di Erika Mariniello
In merito agli interventi del Consigliere comunale del Pd Bruno Mandrelli sul tema della legge elettorale e sulla necessità di una tempestiva riforma (leggi l’articolo), rispondono i parlamentari maceratesi, il senatore del Pd Mario Morgoni e la deputata del Pd Irene Manzi che esprimono parere favorevole all’abrogazione.
Mario Morgoni Senatore Pd: «Credo che la riforma elettorale sia uno dei primi impegni che il Governo dovrà affrontare per cancellare la vergognosa legge in vigore attualmente da tutti deprecata, ma rimasta comunque invariata. Questa legge è nata dall’alleanza del Pdl e della Lega, ha un padre e una madre precisi ed è stata approvata nonostante il parere contrario della sinistra. Non metto in dubbio che tutti i partiti abbiamo beneficiato di questo strumento, ora però è necessario che ci sia l’impegno del Governo per modificarlo. Restituire la parola ai cittadini che possano scegliere davvero i loro rappresentanti in Parlamento, dare spazio alle candidature espresse sul territorio attraverso collegi piccoli che possano far emergere figure riconoscibili dai cittadini, proporre figure all’altezza a portare avanti un mandato. Questi i punti principali, i capisaldi che si dovrebbero tener presenti per approntare la riforma elettorale. Il Parlamento va snellito, i parlamentari dimezzati e il bicameralismo deve essere superato. La burocrazia attuale e l’architettura bicamerale del Parlamento hanno tempi troppo poco tempestivi per risolvere i problemi».
Irene Manzi, deputata del Pd: «In merito a quanto scritto su Cronachemaceratesi dal consigliere Mandrelli, naturalmente accolgo favorevolmente il richiamo in relazione alla modifica della legge elettorale che credo produca due effetti non buoni. La legge attuale non dà la possibilità ai i cittadini di individuare con una scelta diretta i candidati e può non consentire una maggioranza di governo stabile. Come ha sottolineanti anche il Presidente Letta, la riforma elettorale è uno dei punti principali all’ordine del giorno. Da parte mia e di quella dei miei colleghi l’attenzione su questo tema è massima. Credo che le soluzioni siano due. L’abrogazione totale della legge attuale e il ripristino della precedente, soluzione più rapida e che possa garantire facilmente la governabilità, oppure ci si dovrebbe confrontare per pensare ad un terzo tipo di legge, pensare ad una riforma dei collegi elettorali e optare per un sistema uninominale a doppio turno».
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Ringrazio Irene Manzi e Mario Morgoni per la presa di posizione, se ci si comincia a muovere tutti forse una possibilità c’è.
Sicuramente con la carica innovativa del PD avremo un cambiamento radicale della legge ed in tempi brevissimi, se riescono ad essere così efficaci come per l’elezione del Presidente della Repubbllica ne vedremo delle belle!!!!!!
se il governo ha come obiettivo la riforma delle istituzioni, camera e senato delle regioni e contestuale riduzione del numero dei parlamentari, la riforma elettorale non può che essere successiva.
A PROPOSITO DI PORCELLUM : CE LA FIERA DELLE BESTIE A VILLA POTENZA,FATECI UNA CAPATINA; PUO’ DARSI CHE LA SOLUZIONE SIA NELLA VERA ESSENZA DELLA PAROLA…………
Ennesimo articolo con discorsi da apprezzare ma ripetitivi e ridondanti. In questo momento l’attuale governo ha altre priorita’ : diminuzione di tasse, pugno duro con l’Eudiminuire cercare di fermare l’aumento del tasso di disoccupazione.
Scusate, volevo dire pugno duro con l’Europa …
Se il cambiamento della legge elettorale deve passare per una riforma della Costituzione (nella cui commissione vorrebbe sedere come Presidente quell’interdetto in II grado di Bisnonno Silvio) allora meglio lasciar perdere: la Comissione farà un sacco di pippe mentali per mesi per poi non approdare a nulla.
Se invece PER INTANTO si cambiasse la legge elettorale verso un sistema uninominale/doppi turno (soprattuto al Senato, dove è fatta apposta per pareggiare… e quindi per rendere ingovernabile il Paese e favorire gli inciuci e le pastine) allora qualche passettino in avanti si potrebbe fare.
Il PROBLEMONE e che, se i parlamentari dovessero tornare ad essere eletti dai cittadini, molti Parlamentari probabilmente (alla successiva elezione, con nuova legge) diventerebbero INOCCUPATI (perchè NON rieletti): e chi è quel cogli.. che vota una legge che gli sega le gambe??
Gli italiani nel 1993 hanno detto sì al referendum per abolire ed eliminare dalla faccia di questo paese il sistema proporzionale, il quale ci ha regalato in 50 anni 60 governi! Cari italiani volete voi un sistema che ha creato tangentopoli, inciuci e una miriadi di partiti e partitini facendoci fare figure umilianti in giro per il mondo o volete un SISTEMA UNINOMINALE A TURNO UNICO come America o Gran Bretagna dove vi è stabilità politica e democrazia con al massimo 2-3 partiti in Parlamento? Con l’abolizione del sistema proporzionale sparirebbero del panorama elettorale quelle formazioni estremiste al limite della legalità pericolose per la democrazia e il futuro di questo paese.