggio d’azione entro il quale il marocchino stava tentando la fuga. Un’operazione coordinata in loco dal Dirigente del Commissariato Roberto Malvestuto e supervisionata dal Questore Roberto Gentile di Macerata che ha inviato a supporto uomini e mezzi.

LA RAPINA
Un colpo messo a segno in un solo minuto. Il marocchino entra con il volto travisato, ha in mano una pistola (risultata in seguito un giocattolo) un modello Block perfettamente identica all’originale vera. “Dammi i soldi” grida alle sportelliste di tre casse che consegnano il contante, un bottino di 1225 euro. Butta a terra il bancone dei libri nella fuga e scappa dall’ufficio postale. Tutto è avvenuto in un lasso di tempo rapidissimo. Il rapinatore, che vive con la madre in un paese vicino, è disoccupato e ha raggiunto Civitanova in autobus. Subito dopo aver messo a segno il furto si è poi diretto a piedi verso corso Dalmazia.

Rapina_Poste_CivitanovaL’INSEGUIMENTO
All’interno dell’ufficio postale però alcuni clienti avevano già digitato il 113 e appena il rapinatore se l’è data a gambe hanno iniziato ad inseguirlo per vedere la direzione che imboccava, uno dei testimoni era addirittura in contatto diretto con la centrale e forniva indicazioni alla volante. La prima squadra arrivata ha raccolto gli elementi per l’identificazione: era un soggetto giovane, robusto, alto circa un metro e ottanta dalla pelle olivastra e con il viso travisato da berretto e scotch sulle labbra a mò di baffi. L’ispettore Acone che era con una squadra lungo la ss16 all’altezza di via Adua intercetta il rapinatore che nel frattempo si era disfatto del giubbetto e del cappello e indossava un t-shirt rosa. L’uomo è stato perquisito e addosso aveva ancora la pistola.

Mentre gli agenti lo stavano per dichiarare in arresto il marocchino si è divincolato ed è iniziata una fuga con colluttazione che ha però fatto perdere le tracce del fuggitivo. Sono stati anche sparati tre colpi di pistola in sicurezza a scopo intimidatorio e per attirare l’attenzione dei colleghi che erano nelle vicinanze. Le ricerche si sono dunque spostate nelle campagne circostanti. I poliziotti hanno perquisito anche il campo nomadi per avere informazioni e sentito alcuni titolari di attività nei pressi della fuga. Provvidenziale l’intuizione di un meccanico che lavora nella zona e che ha suggerito agli agenti di cercare nella campagna dietro al Cosmopolitan dove sbocca un tubo di cemento delle fogne. Giunti sul posto, una zona piena di rovi e sterpaglie, la presenza di erba schiacciata ha fatto presumere che qualcuno si fosse nascosto nel cunicolo di fango e acqua. Inizialmente il marocchino non ha risposto, salvo poi arrendersi ed uscire consegnandosi alla Polizia che lo ha tratto in arresto attorno alle 13.30, dopo circa un’ora e mezza dalla rapina. L’uomo non ha precedenti specifici, era regolare in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno. Si trova ora presso il carcere di Camerino. Il capo di imputazione è rapina aggravata propria e impropria, lesioni e resistenza. Procede il Pm Dott. Claudio Rastrelli.

Il commissario Roberto Malvestuto insieme con due agenti

Il commissario Roberto Malvestuto insieme con due agenti

LE REAZIONI
Al momento della rapina c’erano all’interno dell’ufficio postale circa 40 persone fra clienti e personale. Per tutti uno spavento enorme. Un testimone ha riferito anche di essere stato spintonato durante il colpo. Altri testimoni raccontano la fuga, uno di questi, colui che l’ha inseguito per un tratto insieme con altre persone parla di una scena da film. La notizia si è sparsa a macchia d’olio in città nel giro di pochi minuti sia per l’orario e la centralità del luogo in cui è avvenuto il fatto, sia per la corposa presenza di polizia a sirene spiegate sul territorio. Alcuni agenti, nel corso della colluttazione sono rimasti feriti, tre poliziotti hanno infatti riportato lesioni per l’inseguimento e lo scontro con il rapinatore.

I servizi precedenti:

Aggiornamento delle ore 15:

Si era nascosto in un profonda conduttura fognaria il brasiliano che, intorno alle 12, ha rapinato l’ufficio postale di via Duca degli Abruzzi a Civitanova. L’uomo era armato di una pistola, poi rivelatasi un giocattolo, ed era stato affrontato da un ispettore di polizia che lo ha notato mentre scappava a piedi: sono stati sparati anche tre colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio. A rivelare il nascondiglio scelto dal rapinatore l’erba cresciuta all’ingresso del cunicolo, che era stata scostata e pestata dal malvivente per rifugiarsi all’interno del tubo. Il brasiliano non ha opposto resistenza e si è consegnato alla polizia, che lo ha arrestato a nemmeno due ore di distanza dalla rapina. Ulteriori dettagli verranno forniti dal commissario Roberto Malvestuto in una conferenza stampa indetta per le ore 18

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“Dammi i soldi!”. Queste le parole pronunciate da un malvivente che, poco dopo le 12, è entrato nell’ufficio postale di via Duca degli Abruzzi a Civitanova ed ha intimato al cassiere di consegnare i contanti che aveva custoditi dietro al bancone. Il rapinatore, armato di pistola, ha prelevato i contati da tre casse ma ha raccolto un bottino piuttosto magro – si parla di circa 300 euro, anche se la cifra esatta è da quantificare – ha terrorizzato per un paio di minuti le circa 50 persone presenti all’interno dell’ufficio.
Dopo aver rovesciato il bancone dei libri ed aver arraffato i soldi è scappato, ma tre clienti temerari si sono lanciati all’inseguimento: durante la fuga il rapinatore ha lasciato cadere il cappello che aveva usato per coprire il suo volto, a mo’ di passamontagna, e il giacchetto che aveva addosso. L’uomo è fuggito lungo corso Dalmazia, verso il centro della città, e sulle sue tracce si è subito messa la polizia. La notizia si è immediatamente diffusa in città, dove le forze dell’ordine sono state impegnate in una massiccia caccia all’uomo, condotta anche lungo la superstrada.
In poco più di un’ora il rapinatore, che dovrebbe essere di nazionalità brasiliana, è stato arrestato dagli agenti: si nascondeva nei campi della zona sud, dietro all’Hotel Cosmopolitan.

(Servizio in aggiornamento)

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Il giacchettino che il rapinatore indossava ed ha lasciato cadere durante la fuga

 

L'ufficio postale di Via Duca degli Abruzzi

L’ufficio postale di Via Duca degli Abruzzi



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